Daniele Ridolfi: release party Via Trento (op. Menagramo)

Non potevo mancare a questo aperitivo musicale, perché domenica 18 marzo è finalmente uscito il primo disco di Daniele Ridolfi, che molti conosceranno come Raid, voce, basso e bellezza dei defunti Mannaja, e che da qualche tempo ha deciso di trasmettere emozioni attraverso le corde di un ukulele. Non potevo mancare perché sto disco, attraverso messaggi e pensieri ricevuti da Daniele, l’ho visto nascere, crescere e diventare poesia in musica. Ma cerchiamo di spiegare un po com’è andata la serata.

Lecco in quella zona è un groviglio di strade in salita dove ho fatto fatica a passare con la macchina, piove e mi perdo un paio di volte prima di imbroccare la via che porta al Libero Pensiero, il locale che ospita l’evento, poi dopo un parcheggio magistrale finalmente siamo dentro, ho portato anche la mia famiglia perché comunque sarà un aperitivo tranquillo e ci saranno anche il figlio e la moglie di Daniele, così possiamo finalmente rivederci tutti e conoscere il piccolo dato che l’ultima volta che ci siamo visti era ancora preso a crescere nella pancia di Nadia.

Dentro c’è già Maurizio, anche lui della Punkadeka Crew, e alla spicciolata arrivano tanti amici di Daniele, i bimbi giocano e dopo un’ora di chiacchierate e qualche birra attaccano i Menagramo che vedo finalmente per la prima volta dal vivo, e devo dire che mi sono piaciuti un sacco, il duo propone un punk acustico con chitarra, armonica, washboard e floor tom, la voce principale aggressiva, rozza e tremendamente punk di Walter e la seconda voce profonda e calma di Enrico, tutto cantato in inglese e cazzo che bomba che sono! Attingono dai tre split rilasciati finora per un’ora abbondante di ottima musica, e meno male che Walter aveva poca voce.

Poco dopo tocca a Daniele, che inizia subito a farmi agitare col primo pezzo, dedicato a me ed alla mia famiglia (la prossima volta avvisami che non mi faccio vedere con gli occhi lucidi!), ora non so se vi hanno mai dedicato un pezzo, ma sappiate che è difficile da descrivere come sensazione…dopo un po di vacillamenti (miei) inizia a proporre i pezzi di “via Trento”, accompagnato dai presenti con il battito di mani e la costante presenza del piccolo Michele sul palchetto, pezzi molto personali, un libro aperto sulla sua vita che sanno emozionare come poche altre canzoni. Tra dolci e commoventi ricordi ed un campari è già il momento dei saluti, c’è il tempo per un one more song, ma è tardi ed il giorno dopo Camillina va all’asilo, quindi con la mia bellissima maglietta dei Menagramo sotto il braccio e mia figlia in spalla prendo la via che mi porta verso la bassa, con un sorriso stampato che nemmeno la pioggia riesce a togliermi dalla faccia.

 

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