PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

Un’altra notte di gloria al C.S.A. Baraonda (e tanti auguri Ste!!)

Un compleanno o si festeggia bene o non si festeggia, ma qui abbiamo esagerato…sul palco e sotto al palco del Baraonda c’erano tanti di quei punti scena che si potevano regalare al concerto del 1 maggio a Roma. Devo però autoinfliggermi  10 frustate perché, complice la sveglia alle 6, non sono riuscito a rimanere fino alla fine, ed alle 3.00 ho mollato il colpo durante il concerto di Gozzilla e le tre bambine coi baffi…alcune voci narrano di gruppi saltati e ultima nota suonata alle 5.30, ma nessuno si sbilancia.

Voglio arrivare al Baraonda in tempo per vedere il primo gruppo, gli Ostile, mi sono fidato (again) degli orari pubblicati che (again) non si sono avvicinti manco lontanamente alla realtà, ma chi va a queste serate solo per la musica non ha capito un beneamato cazzo, quindi vado al bar a prendere una birra e mi metto fuori assieme a tanti altri ragazzi che l’hanno pensata come me a dire due stronzate prima della tempesta.

Alla spicciolata arrivano 2/4 di Urban Vietcong da Livorno, uno spaventoso pullman da Bologna, le belle facce della Motorcity, e poi tantissima gente dall’hinterland, e mi ritrovo a fare dei discorsi con pezzi di Ostile e Bad Revenge che rimpiango tutt’ora di non aver registrato…un’ora e diverse risate dopo è già ora di iniziare a suonare, attaccano gli Ostile che ritrovo dopo qualche mese dall’ultimo avvistamento decisamente in forma, confermano l’ottima impressione che mi avevano fatto e, anzi, li trovo molto migliorati sotto l’aspetto live, dove ha ovviamente influito la quantità di concerti e di km fatti in questo tempo. Oi! tirato e violentissimo dal quale traspira tutta l’anima Hardcore della Dali, che non risparmia voce e rabbia. Sul finale fanno un pezzo a due voci con Clara, se non ho capito male era un pezzo nato per gli Anestesi, gruppo Hardcore nel quale militavano le ragazze ed il batterista Fede, e la prima mezz’ora di festa mi ha già appagato.

Subito dopo, anche se “subito” è relativo, tocca ai Bad Revenge a scaldare un po gli animi ancora un pochino (inspiegabilmente) freddini, ed il gruppo di Skappe non tradisce le aspettative con un sound streetpunk Oi! da paura, la formazione a 4 come dissi già tempo fa per me è una bomba e ne giovano tutti, sia sopra che sotto il palco, e proprio sulla hit “no trash” non poteva che arrivare un pezzo dell’Internazionale Trash Ribelle (che bello rivederti amico mio). Fatta la pace tra trash e no-trash c’è tempo di una birra e due chiacchiere con Giulio, tornato adulto con un bel paio di baffi, prima dei Rebel Crew, perché dentro inizia a fare caldo ed il Baraonda si sta riempiendo…i ragazzi come sempre non risparmiano un cazzo di niente e se siete davanti levatevi perché vi passano sopra, il sound è una bomba vera e tremano i muri, e finalmente si vede qualche spintone nel pit.

Finita sta bagarre esco un attimo a respirare, e chiacchierando con un caro amico che scopro stasera che ha 10 anni più di me anche se sembra mio fratello più piccolo, sento una frase bellissima: “è la rivoluzione che ci tiene giovani”…rientro che stanno iniziando i Diario di Bordo, avevo proprio voglia di rivederli e sotto al palco si forma una bella ressa, finalmente i kidz si impegnano, e sopra il palco pura poesia stradaiola cantata a squarciagola da tutti, con attimi di pathos a livelli supersayan quando sale Pot per la famigerata “Azione di Bordo”, che si ripeterà tra poco quando saliranno gli Azione Diretta. Come sempre un ottimo concerto dei ragazzi.

