NEXTPUNK FESTIVAL 2005

Sabato 14 maggio si è svolto a Lugano il nextpunk festival 2005, organizzato dall’omonima etichetta svizzera. Oltre ai gruppi dell’etichetta hanno partecipato anche Derozer, Watertower, the Neck, KlasseKriminale e gli attesissimi Toy Dolls. In scaletta erano annunciati anche i Cockney Rejects, ma per la delusione di molti non si sono presentati per motivi imprecisati…ma riprenderanno la data verso fine agosto (27)

…Primo Report a cura di Scacco

Ma veniamo a noi. Per motivi di carte d’identità e storie varie arriviamo a Festival iniziato e purtroppo ci perdiamo i 200Bullets e Watertower, che si sono dichiarati soddisfatti della presenza del pubblico, abbastanza numeroso considerata l’ora(il loro concerto è iniziato alle 17) e circa i Water Tower , avendoli gia’ visti in live posso confermare che sono una delle band italiane che meritano di essere seguite e non solo per la loro reale attitudine.

E’ poi il turno dei Derozer: volume a mille e solita grande performance, impreziosita dalla presenza di Nando dei Senzabenza come seconda chitarra, sempre disponibile ad accompagnare i rozzi nelle occasioni più importanti. Il palazzetto è in visibilio per loro e del resto basta solo Mendez con la sua grande persona a scaldare i ragazzi che da sotto il palco cantano insieme a loro. Seby è padrone del palco, peccato che non suoni piu’ ma credo abbia preso volo la band con lui solo alla voce e il nuovissimo ormai veterano Spazza che sembra quasi un Jhonny ramone di annata (non me ne vogliano i Ramonsiani incalliti) Spasio sempre monolitico ed essenziale, il batterista giusto al posto giusto.

 

Giunge poi il momento di due gruppi della zona: i Rapists e i Vad Vuc. La scelta di farli suonare dopo Watertower e Derozer è stata un po’ anomala, ma ha sicuramente premiato il tentativo degli organizzatori di ottenere un buon seguito di pubblico già nelle prime ore del pomeriggio. La performance dei Rapists è stata comunque una delle più sorprendenti della giornata. I 4 giovanissimi(età media 15 anni) di Lugano fanno scatenare il pubblico amico con pezzi che ricordano molto bene Sex Pistols e Exploited. Sicuramente devono migliorare e distaccarsi un po’ dai loro miti, ma vista l’età hanno tutto il tempo per diventare un gruppo che farà parlare di sé nei prossimi anni sempre che i quattro ragazzi non si montino la testa, del resto a loro favore per ora gioca solo la tenera eta’ ma tra qualche ano ci vorra’ qualcosa di piu’ che arivera’ solo lavorando sodo.

 

Alle 19 si apre la parentesi folk della giornata. Si alternano infatti i Vad Vuc(canton ticino) e i Neck(inglesi). Entrambi propongono un irish folk che fa ballare tutto il palazzetto; i primi si avvicinano a gruppi come Modena City Remblers e il loro show va avanti per più di un’ora, costringendo i gruppi successivi a suonare meno e stancando chi il folk proprio non lo regge. I secondi mescolano irish folk e punk-rock e la loro esibizione, più sbrigativa, risulta gradevole e rispetto ai Vad Vuc risollevano un po’ il morale di molti, peccato il solito rimbombo del palazzotto, spero di potermi gustare i Neck in qualche Musicclub o CS al piu’ presto per poterli apprezzare al meglio.

 

Sono le 22 e si torna a parlare di punk. Salgono infatti sul palco i Those Furious Flame, gruppo punk’n’roll della Nextpunk. La qualità non manca ma nell’immenso palazzetto il loro suono rimbomba un po’ e non risulta pulito, apena freshi del loro album che presentano live, gran roch’n’roll band da non perdere di vista.

 

 

Finalmente giunge il momento dei gruppi più importanti del giorno, KK prima e Toy Dolls in chiusura. Di sicuro coi KK non ci si annoia mai…20 canzoni per il totale di 40 minuti previsti della loro esibizione, i primi pezzi scorrono via piuttosto bene, ma dopo appena poco piu’ di 15minuti sono costretti a terminare a causa del ritardo causato dalle dilungate performance dei gruppi precedenti, e l’ira di Balestrino si fa funesta (e come dargli torto?): prima se la prende con gli organizzatori, poi coi buttafuori che impediscono alla gente di salire a cantare “If the kids are united”, che viene tra l’altro boicottata tramite lo spegnimento delle casse in uscita…tolleranza zero ma i ragazzi continuano imperterriti a cantare anche senza piu’ suono della band ormai boicottati e forzati a scendere per far spazio al lungo cambio palco degli attesi Toy Dolls…ci sarebbe piaciuto goderci i Klasse per intero, magari sara’ per la prossima volta e certamente grandi Klasse Criminale, unica nota dolente per gli organizzatori di questo bel festival…servira’ la prox volta a migliorare.

