THE (INTERNATIONAL) NOISE CONSPIRACY

Dopo la controversa rottura con i REFUSED il cantante Dennis Lyxzén non ha mostrato rimorso alcuno e non ha trovato tempo di fermarsi perché da li a poco aveva messo su un gruppo con altri compaesani di Umea Svezia. All’ indomani dell’ addio ai Refused Dennis chiama i membri ad una missione che inizia a fianco di Lars e che vedrà poi il coinvolgimento di Sara (chitarra, organo e tamburello) che in precedenza era solita suonare la chitarra ne i DOUGHNUTS e poi nella combriccola dalle accentuazioni piu’ politiche dei SAIDIWAS, fu poi la volta di Inge (basso) proveniente dal progetto locale di arte/rumore/distruzione de THE FEMALE ANCHOR OF SADE. Cosi la missione iniziò.
IThe (International)NoiseConspiracy in meno di due annihanno già un seguitoappassionato dopo avereallestito numerosi tours, averpubblicato quasi dieci diversi7” in vinile per numeroseside-labels e singoli che sonostati inclusi e pubblicati inoccasione del G7 in Canada e unalbum “The First Conspiracy”pubblicato ad Hong Kong per laLing Lao. I T(I)NC hanno, comemai prima nessun’ altra bandoccidentale, dato vita ad unvero e proprio tour in Cina einfatti nel 1999 hanno fatto 16date sul suolo Cinese. “SmashIt Up”, il primo singolo/videodell’ album omonimo è statoprogrammato frequentemente suradio e TV ed è comparso altresìsulla compilation “CHEAP SHOTSvol V. Insiemea Jari Haapalainen, Dennis varcail portone degli studi diregistrazione del “mago”Pelle Gunnerfeldt per registraree produrre “SURVIVAL SICKNESS”il loro primo cd.Il taglio musicale potente efiammeggiante dei T(I)NCpresente in “SURVIVAL SICKNESS”è politicamente insolente eacusticamente parlando, rock chepuò far inciampare e cadereimperi. T(I)NC non è una band facile adefinirsi perché continua adattingere ad elementi dellacultura popolare e distillarliin dichiarazioni sconosciute diresistenza e disprezzo.

 Dennisnon ha mai nascosto il suo amoreper il garage anni ’60, per ilSoul, per il Rythm’nBlues[“…é li che puntiamo:vogliamo parlare di ragazze,autoveloci, di come ci si sentaquando si viene mollati daqualcuno”.]I T(I)NC siriappropriano così delleproprie passioni dando loro vocenei loro lavori, mettono daparte le commistioni con laTechno o l’ elettronica Lo-Fi eoptano per un approcciodichiaratamente R’n’B (ricordatei Sixties?) se non addiritturasboccatamente Rock’n’Roll purnon dimenticando un certoflavour stile “Retronuevo”.Elasciatecelo dire non possiamoche rimanere compiaciuti e perchéno anche estasiati ad ascoltare”Survival Sickness”.Lo stesso Dennis afferma che lafase Refused era finitasoprattutto perché [“sentivamo la necessità di unsuono piu’ caldo, passionale, ingrado di far muovere icorpi”.]

 

Nel loro ultimo album “A NEW MORNING, CHANGING WEATHER” uscito il 15 Ottobre la band ribadisce a chiare lettere di essere una rock band politica con nessuna ambizione per il politically correct, una band che usa i media e l’industria della musica da lei odiati, per far recapitare ovunque il suo messaggio. Nei loro testi la band mette al muro i suoi nemici e spara loro colpi a ripetizione. Cerca il conflitto ma non aspira ad essere leader o portavoce della rivoluzione: semplicemente vuole dar vita alla colonna sonora della guerra contro il capitalismo in corso fuori delle nostre porte, vuole essere la voce dei senza voce. Tutto questo é presente in quest ultimo album dove mentre lo si ascolta, davanti ai nostri occhi ricompaiono le immagini di Seattle, Praga, Quebec, Goteborg e Genova.