I perugini a mio avviso fanno il live più aggressivo della serata, nervosi e “cattivi” mi danno l’impressione di voler mangiare il palco, ormai la ressa è bella compatta ed inizio a far fatica a muovermi, non ho idea di che ore sono ma per ora l’emozione super a la stanchezza, e passo più tempo a cantare che a fare foto, come quasi sempre del resto, ma un live così deve essere vissuto oltre che documentato e gli Azione Diretta andrebbero prescritti dal medico almeno tre volte l’anno.

Quanti gruppi mancano? Quanta gente è arrivata? E chi lo sa…intanto arriva anche il mio amico Tupac (era un po eh amico mio?), in teoria ne mancano 8 e mi viene l’ansia (quella buona s’intende), ma non c’è tempo per pensare, tocca ai bolognesi Zona Popolare, visti qualche tempo fa ai Mondiali Antirazzisti, Oi! vecchia scuola molto partecipato dal manipolo di mai domi rimasti sotto al palco, anche se alla spicciolata rientrano un po tutti, e Jonny  è un grande trascinatore, la memoria quindi non mi ha ingannato e ricordavo bene quanto fossero bravi. Fa caldo ma si stanno divertendo tutti, chi fuori in mezzo alle frasche e chi al bancone, qualcuno inizia a cedere ma la festa continua coi Sempre Peggio, il gruppo del festeggiato, che oltre ai suoi 23 anni condivide con la sala la gioia per l’arrivo di un* piccol* skin, congratulazioni a te e ad Alyssa da parte di Punkadeka.

Sui Sempre Peggio ho sempre speso belle parole, sia live che su disco, non ho mai avuto modo di pentirmene e anche stasera, vista la partecipazione, le bocche aperte e le vene del collo gonfie, direi che l’impressione che questo sia uno dei migliori gruppi della scena Oi! non è solo mia. Con l’insolita formazione senza Marra (da quello che ho capito influenzato), i nostri ragazzi fanno tremare muri e pavimento, i litri di sudore e campari inondano il pavimento dandogli quell’appiccicosità che è sinonimo di gente presa bene e che si sta divertendo. Momenti di pura ignoranza Oi! mescolati con attimi di forti emozioni, i Sempre Peggio non deludono mai.

Ha appena finito il settimo gruppo, abbiamo appena scavalcato la metà e sono quasi le 2.00, tra qualche ora ho fatto il giro dell’orologio, ma Gozzilla e le tre Bambine coi Baffi non li ho mai visti, quindi esco a prendere una boccata d’aria e guardo un attimo le condizioni della lente, pensavo peggio dai…una lüstrada e torna nuova. Dentro inizia il bordello e girare a fare foto diventa quasi impossibile, mi piace quand’è così ed al contrario di quello che succede nei concerti più “mainstream” dove la gente ti guarda male al pensiero che finiranno su una fanzine (e poi hanno 10 profili tra facebook, instagram e cazzi vari) qui sono, e non lo scopro di certo oggi, tutti presi bene quando passo, perché lo sostengo ormai da anni, il bello dei concerti è soprattutto chi sta sotto al palco.

Comunque tornando al live devo dire che i nostri agro punk sono davvero impressionanti, tutto il Baraonda canta e balla, stage diving a nastro e temperature sahariane, le facce sia sopra che sotto il palco sono sorridenti e lucide (di sudore), purtroppo per me non ho tantissimo tempo per apprezzarli, giusto 45-50 minuti poi guardo l’ora e sono le 3.00, ho fatto più di 700 foto (anche se come potete vedere dalle poche foto salvabili qui di seguito gran parte sono buie, mosse, o fanno semplicemente cagare più di queste) e la levataccia si fa sentire tutta, quindi saluto il maggior numero di persone che riesco, un abbraccio al festeggiato e le dovute scuse ai Tullamore, anche se pare che non hanno suonato.

1 comment
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