ANTI-FLAG: American Spring

A distanza di tre anni dal non indimenticabile “The General Strike”, tornano gli Anti-Flag con il nuovo album “American Spring”, uscito a fine maggio per Spinefarm Records.
Parto dal presupposto che non sono mai stato un fan accanito degli Anti-Flag versione disco, li ho sempre nettamente preferiti dal vivo: sfido chiunque ascolti punk-rock a non elogiare i live che Justin Sane e soci regalano, fortunatamente abbastanza spesso, a noi italiani….

L’attenzione che ho messo nell’ascolto di “American Spring” è interamente incentrata sul cancellare la mia opinione degli ultimi anni (dal 2008 al 2012 per intendersi) e devo dire che l’inizio dell’album non è affatto confortante: dei primi 7/8 pezzi salvo solo l’iniziale Fabled World e la “clashana” Brandenburg Gate, che vede la partecipazione di Tim Armstrong. Il binomio Sky Is Falling/Walk Away è da dimenticare: pezzi lenti e troppo lunghi in relazione allo sviluppo e al ritmo della traccia, di parecchio al di fuori dell’universo Anti-Flag. Si salvano solo gli scambi di voci e i cori, vero e storico punto di forza della punk band di Pittsburgh.
American Spring” si riprende con All Of The Poison, All Of The Pain e la successiva Break Something, pezzi punk-rock di poco più di 3 minuti in cui risento i veri Anti-Flag, soprattutto nel secondo, mio pezzo preferito dell’intero album.
Avviandoci verso la fine, da segnalare la più che convincente Without End, sullo stile di This Is The End (For You My Friend) eseguita Tom Morello dei Rage Against The Machine, la seguente Believer e la scheggia di 48 secondi To Hell With Boredom (di stampo Rise Against pre- “The Sufferer & The Witness”).

Diciamo che la seconda parte di “American Spring” è decisamente migliore della prima, ma dagli Anti-Flag non posso che “pretendere” altro.
Se ti aspetti un album alla “The Terror State”, allora “American Spring” non fa per te. Se invece sei fan di album come “The Bright Lights Of America” “The People Or The Gun” allora questa ultima fatica degli Anti-Flag fa al caso tuo.
Aspettando di rivedermeli live a Bologna a luglio. Tutta un’altra cosa…

Tracklist:

1) Fabled World
2) The Great Divide
3) Brandenburg Gate
4) Sky Is Falling
5) Walk Away
6) Song For Your Enemy
7) Set Yourself On Fire
8) All Of The Poison, All Of The Pain
9) Break Something
10) Without End
11) Believer
12) To Hell With Boredom
13) Low Expectations
14) The Debate Is Over (If You Want)

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