ATREYU: The Curse

Orange County è un posto triste e malinconico della costa californiana statunitense, o è solo quello che gli Atreyu vogliono farci credere? E sì, perché questo combo è tutt’altro che allegro, sforna dischi dall’animo dark ma dalla fottutissima attitudine hardcore e sembra non aver nulla da condividere con i famosissimi “colleghi” The Offspring, loro concittadini.

Ma arriviamo a parlare di “The curse”, loro secondo capitolo su Victory dopo l’ottimo “Suicide butterfly and kisses”. Già dalle prime note si percepisce l’evoluzione sonora di una band che ha lavorato moltissimo per dar vita a una creatura affascinante e dannata di nome Atreyu.

Un lavoro che ha dato da subito i suoi frutti, copertine e recensioni positive ovunque, concerti sold-out e per finire una popolarità ormai raggiunta che li ha portati a calcare persino il prestigioso palco dell’Ozzfest.

Tutto questo senza vendere l’anima al music business, senza cambiare di una virgola il proprio stile, merito anche di un’etichetta tra le più competenti e attente in ambito alternative come la Victory. Che la band amasse il metal lo si sapeva già da tempo, quello che sorprende è il background compositivo dei musicisti, capaci di trasformare semplici brani in qualcosa di intelligente, cercato e privo di sbavature tecniche. Una caratteristica difficilmente riscontrabile oggigiorno in ambito musicale.

Ogni brano presente in “The curse” è frutto di un’attenta ricerca, dal semplice riff alla sezione ritmica, messa in risalto da un missaggio curatissimo nei minimi particolari dove si mette in evidenza il collettivo e non il singolo strumento o la voce. Grosso anche il lavoro fatto per le liriche, dove le tonalità melodiche del batterista Brandon hanno trovato ampio spazio, riuscendo così a creare un ciclone incontrollato di emozioni contrastanti grazie alla sofferenza vocale di Alex, leader incontrastato del combo statunitense.

Altra cosa che da sempre li contraddistingue è la capacità di produrre singoli di altissimo livello in ogni loro album, se nel precedente disco c’era “Lip gloss and black” a fare sfracelli di consensi, oggi tocca alla travolgente “Right side of the bed”, canzone dove romanticismo e cattiveria trovano il giusto compromesso, e dalle forti tinte radiofoniche.

Il singolo pur essendo fondamentale per la buona esposizione del prodotto non è nulla in confronto al risultato finale ottenuto, ogni brano è un susseguirsi di emozioni, dalla capacità di far innamorare con i dolci passaggi di “The crimson” e “The remembrance ballad” (da urlo il lavoro svolto dai chitarristi), alla violenza sonora di “Bleeding mascara”. In conclusione “The curse” è il lavoro giusto per scoprire una fantastica band di nome Atreyu, la cui carriera, è scontato dirlo, sarà (meritatamente) in ascesa ancora per molto, molto tempo.
Unici.
Voto:9/10
Tracklist:
01.Blood children (an introduction”); 02. Bleeding mascara; 03.Right side of the bed; 04.This flesh a tomb; 05.You eclipsed by me; 06. The crimson; 07. The remembrance ballad; 08. An interlude; 09. Corseting; 10. Demonology and heartache; 11. My sanity on the funeral pyre; 12. Nevada’s Grace; 13. Five vicodin chased with a shot of clarity

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