Irish Stew al Carroponte (Dropkick Murphys+Flogging Molly+Uncle Bard & the Dirty Bastards, 11/07/17)

Vi dirò, per i primi 3 pezzi dei due concerti sono stato a fare il cazzone dove c’erano i fotografi seri, poi finito di “lavorare” (ahahahah) sono stato in prima fila dall’inizio alla fine, ed effettivamente il volume era bassino…non oso immaginare in fondo al Carroponte, sarete andati a naso per azzeccare i pezzi…detto questo mi spiace deludervi ma a me l’ultimo disco dei Dropkick Murphys è piaciuto, lontano dai capolavori che li hanno resi famosi, ma complessivamente un buon disco che ascolto sempre volentieri, quindi acquisto il biglietto con grandissime aspettative, anche perché prima ci saranno i Flogging Molly, altra band incredibile, anche loro freschi freschi di stampa, ed in apertura i nostri Uncle Bard & the Dirty Bastards. Ero curiosissimo di vederli perché ne sento parlare molto bene…purtroppo il mio lavoro ed il traffico per raggiungere il Carroponte la pensano diversamente, faccio quindi giusto in tempo a sentire un pezzo poi finisce il loro concerto…vedo comunque tanta gente nel pit con le braccia alzate, quindi pare che sia andata bene.

Coi miei amichetti ci beviamo una Kilkenny ed attendiamo il cambio palco, era tanto tempo che non andavamo ad un concerto assieme io ed il mio amico Fil, e sono abbastanza sull’idiota andante dalla contentezza, ma i tempi per i fotografi sono strettissimi e mi tocca andare dietro la transenna perché abbiamo solo 3 pezzi per scattare, poi fuori dai coglioni come spesso accade nei concerti grossi, e per me che tendenzialmente faccio cagare come fotografo è un’agonia. Comunque Dave e soci sono davvero in forma ed iniziano il loro concerto tiratissimo e perfetto sotto tutti i punti di vista, la guinness scorre a fiumi sul palco e ogni tanto elargiscono anche sotto, da segnalare la presa di un ragazzo tipo touche del rugby, da 10 metri buoni. Fanno quasi tutte le mie preferite tra le quali “What’s Left of the Flag”, “Rebels of the Sacred Heart” e soprattutto “If I Ever Leave This World Alive”, pescano un po dappertutto per un concerto tutto sommato abbastanza lungo con circa una 20ina di pezzi e ben suonato, da farci già contenti e soddisfatti.

La macchina fotografica l’ho lasciata sotto il palco, ho conosciuto l’unico butta preso bene della serata che mi ha concesso sto “privilegio” così sono riuscito ad arrivare nel pit per “Drunken Lullabies”, pit un po sottotono ma si sa che a sti concerti “mainstream” c’è un po di tutto, dal fan di vecchia data che si dimena come un tarantolato al modaiolo attirato dal nome che gli viene duro pensando ai selfie, pazienza, ormai ci ho fatto l’abitudine. Intanto che sistemano il palco torno dietro le quinte per prendere posto, i miei amici mi portano una birretta perché ho lasciato tutti i miei liquidi sulle maglie altrui, il Carroponte mi sa che è pieno, non vedo il fondo, e purtroppo mi pare di vedere un ragazzo sulla carrozzina col naso sanguinante, non riesco a fermarmi dalla ressa, spero non sia successo nulla di grave, poi mi rendo conto che non ho ancora visto ne Benny, ne tantomeno le aree dedicate ai disabili…mi pare strano, solo il giorno dopo scoprirò che è successo, e qui va fatta una tirata d’orecchie all’organizzazione…dopo vi spiego per bene.

