streetCORE DE ROMA FESTIVAL (Live Report)

Boh…non so se a parole riuscirò a spiegare quello che è stato il primo streetCORE DE ROMA FESTIVAL…sono state 6 ore filate di musica, di amicizia, di follia, di risate, di birra e pastasciutte, stessa gente sopra e sotto il palco per quello che speriamo sarà solo il primo dei festival frutto della collaborazione tra Out Of Control, Folk Beat Vendetta ed Hellnation…ma andiamo con “ordine”:
arrivo al Decibel presto, alle 18.30, e già sento da fuori che c’è fermento, infatti il locale è già bello chiassoso e al bancone c’è fila, le distro sono tutte allineate e le facce che vedo sono quelle da serata indimenticabile. Vado a salutare Roberto’ di Hellnation, finalmente conosco di persona Aldone, Rocker Ritz e tante belle persone del pullman da Roma che mi dicono sold out, ma anche gente del posto come il mio amico Filippo, passato solo per salutare e fare spesa (e ce n’era di roba da prendere!!!), abbraccio il mio fratellone Reb, che con Pat Atho e Roberto’ ha dato vita a questa lucida pazzia, Ste di Rock Out Fascism, poi arriva Fulvio con Elena, Iora, e man mano il locale si riempie.
I primi a salire sul palco sono i Dalton che ci presentano il loro primo lavoro “come stai?” recensito da me poco tempo fa, la loro musica da subito scalda le braccia tatuate dei presenti, il Giallo alterna la chitarra all’armonica e il sound è veramente da paura, e da lacrime quando fanno la sublime “si che si può”, c’è un cazzo da dire sti ragazzi c’hanno preso in tutto e il loro live basterebbe già a concludere la serata…


…ma neanche per il cazzo, rapido cambio palco e tocca ai Barbera&Champagne, che ringrazio di nuovo per avermi dato la possibilità di conoscerli meglio con la mia prima intervista per Punkadeka e che una volta sul palco ci sparano a mille tutto il loro streetpunk rude e rabbioso, li vedo per la prima volta live e mi danno la stessa ottima impressione che mi hanno dato su disco, regalano a noi vecchi affezionati una bella cover degli Automatica Aggregazione, oltre ai bellissimi pezzi di “sangue tra i denti”, e come nel disco sul palco salgono i LAFURIA per “noia”, Maurizio per “repressione” e Pat Atho per “sangue tra i denti”, davvero un bellissimo live


Poi tocca ai LAFURIA!, ero molto curioso di vederli perché ne sento parlare da un pezzo ma qualche video su youtube a parte non li ho mai sentiti (non voletemene!! Rimedierò), e come spesso mi capita mi mangio le mani per non aver approfondito la loro conoscenza, il mix di generi diversi mi ha sempre affascinato, punk-hardcore e rap cantato a due voci, quello che fa la differenza è l’attitudine, quanto uno crede in quello che fa e che dice, il pubblico di teste pelate e tagli chelsea apprezza, compreso il sottoscritto che senza dubbio vorrà saperne di più di questa ottima band


prendo una boccata d’aria e faccio due compere, una birra e una bella pastasciutta perché altrimenti svengo, vado su in cabina di regia a salutare il Cannuccia, perfetto anche stasera, e nel frattempo è arrivato anche Benny da Bolzano, arrivano gli amici di Torino, bon ci siamo tutti. Il locale è sempre più imballato e vedo persone da mezzo nord italia, si respira un’atmosfera bellissima, carica, il pavimento inizia ad appiccicare e i ragazzi dietro al bancone ed in cucina stanno facendo gli straordinari. Tengo sempre a sottolineare quanto il Decibel si adatti perfettamente a qualsiasi situazione, sempre disponibili e sorridenti e nonostante la calca la pasta è ottima.
Intanto sul palco salgono i Plakkaggio, freschi anche loro di uscita discografica ci presentano il loro “ziggurath”, visti prima dell’estate a Rho si confermano in forma e nonostante conosca solo qualche pezzo vecchio posso solo apprezzare la bravura di sti ragazzi da Colleferro, suono potentissimo e pubblico in delirio, in terzetto coinvolge e la bolgia inizia a farsi pesante sotto i colpi precisi, con mini invasione di palco nel finale


