PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

MOTORAMA

Una Band fuori dal comune, sono le MOTORAMA, arrivano da Roma, capitale che tanto ha dato negli anni al movimento indipendente musicale, quello vero, quello fatto di sangue e sudore.
Nascono nel 1996 in una diversa formazione e poi sino ai giorni nostri dove sono rimaste in due, Daniela e Laura, donne davvero interessanti in un panorama governato da maschi a volte troppo pieni di se.

 Le MOTORAMA hanno saputo sconvolgere musicalmente e non solo, molti schemi e se non vi è mai successo di vederle live allora sarebbe ora di provvedere, erano all’indipendent del 2003, ho avuto giusto il tempo di intravederle per pochi istanti ma mi riprometto presto di mettere riparo e vedermi un loro live per intero.
Questa è una intervista della lunga serie che mi prefiggo di fare attraversando il mondo del PUNK al femminile e se occorre, andare anche oltre la scena Punk.

D: Ciao Daniela, certamente non sono in molti a conoscere le MOTORAMA, parlaci un po di voi e della band.

Da: Un’intransigente prof. di inglese e una segretaria pignola che, a bordo della tuonante Micra-rama, macinano chilometri e bevono Nero d’Avola.

D: Siete on the road dal 1996, molte cose sono cambiate da allora, parlaci un po’ degli altri membri della band e delle vicissitudini di percorso, della scelta di un duo tutto al femminile (w le donne).

Da: Sono d’accordo con “W le donne”, ma quando abbiamo cominciato non avevamo nessuna intenzione di formare un gruppo femminile. Volevamo suonare e basta, non ci interessava altro. La prima formazione era composta da me (chitarra), Laura (batteria), Gianni (anche lui alla chitarra nonché fondatore della Vurt Recordz e Kevin Keegan in persona) ed Elena (ex-batterista delle Bambine Cattive) alla voce. Siamo partiti sparati. Subito il primo demo e a suonare nei csoa di Roma. Dopo un paio di anni, Gianni lascia il gruppo e ci ritroviamo a caccia di un chitarrista … Facciamo una serie di divertenti quanto inutili “provini” e, alla fine decidiamo di accogliere in famiglia Dario (Dr. Norton). Tutto è filato liscio fino ad una sera in cui ci siamo insultati pesantemente mettendo fine al nostro rapporto musicale e personale. A quel punto – dicembre’99 – eravamo 1 chitarra, batteria e voce. Decidiamo di rimanere in 3. I ragazzi ci avevano abbandonato e, volenti o nolenti, eravamo una all-girl band! Funzionava benissimo anche così. Abbiamo fatto video, corti, 7 pollici, concerti e infine il nostro debut-album, all’uscita del quale (febbraio 2003) Elena decide di mollare. Argh. E’ stata una mazzata. L’album stava già andando alla grande, avevamo un sacco di date fissate. Non volevamo metterci a cercare un’altra cantante, né dipendere da una terza persona. Volevamo un cambiamento più radicale. Rimanere noi due, io voce/chitarra e laura alla batteria, era la strada più difficile, ma l’idea era stuzzicante, perciò valeva la pena provare. Al nostro primo concerto in due, io ero più tesa che all’esame di laurea. Ma alla fine è andata ed è andata bene. Ad oggi, con questa formazione abbiamo fatto quasi 100 concerti, due tour europei e a breve uscirà il nuovo 7 pollici. Non possiamo lamentarci.

D: Il vostro genere è inusuale anche se da qualche tempo ci sono band che si propongono in duo, cosa pensate in merito e quali sono i vostri fari di riferimento in questo ambito?

Da: Il tanto chiacchierato ritorno del rock’n’roll a livello planetario, il proliferare di formazioni a due e senza basso, sono soltanto un trend momentaneo imposto dal mercato. Oggi c’è la moda del rock’n’roll, domani toccherà ad un altro genere e probabilmente, al duo si preferirà una line-up più classica, rientreranno in scena i bassisti e i farlocchi travestiti da rockenroller cambieranno divisa in base al prossimo genere in voga.
Che dirti?! Per me non cambia molto. La musica che suono è quella che ho sempre suonato. Il basso non l’abbiamo mai avuto per scelta fin da quando è nato il gruppo e, se ora siamo in due, è per i motivi che ti ho detto sopra.
Fari di riferimento: tutta la musica che ascolto da quando andavo alle elementari. Sono cresciuta con il punk e il garage, ma non mi è mai piaciuto rifarmi a un paio di gruppi e basta. Per me quello che conta veramente sono l’attitudine e la capacità di dare un’impronta personale alla musica che suoni. E questo è un approccio che mi riconosco in tutte le cose che faccio, non solo nella musica. Fa parte di un modo di essere, di uno stile di vita.

D: Avete terminato tra l’inverno e la primavera un bel tour in nord Europa, suonate davvero molto in giro, quali sono le vostre impressioni i vostri ricordi del tour?