 

“This is our last tour…maybe!” Si apre con queste parole, dopo le note di “the final countdown”, il concerto dei Toy dolls, una delle più pazze punk band inglesi. Il trio si dimostra eccentrico in ogni cosa: nel look da cartone animato, nello spettacolo, nell’intrattenimento ma anche nella tecnica. I 3 sono infatti sincronizzati alla perfezione, anche nei movimenti, e non si sente nemmeno una sbavatura nell’arco dell’intero show…e che show! Prima lo striptease seguito dal numero della pancia di gelatina, poi la super bottiglia di lambrusco…Insomma, il trio si diverte e sa far divertire, e tra siparietti, battute e, soprattutto, ottime esecuzioni(anche a testa in giù), la loro esibizione scorre via veloce e rimane solo la speranza che le parole iniziali siano solo l’ennesimo scherzo.

 

Nonostante qualche disguido il festival si conclude in orario per poter rientrare piu’ o meno felici a casa, resta l’amarezza di non aver potuto ascoltare i pezzi storici dei Klasse che con questa nuova Band è davvero SpaccaTutto (sperando che duri), ma perché poi sono stati loro a dover pagare i ritardi? Eppure eravamo in svizzera, terra rinomata per la precisione cronometrica…il mistero resta velato.

 

Nel rientro ci siamo gustati la nuova compilation Nextpunk vol. 2 che contiene all’interno molte delle band esibitesi al festival e tante altre belle novita’. Ci vediamo al prox nextpunk, ma che dico? Il 27 agosto per gli impedibili Cockney Rejects e forse di supporto i Klasse…ma lascio decidere agli organizzatori, io sono stato un semplice spettatore.

 

 

… Secondo report a cura di Zora

Dopo circa un’oretta di viaggio si arriva nella bellissima e soprattutto pulitissima città svizzera di Lugano, oggi un po’ nuvolosa, comunque io non ci credevo, ma ho controllato per strada non c’era neanche una cicca di sigaretta… altro che Italia!!! Arriviamo al palazzetto del ghiaccio che il concerto è già iniziato, ci perdiamo i bravissimi “200 Bullets”, che già in passato abbiamo avuto la fortuna di ammirare dal vivo, e così troviamo sul palco ad aggiustare le ultime cose i “Watertower”, poco tempo e iniziano la loro frenetica esibizione.. Il posto non è ancora affollato, ma è presto, tutti saranno ancora a casa a fare la merendina! I Watertower, molte volte li abbiamo visti, eseguono canzoni una dopo l’altra, il loro solito e allegro repertorio ska-punk, che tanto diverte e fa ballare i giovani ragazzi presenti per l’occasione… Le poche persone sembrano gradire ogni canzone, dal “Pompiere” tormentone della band che travolge e fa smuovere chiunque, a “Festa” e “Vorrei vedere” che trascinano tutti…
Finita la loro prova canora, arriva l’ora del grezzume e dei rozzi “Derozer” from Vicenza, punk rock allo stato puro con ospite il chitarrista dei Senzabenza a dare una mano e ad arricchire il sound della band. Il popolo del concerto sembra man mano aumentare ma siamo sempre a livelli purtroppo molto bassi. I ragazzi della band sono davvero in forma, ormai Spazza sembra essersi integrato al meglio e anche a lui sbuca dalla maglia la famosa pancetta che contraddistingue i Derozer; le canzoni si susseguono velocemente da nuovi a vecchi lavori, dalla solita “Fedeli alla tribù”, e poi immancabile tributo ai Ramones con “Commando”, alla più recente “Di nuovo in marcia”, e ai classici “Branca day” e “Alla nostra età” che ormai tutti i kids conoscono a memoria e che fanno da chiusura alle esibizioni deroziane… Seby e compagnia bella, ci salutano qui e chiudono per questa serata la porta del meraviglioso mondo del punk rock… A noi invece non resta altro che aprire la porta a un gruppo molto giovane di casa svizzera i “Rapists”, questi giovani fanciulli ci sorprendono molto, sembrano davvero molto amati pur essendo ancora poco conosciuti e ci propongono un punk con sonorità ‘77ine, molto arrabbiato e ben suonato, sorpresona del festival quindi, peccato che per un loro cd dovremo aspettare ancora un po’.

