ROMA CITTA’ APERTA

In un momento difficile per il movimento Anti-fascista ostacolato anche da una politica fatta di menzogne e calunnie (come sempre del resto) la Banda Bassotti ha voluto chiamare all’appello i suoi fedelissimi, giunti per l’occasione da ogni parte d’Italia, che hanno risposto senza farsi pregare dando vita ad uno dei più sentiti e spettacolari concerti dei compagni di Roma.

1 Novembre 2003
Ogni concerto della Banda Bassotti a Roma viene vissuto come un evento perchè chi li conosce e apprezza sà che loro non sono solo dei semplici artisti ma dei veri e propri portavoce della rabbia  metropolitana e della voglia di lotta e cambiamento che anima i cuori di coloro che vogliono e lottano per un mondo diverso da questo in cui finalmente non si muoia per il dio denaro, che abbia il colore dell’arcobaleno e che viva la multirazialita’ con positivita’.

Intanto al Villaggio globale l’atmosfera si scaldava…

Il concerto romano si è aperto con i Malavida, davvero un ottimo combo ben assortito, forse un po troppo Clashiani ma sinceramente non guasta, non li conoscevo musicalmente e devo dire che sono rimasto molto colpito dalla grinta e dalle loro composizioni dirette ed immediate, certamente non fuori luogo i testi come socialdemocrazia e Fuck. Il pubblico ha reagito molto bene ed il calore attorno a questa Band, che aveva l’arduo compito di aprire la serata, è stato davvero grande.

Volevo ringraziare personalmente i MALAVIDA per la splendida cover di I FIGHT THE LAW dei mitici CLASH…consigliati, nel caso di avvistamento di loro concerti, Il mito non muore MAI e vive attraverso chi lo incarna, alla prox MALAVITOSI CLASHIANI.

In successione sul palco salgono gli Assalti Frontali che dopo quattro anni di silenzio ritornano con il loro sound fatto di hip-hop, rap e street rock attraverso il quale cercano di far arrivare alla gente le loro denuncie sociali. Il loro è un ottimo live-set che anche se non riesce a coinvolgere pienamente il pubblico (forse la distanza temporale dalla scena si fa sentire?) riscontra ugualmente grandi applausi e apprezzamenti. La quasi totalità della gente era li per la Banda Bassotti ed era impresa veramente ardua catturare l’attenzione dei presenti comunque per chi gia’ li conosceva sono stati all’altezza e di certo anche loro per nulla fuori luogo…speriamo di rivederli live perché Band cosi’ è sempre un piacere sapere che re_e_sistono.

Un’ora di Assalti Frontali e poi finalmente dopo un rapido cambio di palco ecco salire i più acerrimi nemici di zio Paperone e del capitalismo odierno, la Banda Bassotti . L’adrenalina sale ed a farla salire ci pensa bene la cover di “Redemption song” cantata dalla struggente voce di Joe Strummer, (che sinceramente non ho riconosciuto…che Joe mi perdoni) che accende la folla in un grande coro e migliaia di accendini levati al cielo quasi a voler scaldare l’atmosfera ancora di piu’ di quanto non lo fosse gia’, FREEDOM ed il tendone del villaggio globale è stracolmo, 5/6mila rebel girl&boy di tutte le eta’ e di tutti i colori…uniti per acclamare la Band piu’ amata dai proletari di Roma e del resto del mondo, Picchio non ha bisogno di scaldarsi e nella classica tenuta calzoncini e maglietta non fà che saltare da una parte all’altra del palco come se fosse posseduto da una forza incontenibile, una forza “malefica” commistione di musica e voglia di lottare. Il resto della band non è da meno e si fà contagiare dalla sua incredibile vitalità e sin dalla prima canzone, “Una storia Italiana”, si capisce subito la voglia di far divertire, ballare e riflettere che anima la Banda Bassotti e che pienamente trasmette. Che dire del pubblico romano: fenomenale come sempre, probabilmente il pubblico più caldo di tutta l’Italia. Ad onore del vero però va detto che i pezzi tratti dall’ultimo album “Asi es mi vida” non sono stati ancora assimilati e anche questa volta la gente ha risposto un pò freddamente a quest’ultimi, ma di sicuro questo particolare non ha inficiato la loro calorosa partecipazione ma a questo proposito aggiungerei che il pubblico romano cavalca meno l’onda dell’ultimo lavoro della banda essendo legato alla banda da una lunga storia che parte da meta’ anni 80, anni in cui il proletariato era davvero unito e compatto, anni in cui si credeva davvero che c’è l’avremmo fatta se solo la classe politica non si fosse inquinata e persa tra gli affari dei palazzi “che contano (per loro)”…se solo qualcuno avesse avuto lungimiranza nel capire che qualcosa stava cambiando anche all’interno di quel movimento che era nato per riscattare le masse proletarie e che di li a poco si sarebbe trasformato come la peggior macchina di morte in mano di chi non voleva che tutto cio’ succedesse, un sogno perduto che vogliono riportarci ancora vivo in questi giorni facendoci credere ancora ai fantocci e infamando agli occhi dell’opinione pubblica chi lotta davvero…ma questa è una altra storia, meno male che insieme a TANTI altri c’è la Banda che non molla mai.