 Contutti questi presupposti sirimettono in pista percoinvolgerci sempre di piu’nelle loro melodie, per farciriconoscere nei loro testi efarci vedere quanto egregiamentesi avvicinino al sentire comune,quotidiano…. li abbiamoincontrati durante il loroconcerto del 9 marzo al RainbowClub di Milano…

 

 

Raccontatecicom’è andata ieri sera aPadova…

 

Fantastico!Abbiamo suonato in uno squat, il“Pedro”, ed è stato bellotornare ad esibirci in locali diquesto tipo.

Ultimamenteil nostro tour toccava solamenteclub …sembrava che tuttoruotasse intorno al businessmusicale. Tornare a suonare inuno squat ha significatoritornare in un luogo che ciappartenesse veramente, nelcontesto ideale per la nostramusica: tutto sapeva dipolitica, certamente non tutti ipartecipanti erano politicamentecoinvolti, ma qualsiasi cosa inquel luogo sapeva di politica!E’ stato davvero esaltante!

 

Cosane pensi di quelle band i cuitesti trattano argomenti più“leggeri”, come donne,droga, birra, divertimento, enon di politica?

 

Ascoltoun sacco di musica di questotipo. Penso che se tuttiscrivessero testi di argomentopolitico sarebbe una noiamortale! Ognuno è libero ditradurre in melodia ciò che sidesidera: non bisognadimenticare che molte band diquesto tipo suonano pezzieccezionali! Ognuno di noi cercanella musica ciò di cui habisogno e che rispecchia ilproprio stile di vita…

 

Ivostri testi trattano dianticapitalismo, mafondamentalmente voi vendete unsacco di album, fate un sacco dipromozione e vi esibite ingrandi festival…insomma sieteparte del capitalismo che tantoaccusate…

 

E’vero. Purtroppo è un paradosso:noi siamo una band politicamentecoinvolta, ma allo stesso temposiamo parte del business tipicodelle band pop.

D’altrocanto se non vendessimo musicaper un label importante, capacedi garantirci una buonadistribuzione e promozione,probabilmente la gente non ciconoscerebbe…non potremmoesibirci in festival, nédistribuire i nostri cd al difuori della Svezia….

Senon fosse andata così,probabilmente, saremmo rimastiinchiodati a casa, lavorando 5giorni alla settimana in unospedale o in una fabbrica, enon avremmo mai fatto ciò cheabbiamo creato oggi.

Sicuramentenon ci sarebbero stati né tour,al massimo una al mese, avremmoregistrato forse un pezzo o dueal mese…

Essereparte del business ènecessario: solo in questo modopotremo realizzare ciò chepensiamo e raggiungere un vastopubblico!

Mipiacerebbe fare ciò che neglianni passati hanno fatto iPublic Enemy, i Dead Kennedy’so i Rage Against The Machine;vorremmo avere un’influenzareale sui giovani, anche alivello politico, dato ilprofondo gap presente nelpanorama musicale odierno:mancano gruppi politicamentecoinvolti, la maggior partepreferisce parlare di temi“leggeri”…

 

Questoè un momento particolare, miriferisco a ciò che staaccadendo nei territoripalestinesi occupati dai coloniebrei. Siamo sull’orlo d unacrisi che rischia di trascinareil mondo intero in un nuovoconflitto, nessuno sembrapreoccuparsi realmente di ciòche sta succedendo, tutto tace,ma alle porte di Ramallah sisentono spari di cannoni…

 

Stoleggendo un libro moltointeressante: “The newintifada”, che racconta inmaniera fredda e obiettivaquesta nuova lotta controIsraele.