E’ il turno de Gli Ultimi, uno dei miei gruppi preferiti, la calca sotto il palco basso del locale è seria e si comincia a spingere anche dalle retrovie, ogni volta che vengono dalle mie parti cerco di non perdermeli perché oltre ai pezzi splendidi i loro live solitamente sono un ammasso informe di teste pelate e dita puntate, disgraziati che cantano a squarciagola, e il palco basso aiuta in questo senso la coesione tra band e pubblico, cosa che mi manda decisamente in delirio…infatti inizio ad abbandonare la macchina fotografica un po ovunque e mi godo la ressa abbracciato a qualcuno, cantando come un pazzo e perdendomi scatti importanti, ma tanto sarebbero venuti male comunque


Dopodiché salgono i Maestri, l’ultima volta che sono passati da noi qualche figlio della merda mi ha fregato le targhe della macchina e non ho potuto raggiungere il locale, quindi la voglia di vederli suonare quel capolavoro condiviso con Gli Ultimi che è “anime corsare” è tanta, ma francamente ho fatto passare troppo tempo anche dal loro ultimo live quindi mi sento come una dodicenne al concerto dei take that, un demente completo con la faccia da ebete già dal primo giro di “il mio spirito punk rock” col quale aprono, poi via via tutti i pezzi che li hanno resi il gruppo che sono, canzoni scritte quando io stavo mettendo i denti, lezione per tutti i presenti e grande soddisfazione nel vedere che col passare del tempo migliorano e basta.


Chiude la serata il Folk di Pat Atho, questa volta lo vedo con Rocker Ritz al contrabbasso ed il suono si fa più intenso, le sue canzoni hanno tracciato un bel solco nella mia anima, Lima Sorda è a tutti gli effetti una delle migliori uscite discografiche che ho recensito e dopo una serata così è giusto concludere con veri capolavori come “1904”, “parole per anime sole” e “lima sorda”, poi vuoi per l’ora, vuoi per la stanchezza ci si lascia un po andare e a quel punto il CORE prende dolcemente il suo spazio, salgono sul palco Maurizio e l’Ultimo per la bellissima “sulla strada”, poi ricordo una canzone romana mi pare “piazza barberina” e sicuramente qualcos’altro che ho lasciato indietro, scusate ma sto andando tutto a memoria, non mi sono segnato nulla, ma forse è stato meglio così, sono affiorati i ricordi che dovevano affiorare


Serate da perdere la testa, nate magari davanti ad un bicchiere di vino quasi per scherzo e riuscite solo grazie a chi ha passione da vendere, grazie a chi si fa degli sbattimenti assurdi per una birra e due battute, avercene di persone così!

Ma poteva andare tutto liscio? NO! Perchè c’è sempre lo stronzo che rovina la festa, hanno rubato strumenti e materiale ad uno dei musicisti della serata (inutile che vi dico chi è, chi lo conosce lo sa), è successo la domenica mattina a Roma. La strumentazione:

-basso Squier precision vintage modified legno nero manico chiaro
-chitarra acustica Tenson con battipenna nero
-armoniche Honer in legno
-valigetta con cavi
-accordatore a clip
-capotasti

Chi dovesse trovare qualcosa in rete o nei vari mercatini dell’usato si faccia vivo. Grazie.
Ma è partita anche la carovana solidale, per ora sono a conoscenza solo di questo canale, ma state sintonizzati e soprattutto partecipate, la solidarietà è un’arma!!

THE ROOTS VOL. 1

Tutto il ricavato andrà al musicista in questione per permettergli di rimettersi in carreggiata, giù il cappello per Out Of Control, e se ancora non avete questa splendida compilation acquistatela subito, oggi avete un valido motivo in più

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