LARS FREDERIKSEN & THE BASTARDS

 Due giorni con LARS ovvero:
LARS & la grande famiglia PUNK.

“È Venerdi 3 Settembre, il sole splende e fa veramente caldo. Si parte da Savona e in poco più di 2 ore si giunge a destinazione: BOLOGNA INDEPENDENT DAYS FESTIVAL…

… Appenascesi dall’auto ci si dirige veloci verso la biglietteria quando ecco suonare il cellulare di Marco. È Steno dei Nabat che pronuncia strane parole che inizialmente, non capiamo se siano dettate dall’afa devastante o dagli strascichi di una sbornia della sera prima: « Marco, ti ricordi no la sala prove dove eri stato con me l’altra volta? Vieni subito qui, c’è un chitarrista americano che chiede di te e dice che deve parlarti per la produzione del nuovo disco dei KLASSE KRIMINALE. Deve suonare all’Independent domani e sta provando con la band qui da me. Ti aspetto ». A questo punto Marco mi dice: « Manu, ma chi è? Lars? Che facciamo? Andiamo o sarà uno scherzo?». Io voto per la prima e si va. In 10 minuti si arriva al Vecchio Son e si capisce immediatamente che qui è tutto reale, l’americano esiste veramente ed è proprio lui: LARS FREDERIKSEN e i suoi BASTARDS!

 Entriamo dentro e Lars ci presenta all’intera band. Poi continuano le prove che si interrompono solo un istante prima di suonare “The Viking”. Lars sembra essere indeciso tra due versioni e la cosa più bella è che ci chiede di aiutarlo a decidere e dice: « Marco tu sarai il giudice!». Essere qua è bellissimo, i Bastards sono una vera band affiatata che suona alla grande! Purtroppo il tempo scorre via veloce ed un driver arriva a prendere Lars e compagni. Prima di fuggire, il Vikingo ci da appuntamento a domani al Festival perchè stasera sembra non aver voglia di andarci. Steno ci chiede se invece noi andremo… «Stasera suonano gli STAB alla festa di Rifondazione…

 Dai venite lì!». « OK! » dice Marco « Guardiamo Libertines e Sonic Youth e poi vi raggiungiamo». « STAB? How is this band Marco? ». « A good band Lars, like Clash, Stiff Little Fingers. » « Good, I come with you.». Dopo la bella notizia Lars sale sul furgone, mentre io e Marco salutiamo Steno e ritorniamo al Festival.

È l’ora dei LIBERTINES, selvaggi e cool come non mai anche senza il tanto menzionato Pete. Quando arrivano i SONIC YOUTH il parco è stracolmo e la gente è in delirio, ma dopo poche note tanti come me, sembrano essere delusi e nostalgici perchè capiscono che l’era di “Confusion Is Sex” è ormai lontana. Si corre alla macchina per una nuova destinazione: gli STAB. Purtroppo al nostro arrivo il concerto é finito, ma il divertimento non è mancato, sopratutto grazie a Lars che fuori dal palco più che un Vikingo sembra essere il nuovo personaggio di Zelig, pronto a scherzare e ridere con tutti e a tirar fuori un humor davvero esilerante.

Sono ormai le quattro di notte e guardandoci intorno capiamo che nell’area della festa di Rifondazione siamo rimasti solo noi… non ci resta che andare a dormire! Il mattino dopo raggiungiamo Lars nei backstage. Stando con lui ti accorgi di essere davvero vicino a una rockstar!

Chi faceva fatica a salutarti il giorno prima oggi è diventato un tuo amico e ogni dieci minuti arriva qualcuno a chiedere un’intervista o una foto. Nonostante ciò Lars è uno di noi, uno di quei tanti amici che conosco che possono suonare solo di fronte a un centinaio di persone in un pub, uno che ha assaporato la vita di strada e a cui sono rimaste piene le narici del suo odore. Intorno alle 18,30 i Bastards salgono sul palco.

Abbiamo l’onore di poter vedere lo show qui vicino a loro e l’adrenalina é a  mille! Il pubblico sembra impazzire: skin danzanti, punk che indossano elmi da vichingo, donne sulle spalle del loro uomo che lanciano baci a Lars. I Bastards sembrano essere l’unico oggetto Punk in mostra a questo festival e la gente pare saperlo. Sono le 22,00 suonano i Darkness, ma né a noi né a Lars ciò sembra interessare. Infatti ci dirigiamo di corsa al Tendone Estragon per assistere all’esibizione dei meno famosi, ma più reali FLOGGiN MOLLY.

 L’atmosfera è molto gioiosa: fisarmonica, violini accompagnano un susseguirsi di ballate in cui la gente pare divertirsi in maniera spensierata. Non avevo mai visto questa band, ma ora capisco perchè Lars ci teneva a vederli! Finito il concerto accompagniamo Lars al bus. Si ricorda che nel pomeriggio gli avevo detto che mi piaceva la tshirt rosa dei Bastards e fa di tutto per darmene una, ma l’addetto al merchandise sembra essere sparito.

Di qui la nota più triste di questa giornata: l’ultimo saluto a Lars, un abbraccio, la promessa di mantenere i contatti via mail e l’invito a venire a casa nostra a gustare un piatto che il nostro amico sembra aver molto apprezzato dell’Italia: i tortellini! Del resto eravamo a Bologna. 

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