Intanto inizia la classica intro dei DKM, io sono abbastanza emozionato perché, nonostante li abbia visti cento volte, anche a Boston quanto hanno registrato “live on Lansdowne” nel 2009, sono comunque tra i miei preferiti (vedi il mio nick), e come sempre mi dimentico che sono li per fare fotografie e non per disturbare i colleghi seri cantando come un pazzo…comunque li vedo belli carichi, essendo un tour promozionale per il disco nuovo è logico che abbiano dovuto tagliare dei pezzi qua e la, anche se non gli perdono di non aver incluso nemmeno un pezzo di “sing loud, sing proud” hanno fatto comunque un gran concerto…per chi l’ha sentito, perché non si possono avere dei suoni così bassi, solo io ho visto un’occhiataccia di Al verso il fonico, quando s’è dimenticato di accendere il suo mic su “Dirty Glass”? Sono fortunato ad aver visto il mio primo dei tanti concerti una quindicina d’anni fa, sono salito mille volte sul palco con “Skinhead on the MBTA” e quindi  mi godo bene i pezzi nuovi senza incazzarmi troppo per i vecchi “tagliati”, per riascoltarli live attendiamo i tour per il ventennale di qualche disco, ammesso che lo facciano. Ribadisco, per me live di ottimo livello con un finale in crescendo dove piazzano colpi come “Citizen C.I.A.” davvero adrenalinica, “State of Massachusetts”, “Rose Tattoo” e la cover degli Sham 69 “If the Kids are United”. Non è manco mezzanotte che si va tutti a casa, non riesco nemmeno a farmi pelare con una maglietta, tanto vanno a ruba.

Capitolo polemico, perché sto giro qualcuno del Carroponte, dell’entourage dei Murphys e parecchi kids in prima fila hanno ciccato qualcosa: ricollegandomi a quanto scritto poco sopra riguardo al ragazzo disabile presumibilmente colpito da qualcosa o qualcuno, con ogni probabilità senza farlo apposta, il giorno dopo il concerto mi sento con Benny e mi dice che lui il concerto praticamente non l’ha visto, data la totale ASSENZA di area per disabili e la totale mancanza di voglia, da parte di chi doveva mantenere l’ordine, di venire incontro alle esigenze di chi ha fatto centinaia di km, che in sostanza ha letto quello che c’era scritto sulla schiena di quello davanti a lui, invece di godersi il concerto. A sta schifezza si uniscono alcuni butta, non tutti grazie al cielo, presi male che vedono il crowd surfing come una minaccia di livello mondiale e cercano in ogni modo di staccare arti ai poveri malcapitati che fanno ciò che ai concerti punk è normale, a tutto questo oltre ai già citati suoni da biblioteca si uniscono come ciliegina sulla torta i ragazzi nelle prime file che si lamentano delle spinte, delle scarpate e del sudore, con tanto di scleri durante le classiche “ondate”, state indietro perlamadonna e lasciate davanti chi vuole divertirsi!

Prima delle foto, che tanto fanno cagare, vi faccio leggere quello che ha scritto Benny il giorno dopo:

Amici, un favore! Condividete questa foto! Al concerto dei Dropkick Murphys e dei Flogging Molly martedì, 11 luglio 2017 al Carroponte a Sesto S.G. i disabili avevano la vista sul palco che vedete qui in foto – quindi nessuna! Non è possibile che venga dichiarato area disabili un posto non alzato, molto lontano dal palco quando si sa che davanti staranno migliaia di persone in piedi…Ma in Italia tutto questo ancora succede. Solo qui succede. Perché da altre parti o ti mettono davanti o hanno quantomeno una piattoforma alzata! Altro punto negativo: la totale non voglia dei tipi della sicurezza di trovare una soluzione decente e il loro essere fissato che l’unico posto dove stare era l’area disabili descritta prima! Quindi facciamo girare! GRAZIE!!

Il Carroponte e chi ci ha fatto i concerti dentro sono sempre stati esempio di buona organizzazione, almeno ai concerti dove sono stato io, ultimo quello dei Descendents di un mese fa, perfetto sotto ogni punto di vista, sono quindi convinto che si rifaranno e questo è stato solo un piccolo sbaglio dovuto probabilmente alla portata dell’evento. Fine del pippone, eccovi le foto.

 

5 comments
  1. Articolo scritto veramente male. Punteggiatura quasi sempre usata impropriamente. Più che a fotografare, l’autore “fa cagare” a scrivere.

    1. Scusi signor Ungaretti mi metto subito a studiare cosi la prossima volta scrivo meglio. Grazie della tua segnalazione, dall’alto del mio diploma da perito meccanico preso a per la pelle del culo non può che fregarmi un emerito cazzo, abbiamo scritto delle cose sulle quali degli interventi erano ben accetti (organizzazione, servizi per disabili inesistenti, etc.) e te pensi alla punteggiatura, con ogni probabilità sei uno di quelli che si facevano i selfie dal palco. Buona giornata

    2. Come se la punteggiatura fosse la cosa che conta in questi casi…dietro le tastiere tutti professori! Fregatene bro Matt e continua!

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