Per il concerto Romano la Banda è al completo, c’è anche Stefano arrivato per l’occasione da Valencia ed al quale vanno i nostri migliori auguri per tutto e che speriamo di rivedere presto insieme alla Banda Stefano è ora sostituito dal valoroso Sandrino, anche lui presente sul palco, ed il grande Kaki Arkarazo a dirigere le onde sonore emesse da questa Radio Rebelde che è la banda Bassotti.

Rivoluzionata completamente la scaletta e oltre ai brani diventati classici come “Potere al popolo”, “Ska against racism”  e “Avanzo de cantiere” tira fuori dal cilindro pezzi storici come “Luna Rossa”, famosa canzone sulla strage di Piazza Fontana oppure “Er Ciccione” un tempo dedicato al segretario del partito socialista oggi dedicata ad suo degno sostituito, al quale inutile fare ulteriore pubblicita’ gratuita. Dopo aver passato una estate intera sulle prime pagine dei giornali italiani per lo scandalo del calcio non poteva che ritornare in scaletta “Cararo Sindaco” (una erre sola mi raccomando) e oltre a questa un rientro in grande stile ha fatto anche la splendida “Barboni”che ancora oggi regala intense emozioni e fà riflettere sui paradossi di questa società. Tutti cantano insieme a Sigaro, davvero un brano da storia per la Banda, un testo cosi’ vero ed intenso che solo un sordo (e mi perdoni chi lo è davvero) non avrebbe da pensare alla realta’ e all’intensita del testo.

Mi sento di far una piccola critica alla Banda Bassotti, ma c’è stato un momento in cui l’ho sentita un pò troppo gratuita e cioè quando ha cercato applausi e consensi con un coro contro, sapete tutti chi intendo, e mi ha dato fastidio poichè la Banda Bassotti non ha mai avuto bisogno di fare queste cose poichè le loro idee sono radicate fortemente nei loro cuori e di sicuro loro non hanno bisogno di questi mezzi per coinvolgere la gente. Facendo cosi ho avuto quasi l’impressione che dessero ragione a coloro che criticano il movimento di sinistra affermando che è unito solo dall’odio contro quello lì. La Banda Bassotti ha dimostrato nelle piazze, nei cantieri e alle manifestazioni ciò in cui crede e per la quale combatte e sono sicuro che questa piccola caduta di stile non si ripeterà più. Ma c’è da dire che non si puo’ rinunciare ad momento di sfogo collettivo contro l’animale, il dio onnipotente che tutto sa e tutto fa (per lui)…

La Banda Bassotti sono anni che si batte, tra le altre cose, per portare avanti il discorso della memoria perchè senza memoria non c’è giustizia e durante il concerto ci regalano pezzi tratti dalla tradizione storica della militanza politica di sinistra, anti-fascista e non, come “Stalingrado” , “Figli dell’Officina” oppure “Guantanamera” e “Carabina 30-30” facendo alzare il pugno a tutti coloro che credono ancora in questi ideali duri a morire nei cuori della gente onesta che si guadagna con il proprio sudore il pane che porta in tavola a casa ogni sera.

Il concerto scorre veloce come un fiume in piena e regala due ore di emozioni che travolgono e coinvolgono tutta la platea e ha visto degna conclusione in “All are equal for the law” e “Figli della stessa rabbia” in cui si ricordano tutti i compagni che ci hanno lasciato combattendo ma che sono ancora vivi nei nostri cuori e nelle nostre proteste che ci animano quotidianamente come Carlo Giuliani, Davide Cesari, Rachel Corrie…ma la lista è lunga ed interminabile

…chi non ha memoria non ha futuro…onore a chi lotta!!

Emozionalmente parlando posso confermare che il concerto di ROMA è stato un evento impedibile e che ero felice di esserci in mezzo al pubblico romano caloroso che era completamente in estasi come del resto io/noi/tutti…avendo visto la Banda in concerto molte volte nell’arco di questo anno posso confermare che l’empatia che si crea tra loro ed il pubblico è GRANDE ed immediata, anche chi non li conosce molto bene, forse quasi zero, si fa prendere dalla loro musica, ed il segreto non è artificiale ma deriva da anni di militanza, di lotta, di Umanita’ e VITA vissuta, al fianco ed insieme alla gente, gente vera che ogni giorno combatte per tutto cio’ di cui ha bisogno e necessita’…Mani di pietra, mani che costruiscono un mondo migliore di cui dalla notte dei tempi aspettiamo che giunga…senza stare li a guardare ma costruendo. Quando ascolto la banda TUTTO mi sembra possibile, è sono certo che è questa la magia che coglie chiunque si ferma ad ascoltarli, se non li conoscete allora non perdete l’occasione perché sono una delle isole impedibili.

Era il 17 Marzo del 2001, sempre al villaggio globale…nessuno lo sapeva, nemmeno loro, doveva essere l’ultima volta ma la storia si stava per riaprire…HASTA SIEMPRE BANDA BASSOTTI.

…Un grazie sincero a TUTTO lo staff della Gridalo Forte, davvero una grande famiglia.

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