 Dopo questi bei gruppi, ci tocca spegnere la lampadine della buona musica, arrivano infatti tre gruppi che davvero non ci piacciono, non posso quindi dirvi niente su di loro, avendoli seguiti ben poco, ci aspettavamo i “Maroon”, ma proprio all’ultimo momento hanno dato forfait, quindi ecco allora sfilare sul palco uno dopo l’altro i “Vad vuc”, “Neck”, e “Those Furios Flames”, quest’ultimo un tantino meglio degli altri due, diciamo un po’ più sintonizzato sulle nostre note…. Dopo queste tre parentesi, dove veramente abbiamo fatto tutto tranne interessarci alla musica, arriva il turno dell’ultimo gruppo di casa nostra, i fantastici “Klasse kriminale”, preparano il palco con la solita calma e professionalità che li contraddistingue e via che si parte, 1 2 3, ecco il via del batterista, (un certo Devil, lo conoscete?) che “Riot” esce dalla bocca del Balestra e dagli strumenti della band, già dalla prima song, si capisce che concerto hanno in mente di fare, canzoni tirate una dietro l’altra e grinta ed energia da dare a tutti i “Ragazzi come tu e me” presenti sotto il palco… Arriva poi il turno di “Make love & make war”, “Corri corri”, “Locale 1982”, “La ragazza con la maglietta degli Angeli Upstarts”…

Ma sembra che dietro al palco c’è qualcosa che non funzioni come dovrebbe, Marco ha qualcosa da dire e purtroppo scopriamo che la troupe del gruppo che verrà dopo preme per terminare con anticipo l’esibizione dei Klasse… Ma il Balestra chi lo muove da li’??? La band resiste, e nonostante qualcuno stacchi le prese della voce i ragazzi continuano a cantare, “Oi fatti una risata” e “If the kids are united” intonata da tutto il pubblico che aiuta la band ad andare avanti, i Klasse certo non si fanno buttare giù e continuano a fare ciò per cui sono grandi e per cui sono tanto amati… Purtroppo finiscono, e con la cover dei grandi Sham69 tra insulti e minacce varie verso i malfattori lasciano il palco…

C’è da dire una cosa: il comportamento tenuto dagli organizzatori o manager o chicchessia non è stato affatto appropriato, insomma tagliare la scaletta, quando gruppi precedenti si sono prolungati più del previsto! C’erano senz’altro altri metodi per far capire di sbrigarsi, non certo quello di staccare i jack della voce! Grandissimi i Klasse e i kids per il coinvolgimento e l’aiuto che si sono dati gli uni agli altri, davvero una bella scena, poteva essere una gran bella festa, come senz’altro lo è stata, macchiata però da azioni spregevoli e senza senso, insomma lasciare spazio alla musica e dimenticare i tempi di esibizione no???!!! Arrivano così i “Toy dolls”, prima però una lunga preparazione del palco con susseguente accordatura precede l’esibizione del gruppo, il gruppo finale della serata accoglie tutti con sorpresa, con uno della band che esce da una scatola posizionata a puntino!!! Diciamo che durante il concerto il gruppo, si esprime oltre che con la musica anche con esibizione comiche, provocando la gioia e il degenero tra i kids… Dal vivo certo non mi hanno convinto molto, ero ancora incattivita dalla situazione precedente, poi su cd, ascoltandoli meglio, iniziano a piacermi e anche parecchio… Sono un gruppo effervescente e strabiliante per ciò che producono musicalmente, che secondo me neanche hanno bisogno di piccoli trucchetti come bottiglie di champagne gonfiabili enormi che sputano coriandoli, per me basta solo la musica a impressionarmi, no? Nel loro repertorio molte canzoni dell’ultimo loro album, con annessa cover “The final countdown”… La loro esibizione dura più di un’ora e ormai io, dal freddo che c’era, mi stavo lentamente assiderando, finiscono di suonare e il pubblico davvero ingrossato apprezza sonoramente la band… Un tripudio di applausi per questi tre ragazzi… Il concerto finisce e con la rabbia nel cuore è ora di lasciare la pulita terra svizzera e approdare in terra italiana, dove sigarette e cartacce regnano sovrani!!!!
 

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