RENTOKILLER: Cadaveri eccelente

Amano definirsi hardcore i Rentokiller, nuovi astri nascenti di una scena, quella svedese, ricca di grandissime band e recenti autori di un esordio discografico a dir poco allucinante intitolato “Cadaveri eccelente”.

Prima di ascoltarlo lasciate da parte ogni vostra sicurezza su cosa suoni hardcore o meno, perchè questi quattro ragazzi hanno fatto quello che in molti faticano a fare: fottersene di etichette e stili andando a toccare rock, grind, e metal producendo un mix sonoro devastante e per certi versi singolare. Furia cieca la loro, abili come sono nell’imparare le lezioni di stile impartite da maestri come Dillinger Escape Plan e Synce By Man e senza dimenticare le proprie origini swedish hardcore, con Nine, Raised Fist e Breach ben saldi nella mente.

Ogni canzone è genio e sregolatezza, viaggia su ritmi vertiginosi e non offre mai punti di riferimento, un punto su cui la band gioca spesso sfoderando una tecnica strumentale superiore alle aspettative di una qualsiasi nuova leva.

Tutto questo grazie a un abile urlatore al microfono come Marko Partanen (instancabile nello sputare fuori pensieri assurdi) e musicisti che tra un cambio di tempo e un riff spacca timpani trovano pure il tempo di indossare i panni dei rocker, sfoggiando trame sonore degne di attenzione. La cosa non deve però allarmare i puristi del genere, in quanto il gruppo dà il meglio di sé nei momenti più duri, vale a dire quelli dove l’amore per l’hardcore e il metal vengono scortati dalla foga omicida, capace di creare un muro sonoro che spesso e volentieri sa far male. La registrazione, scarna e priva di aggiustamenti finali esalta ancor di più le loro doti, mettendo in risalto quello che forse passa inosservato in tutto il disco ma che aleggia costantemente nell’aria, un approccio hardcore diretto, incisivo e perfetto in sede live.

Molte infatti le canzoni che possono scatenare pit infuocati durante le loro esibizioni, “Pieces of worship” (che dopo una breve intro rockeggiante mostra tutta la sua potenza nei costanti giri di chitarra), la riuscitissima “Confessions of a serial self-murderer (semplice nella sua struttura ma devastante nel suo incedere) o “Post-natal” quasi anomala nelle sue molteplici sfumature.

A provare la sregolatezza di questa band ci pensa infine il booklet, un mosaico di immagini, ritagli di giornale e testi scritti a mano che mette subito in chiaro con chi si ha a che fare. Se siamo di fronte o meno a una grande band è prematuro dirlo, sta di fatto che “Cadaveri eccelente” è un ottimo disco, consigliato a chi ama la vecchia e la nuova scuola hardcore e che se trovato d’importazione in qualche negozio (l’etichetta North Post non è distribuita in Italia) va assolutamente acquistato.
8/10

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