Andead – IV The Underdogs

Ad un anno esatto dalla sua uscita, con colpevole ritardo dovuto al fatto che “Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette!”…ho ascoltato il quarto album degli Andead, “la band di Andrea Rock di Virgin Radio” oppure, piu’ semplicemente: una band punkrock attiva dal 2007, al suo quarto album che ha condiviso il palco con gente come Social Distortion, Gogol Borello, Flogging Molly, Misfits, Dropkick Murphys, The Hives ecc…
Rimandando tutte le considerazioni sul personaggio Andrea Rock, su Virgin Radio, sui suoi rapporti con “la scena” ecc all’intervista che uscirà a breve, mi limito a parlare della musica contenuta in questo cd.
Prima di tutto il concetto di fondo: “IV The Underogs” (IV sia come “quarto disco” che come “per” in caso vi fosse sfuggito il gioco di parole) è un disco dedicato “agli ultimi”, ai reietti…un album quindi che mette in musica un impegno sociale che la band ha sempre portato avanti pubblicizzandolo poco: nel 2013 in un tour di 25 date hanno organizzato una piccola raccolta fondi per i paesi colpiti dall’alluvione di quell’anno, del 2010 è invece il progetto PGA – Italian Punks Go Acoustic, che ha raccolto fondi per l’associazione “L’isola che non c’è”, che si occupa di disabilità…quindi per me dal punto di vista della coerenza siamo a posto, e la scelta di “I see these bombs“, canzone dedicata alla situazione dela Siria, non risulta per niente forzata.
Il pezzo in se’ è un bel punk-rock clashiano, con un cantato incazzato ma melodico, che trasuda frustrazione e rabbia…Andrea oltre che un ottimo autore (in coppia con Gianluca Veronal) col tempo è diventato anche un ottimo interprete di ciò che scrive, e in questo pezzo la cosa è palese.
Altro pezzo da 90 è la title track “IV the underdog“, un punk rock antemico come quelli che scrivevano i Dropkick Murphys all’epoca di “Sing loud, sing proud“. Restano altre 12 tracce che stilisticamente non si discostano molto l’una dall’altra: punk rock bello urlato e melodico, ottimamente scritto, ottimamente prodotto. Tutto bene quindi? Non tutto tutto.
Se da una parte gli Andead hanno accumulato esperienza nel corso degli anni, col tempo hanno perso un po’ la varietà che contraddistingueva i primi dischi; qua alla fine (soprattutto dal punto di vista ritmico) c’è meno creatività: manca il pezzo piu incazzato, la ballata quasi country, un mid tempo…forse giusto la conclusiva “True sound of liberty” ha un andamento piu rock che punk. Detto questo, restano 40 minuti di ottimo punkrock; come dicevo il cd è uscito un anno fa, ma siete sempre in tempo a recuperarvelo e a vedervi la band live in queste date:
https://www.facebook.com/AndeadOfficial/

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