ANTI-FLAG

Scaduto il contratto con la major BMG gli ANTI-FLAG, una delle realtà più attive e consolidate dell’attuale scena punk-rock, tornano alla carica con un nuovo album…
…“The people or the guns” pubblicato per SIDE ONE DUMMY.

In attesa di incontrarli alla festa di Radio Onda D’urto a Brescia il prossimo 16 agosto abbiamo l’occasione di scambiare due parole con il bassista Chris #2.

Ciao Chris#2 come va? Eccoci ancora a parlare di un vostro nuovo album, il primo dopo l’era Bush. Come è la situazione negli USA?

L’America è un paese dove è veramente difficile ottenere delle informazioni veritiere circa la reale situazione del paese. I media hanno davvero poco interesse a comunicare e diffondere qualsiasi cosa esca dal loro raggio di azione. Tutto quello che fanno è cercare di tenere le persone depresse e spaventate e vendere loro delle cure per combattere questi “mali”.

Credo che gli Stati Uniti siano abitati da ottime persone, semplicemente però sono addormentate. Spetta a noi cercare di svegliarle da questo torpore.

L’ultimo brano del disco “The Old Guard” sembra essere il saluto finale al vostro nemico di sempre (Bush)…

Si in parte è così. Lo scopo di questo brano è in particolare quello di sottolineare quanto sia importante ricordare il proprio passato, pur spiacevole che sia. Se non lo facessimo potremmo cadere nuovamente negli stessi errori.

Credi che gli americani si siano resi conto degli errori commessi nell’era Bush?

Credi che siano stati informati sufficientemente su quanto è successo per esempio in Iraq? Ho trovato molto interessante il capitolo di “Shock Economy”, libro scritto da Naomi Klein autrice anche di “No Logo”, dedicato a questo argomento.

No, non credo che le persone in America sappiano realmente quanto è stata tragica la situazione in Iraq e delle ripercussioni economiche che abbia avuto sul nostro paese. Credo che sarebbero scesi in strada a protestare seriamente qualora avessero avuto davvero le idee chiare a riguardo.

Parliamo un po’ del vostro nuova lavoro “The people or the guns”. E’ stato più volte definito dai media come il perfetto mix tra i “vecchi” e i “nuovi” ANTI-FLAG, cosa ne pensi?

Semplicemente il nostro obbiettivo è quello di scrivere canzoni che possano piacere a noi stessi e alla “community” di persone che ci segue da sempre e credo che con questo album sia stato raggiunto.

A proposito di “community”, ho trovato molto interessante il concetto contenuto nel brano “We are the one”…

La risposta del pubblico durante i concerti ci convince sempre di più circa la possibilità di poter vincere uniti la nostra battaglia contro ideali quali guerre, razzismo, sessismo, homophobia. Questa canzone riassume perfettamente questa sensazione.

Invece con il brano “The economi is suffering…let it die” aprite una parentesi circa la crisi economica che ha colpito gli USA e L’Europa in questi ultimi mesi e che ha visto molta gente perdere il proprio lavoro. Aiutaci a trovare uno soluzione…

Ah…Non sono proprio un economista, comunque credo che se iniziassimo a usare i TRILIONI di dollari spesi attualmente per le guerre e per la costruzione di armi a favore dell’istruzione e della cura della salute sicuramente potremmo vedere un netto miglioramento nella qualità della vita di tutte le persone.

Parlaci invece anche dell’organizzazione no-profit MILITARY FREE che avete creato e come sia possibile supportarla attivamente.

Abbiamo creato questa organizzazione al fine di combattere la campagna promossa nelle scuole a favore del reclutamento dei ragazzi nell’esercito. Visitando WWW. MYSPACE.COM/MILITARYFREEZONE i ragazzi possono trovare un modulo da compilare mantenendo ad ogni modo privata la propria identità.

“The people or the guns” esce per SIDEONEDUMMY. Come mai avete deciso di tornare a collaborare con una etichetta indipendente dopo aver pubblicato gli ultimi due album sotto “major”?

Il nostro contratto con la BMG si è concluso con la pubblicazione di “The Bright lights of America” e alla luce di questo abbiamo deciso di scrivere/registrare/produrre quest’ultimo album senza avere un etichetta che ci seguisse direttamente e di decidere come procedere solo a lavoro finito. SIDEONEDUMMY è stata l’unica etichetta a cui è stato inviato e loro hanno deciso di pubblicarlo. Era da molto tempo che cercavamo di collaborare con loro e finalmente questo è stato possibile.

 Il brano “You are fired”, uno dei più cattivi dell’intero disco, sembra essere un attacco diretto al music business basato sulle suonerie per cellulari…

Questa canzone è rivolta a tutte quelle band il cui unico scopo è quello di diventare “ricchi e famosi” e non quello di creare veramente qualcosa di artistico.

Visto che stiamo parlando di etichette e music business, qual è la situazione in casa AF Records? Recentemente avete ridotto notevolmente le uscite, questo è dovuto solo a una questione di tempo ,visto che siete sempre in tour, o ci sono altri motivi dietro a questa decisione?

Più che altro per il tempo. Quando ci prendiamo delle pause dalla band cerchiamo di concentrarci sull’etichetta, ma questo succede sempre più raramente…

Per concludere qualche domanda botta e risposta:

La band che più stimate nel panorama punk-rock:

Strike Anywhere

 

Il miglior posto per suonare punk-rock:

Mosca o Montreal

 

La tua canzone degli Anti_FLAG preferita:

“Project For A New American Century” o “You Are Fired”

 

Suggerisci 5 album che stai ascoltando recentemente:

 

Dead to me – little brother

Arcade fire – funeral

Dandelion Snow – new album

The clash – live at shea stadium

Minor threat – discography

 

L’ultimo libro che hai letto:

Chuck Klosterman IV

 

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