Iosono dalla parte deipalestinesi, basti pensare chegeneralmente ci si riferisce aquesti luoghi definendoli“territori occupati”…pareche la storia si stia ripetendo:quanto accaduto agli israelianidurante la Seconda GuerraMondiale sembra ripetersi oggicon gli abitanti dellaPalestina!!!!

Nonpossiamo negarlo, Israele èaiutato dalla forza fascista pereccellenza: gli U.S.A.

Oggi,attraverso la vendita di alcuninostri pezzi, ci stiamo movendoper raccogliere denaro asufficienza da inviare a questagente oppressa, non è molto, maci stiamo provando.

Nonpenso che Arafat sia il leaderideale per affrontare questonuovo conflitto, tutto pareessere fermo, paralizzato, anchese la violenza perpetrata dagliisraeliani sembra non aver maifine. Sharon è un militare, nonun ministro, è il responsabiledegli attacchi contro il Libano,delle morti ad Hebron…tuttisanno chi sono gli oppressi, manessuno reagisce o meglio,nessuno smette di fornirglibombe!

 

Parliamodel G8 e della morte di CarloGiuliani. Voi siete stati aGotheborg durante quei giornicaldi che tutti abbiamo vissutoattraverso lo schermo dellatelevisione…

 

Esatto:noi c’eravamo! E’ stataun’esperienza unica!

Ciòche ho visto e provato in queigiorni si è materializzatonella nostra musica, nei nostritesti. Eravamo ormai arrivati adun punto di non ritorno. Tuttoera chiaro di fronte a noi.

Perla prima volta facevo parte diun movimento vero, checondivideva lo stesso obiettivo,che si opponeva allo stessoideale, al nuovo sistema: il neoliberismo. Non ricordo unamanifestazione che abbia avutolo stesso successo: oggi non sicombatte contro uno stato, macontro un sistema che rischia direndere più povero chi giàlotta per sopravvivere. Durantequei giorni un ragazzo è statoferito dalla polizia e io mitrovavo a pochi metri dallascena: ho visto qualcosa che nondimenticherò mai, la scena eradrammatica, ma intensa, tuttiurlavano e scappavano….

 

Sietesoddisfatti del vostro ultimoalbum?

 

Sinceramentevorrei cambiare tutto: troppechitarre! Questo cd raggruppatutte le emozioni vissute aGotheborg. Abbiamo cercato didescrivere quanto vissuto, siamocritici verso la situazioneattuale, ma allo stesso tempoviviamo di speranze.

Noicrediamo in un futuro migliore!

 

Qualisono le vostre principaliinfluenze musicali?

 

DeadKennedy’s, Clash, James Brown,public Enemy, Miss Elliot….

 

..einvece quali gruppi ascoltateoggi?

 

Moltasoul music e hardcore. Motorhead,hip hop, rock…ho circa 100 cda casa, sono un grandeconsumatore di cd musicali…

 

Qualiband invece sconsiglieresti?

 

Nonsaprei. Io non amo la musicaclassica in generale…non lacapisco!

 

Unconcerto che non dimenticheretemai?

 

Ilconcerto a Gotheborg. E’ statoesaltante: stavamo suonando apochi passi dallamanifestazione, dalla violenzapura.

Lacittà era sotto l’assediodella polizia, ovunque sisentiva odore di violenza,paura, rabbia…era un mix diemozioni, era pazzesco!

 

Soche avete suonato anche inCina..

 

E’stata un’esperienza unica, nonbasterebbero due giorni perraccontare quanto vissutodurante quelle 50 date.

Immaginadi suonare davanti a 40 personeche non hanno mai visto né unaband rock, né hanno mai avutola possibilità di ascoltaredella musica rock nella lorovita. Avevamo visti turistici eil nostro promoter dovevacontrollare ogni sera che lapolizia non arrivasse..è statocosì fottutamente intenso!!!

 

Programmiper i prossimi mesi?

 

Festival,tour in Europa e in America…un video e un nuovo singolo…poi ritorneremo…

 

 

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