Da: ….lo strudel e la Sacher di Vienna, 5 multe – una per ogni paese in cui siamo passate – e Laura sotto flebo per due giorni in un ospedale veneto…la chicca del tour: i medici che hanno rimesso in piedi Laura, hanno voluto il nostro disco da usare come “colonna sonora” dei loro interventi chirurgici! Ci è giunta voce che hanno resistito per ben 4 operazioni al ritmo di No Bass Fidelity!

D: Roma, città dalle mille sfaccettature, musicalmente davvero immensa e con una varieta’ incredibile, Citta’ che in un certo senso ispira alla commistione delle arti in genere, voi avete esperienza in questo genere di commistioni, volete parlarcene un po’, ci fate conoscere la realta’ indy romana non solo in musica?

Da: Per quanto ci riguarda, abbiamo collaborato diverse volte con i nostri amici pittori Sienna Reid e Raniero Berardinelli (anche batterista dei Cactus), organizzando serate in gallerie d’arte o durante le loro esposizioni nei locali romani. Tempo fa abbiamo collaborato anche con una regista romana, Elisabetta Pandimiglio, che ci ha voluto come protagoniste di un suo corto e autrici della colonna sonora.
Ma situazioni di questo tipo non rappresentano la norma. La realtà indie romana mi sembra più frammentaria che ispiratrice di commistioni. E’ divisa in compartimenti stagni: ogni settore -cinema, pittura, scrittura, musica – rimane chiuso nel suo guscio. :-/

D: Quali sono i vostri rapporti con la scena romana, musicale soprattutto?

Da: A Roma non esiste una scena. Ci sono tante realtà, band-dj-etichette-zine/webzine, molte rivalità e una tendenza generale a farsi gli affari propri.
Tra le band, siamo legate in modo particolare ai Cactus con cui spesso suoniamo e collaboriamo (al momento stiamo prendendo parte alle registrazioni del loro primo album).
Una realtà che sta diventando sempre più importante è quella del djset. Abbiamo condiviso spesso le nostre serate con le djettes punk’n’roll, Lovey Tiger e Maria Elena Pogopop, note anche per i loro programmi musicali radiofonici e ci piace fare mattina alle feste danzanti proposte dai mitici Luzy L e Corry X ideatori del “Twiggy”, il 60’s party della nuova swinging Rome, e meglio conosciuti per il “Toretta Stile”.
E poi ci sono etichette come Vidaloca Records, Hate e Rave up che oltre a fare delle ottime produzioni, contribuiscono a ravvivare la programmazione live romana portando band che altrimenti nessuno farebbe mai suonare da queste parti.

D: Siete in partenza per un nuovo tour, si va fuori dell’italia, ne avete fatti altri? come vi sentite alla vigilia della partenza? Quali le aspettative?

Da: Abbiamo fatto due tour in nord-europa, e stiamo partendo per il terzo. Apriamo a Roma per le Demolition Doll Rods e ci mettiamo in viaggio la notte stessa per Utrecht. Saremo in Olanda, Belgio e Germania. Durante i primi due tour abbiamo avuto una risposta incredibile da parte del pubblico nordico…quindi ci aspettiamo qualcosa di altrettanto bello!

D: Avete all’attivo una discreta discografia ma mi sembra di capire che i live sono il vostro piatto forte, qualcosa da dichiarare?

Da: No, hai già detto tutto!

D: Oltre al tour che partira’ a breve ci sono altre news per le MOTORAMA?

Da: E’ appena andato in stampa il nuovo singolo, “Shy girl”. E’ una coproduzione Vidaloca Records/Bar La Muerte, come già per “No bass Fidelity” e contiene 3 pezzi. Uscirà sia come picture disc in edizione limitata, sia su vinile fucsia. Il formato cd lo pubblicheremo successivamente con una sorpresa, eh-eh!

D: Qualcosa da dichiarare? Saluti e baci? Se volete potete anche mandare a quel paese chi volete ok?

Uno stornello romano.
A quel bastardo che ci ha fregato il tappeto zebrato al Covo di Bologna:
“Er bene che te vojo nun lo dico
te vorebbe vede’ a Ponte ‘mpiccato.
Te vorebbe vede’ a Ponte ‘mpiccato
co’ la testa girata pe’ Panico….”

L’intervista risale all’ 11 ottobre 04 e presto le MOTORAMA saranno in giro, che dire? Se le avvistate non perdetevele, dalla intervista si puo’ gia’ notare la loro dedizione al R’n’R ed il loro spirito combattivo nell’andare avanti ad ogni costo, anche in due e sono certo che lasceranno il segno sul solco che è gia’ tracciato, come dico io di certe donne? Donne con le palle, mica quelle flacide donzelle fighette e discotecare che attendono il belloccio di turno per romantiche passeggiate negli impossibili centri commerciali. W il Rock’n’ Roll e le MOTORAMA.

InfoBand: www.motorama.org

prossime date MOTORAMA:

29/10 OBW9, Ladyfest, Stuttgart (D)
31/10 Buenaventura, Castelfranco Veneto (TV)

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