KLASSE KRIMINALE

Ritorna in pista la storica band dell’Oi! Italiano con nuova line up e un rabbioso disco tutto da scoprire, Marco Balestrino, leader storico della band, lo presenta ai visitatori di Punkadeka.it  con un vivace botta e risposta. 

 Per iniziare parliamo della vostra ultima fatica discografica.

 Perchè lo hai intitolato “Klasse Kriminale”? Solitamente il self-titled album è il primo album che si fà, non viene certo dopo oltre 20 anni di carriera!

 

Proprio perchè oggi così come quando formai la band nessuno credeva più nella vera essenza del movimento Oi!. Ripartire da Klasse Kriminale è il  modo più forte e più vero per far capire ai kids che il nostro Punk esiste ed esisterà sempre.

 

Perchè hai scelto Vic Ruggiero degli Slackers che, sebbene conosciamo tutti la tua passione per lo Ska, viene da un ambiente differente rispetto al tuo? Perchè scegliere un produttore americano che sebbene vicino ai tuoi ideali non ha mai vissuto la scena degli squat e della rabbia della strada ma che viene dalla bambagia della Grande Mela (che pare da recenti statistiche essere la città più cara al mondo!)?

 

Non giudico le persone a seconda di dove sono nate o vivono. Poi forse non ti ricordi la New York Hardcore, dov’era la bambagia? Non mi interessa quanto paga d’affitto, Vic sa il fatto suo, è un grande tastierista amante dell’Hammond. Lui ha firmato insieme a Tim Armstrong un pezzo come “Hooligans”, dove cantano anche membri degli Specials. Era quel tipo di sound che mi interessava, molto Two Tone ma anche Punk..

 

Per l’occasione, ma non è una novità, ti presenti con una formazione inedita con l’aggiunta anche di una ragazza alla voce. Potresti presentarci i nuovi componenti e dirci quale parte del loro “curriculum”ti ha convinto farli diventare dei “Kriminali”?

 

I Klasse Kriminale sono un collettivo, purtroppo vivendo in Italia e soprattutto non essendo professionisti, spesso, a seconda degli impegni e dei progetti, intorno a me ruotano svariati musicisti. Per i prossimi concerti che serviranno a promuovere il nuovo album sul palco troverete: Matteo alla chitarra che mi segue dal ’97, alla batteria Fulvio, al basso Cocco. Infine Emanuela, che mi affiancherà alla voce. Non è una novità per i KK una presenza femminile poiché è sempre stata una nostra caratteristica fin dai primi giorni. Anche questo per me significava un ritorno alle origini.

 

Per quest’album hai voluto fare le cose in grande. Oltre ad un ottimo produttore hai deciso di andare ad incidere al West Link di Pisa, ottimo studio ma celebre soprattutto per i suoi prodotti per la nuova scena Emo/Punk, e la masterizzazione invece la hai affidata a Jeff King a Los Angeles. Solitamente non hai mai badato a tutte queste cose, come mai questa volta invece hai deciso di non lasciare nessun particolare al caso?

 

Non è vero che non ho mai badato a certe cose! ‘Faccia A Faccia’ era stato registrato nello stesso studio dove avevano inciso i Nabat e masterizzato a Parigi dalla New Rose. ‘Electric Caravanas’ è stato registrato e masterizzato in Inghilterra e la produzione era stata affidata a Jimmy Pursey degli Sham 69. Il disco verrà venduto ai kidz e allora penso sia giusto garantire loro il miglior risultato possibile, sia a livello energetico che tecnico. Noi non prendiamo in giro nessuno, facciamo il massimo, come sempre, per rispetto verso i ragazzi. Per quel che riguarda poi Jeff King, nonostante lavori quotidianamente con la Hellcat, mi è costato meno di quanto mi sarebbe costato un mediocre studio di masterizzazione italiano!

 

Come è nata l’idea di licenziare il nuovo album con la Tube Records?…diciamo che musicalmente siete abbastanza fuori dai canoni musicali della Tube cosa gli ha spinti a credere in voi per questa ennesima avventura?

 

E’ un’etichetta indipendente con uno staff competente, professionale, appassionato. Questo è tutto quello che ci serve sapere. Inoltre hanno prodotto solo dischi Punk e Ska, quindi non vedo il problema.

 

Appena ho sentito l’album ti confesso che sentendo “Make Love & Make War” pensavo fosse una cover dei Business nella fattispecie di “Hardcore Hooligans”. Non trovi sbalorditiva la somiglianza?…non è che ti ci sei almeno un pò ispirato?

 

I Business come noi, hanno ascoltato un pò troppo i Sex Pistols e hanno di sicuro partecipato a numerose feste ultras nelle curve degli stadi al ritmo dei tamburi!

 

Ti confesso che la canzone “Loro” mi ha molto colpito per due motivi principalmente. La prima che mi è subito tornata alla memoria l’immagine del compagno Carlo Giuliani mentre giace per terra a Geniva durante il G8 ucciso dalla mano assassina dei potenti e poi per il tributo al grande Joe con “Police and Thives”. Quanto ti ha colpito l’assassinio di Carlo e quanto manca alla nostra musica una persona come Joe? Io me li immagino lassù a guardarci mentre bevono una birra insieme e ad incitarci a non mollare mai la lotta contro il fascismo…

 

Quel che dovevo dire su Giuliani sta tutto in “Welcome To Genoa”, il resto, soprattutto retorica e celebrazioni, le lascio agli altri. Con la polizia i cattivi rapporti durano da sempre, dalle cariche fuori agli stadi ai lacrimogeni alle manifestazioni, noi stiamo con la strada, loro con chi comanda. L’omaggio a Strummer è una cosa personale, che non ha bisogno di commenti.

 

 In “Klasse Kriminale” hai voluto anche recuperare la tua passione per lo ska. Nel comunicato stampa del disco affermi che questo recupero di sonorità 2-Tone è dovuta come risposta al tanto “falso ska-core” in circolazione. Non per fare polemica ma fai queste affermazioni e poi vai a chiamare Joxemi degli Ska-P alla chitarra, non ti sembra almeno un pò un controsenso? A me lo ska-core piace ma quello di Mighty Mighty Bosstones, Banda Bassotti e Persiana Jones di sicuro non quello degli Ska-P che trovo quanto di più falso esista!

 

E’ un problema soltanto tuo. Joxemi (che per altri impegni non ha potuto partecipare al disco) è un amico, che ama le stesse cose che piacciono a me. Sei sicuro che sia lo stesso per tutti gli altri che hai nominato?

 

Rimanendo in tema, non hai mai pensato che sarebbe stato più facile per te avere successo con una canzone indecente sulla Cannabis come gli Ska-P invece che mantenere la tua coerenza e poi prendere sonori calci i faccia?!

 

Non capisco cosa stati dicendo, non ti piace l’erba? Il successo non è per i kids of the streets.

 

Dopo vent’anni dove trovi ancora la forza e la voglia per continuare con i KK, con le fanzine dopo le 8-10 ore di lavoro al Porto? Non ti sei mai detto “oggi mollo tutto”? Diciamocelo francamente, sarà il segreto di pulcinella, ma con la musica e con il Punk in particolar modo non  si vive!

 

Questa è la mia vita, la musica come il porto, i concerti e la sveglia alle 5. Se vuoi raccontare la vita di chi vive lavorando duro e sogna un futuro migliore non lo puoi fare chiuso nel tuo comodo appartamentino

 

E’ difficile per te convivere ogni giorno con degli ideali tanto nobili come Anti-Razzismo, Anti-Fascismo e Pacifismo quando vedi ogni giorno politica, società e mass-media che ci sputano allegramente sopra e si fanno quattro risate alle nostre spalle?

 

Non me ne frega un cazzo dei mass media, di questa fottuta società e dei suoi politici fasulli. Sicuramento non riusciranno mai a cambiare il mio pensiero.

 

Lo scorso mese avete suonato a Berlino con tante band storiche dell’Oi e della scena Skin (Business, The Oppressed, The Last Resort, Discipline etc etc) e avete presentato anche il nuovo album, come è andata?…quale è stata la risposta della gente alle nuove canzoni e cosa ti hanno detto gli altri gruppi di cui so sei amico a riguardo?

 

Il “Punk & Disorderly Festival” è stata una grande festa: migliaia di Skinheads, Punks e un casino di bands da vedere. Il nostro concerto è andato bene. Avevo un po’ di paura sull’affluenza del pubblico visto che abbiamo suonato presto e di Venerdi (tieni conto che la maggior parte della gente lavorava fino alle 18.00 e che a quell’ora Berlino è una città intrappolata dal traffico) ma i kids c’erano e hanno ballato e cantato insieme a noi compresi i nuovi pezzi. Roddy Moreno era entusiasta e mi ha confessato che era il concerto più grosso che gli Oppressed avessero mai fatto e che non vedeva l’ora di risuonare con noi il 23 Aprile al Pedro di Padova.

 

A proposito del Punk Disorderly Festival quale band ti ha fatto piacere rivedere e quali invece hai visto sulla via del tramonto?

 

Tutte le bands sono state valide, ma ti confesso che, come un bambino che apre i regali di Natale, non vedevo l’ora di vedere i DEMOD autori negli anni ’80, della mitica “Anti Police”.

 

In Italia presenterete il vostro nuovo album il 19 febbraio a Genova al Tube Records Festival dove suonerete insieme al gruppo principale dell’etichetta che sono i/le “Pornoviste”.

 

Poi suoneremo il 20 all’Antidox di Torino insieme agli Youngang, il 5 Marzo al Pacì Paciana, il 2 Aprile a savona e il 16 Aprile ancora un Tube Festival con le Porno e gli Sbirri, che sono molto curioso di vedere dal vivo. Il 23 Aprile con gli Oppressed, il 29 Aprile in Francia e in fine il 14 Maggio a Chiasso al Next Punk Festival con i Toy Dolls e i nostri amici Those Furious Flame. Ma stiamo programmando altri concerti.

 

Bene Marco ormai siamo giunti alla conclusione di questa lunga e interessante conversazione. Per concludere fatti una domanda e datti una risposta e ti lascio questi ultimi 30 secondi di nastro per lasciare il messaggio a tutti i ragazzi che ti leggeranno e che possiamo dirlo insieme ai tuoi ideali sono quelli che ti mandano avanti a continuare a lotta per un mondo migliore!

 

OI! FATTI UNA RISATA! Credo tu ne abbia bisogno!

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