Vado subito a vedere il booklet dei Boldoz Dogs, guidato non solo dalla mia proverbiale curiosità, ma anche dal fatto che mi sembra discretamente paffutello. Noto subito che la veste grafica non è niente male, sono presenti tutti i testi delle canzoni, foto dei personaggi del gruppo ed una certa vena fumettistica: un lavoro decisamente ben fatto. Questo gruppo italiano ci allieta con un full length di 12 tracce cantate in inglese uscito per la Sottosopra, una piccola etichetta toscana. Si parte subito con “Robots”, in puro stile hardcore, veloce e con i tipici stacchetti del genere. Penso subito di avere a che fare con un gruppo hardcore melodico, ma la seconda traccia mi spiazza un po’, poichè ha tutto un altro stile, molto hard rock primi anni novanta. Continuo ad ascoltare il CD ed alla terza traccia, “Three past 11”, vi è una pseudo ballad: a questo punto rivedo il mio punto di vista iniziale e d’ora in avanti mi aspetterò di tutto. Infatti mi accorgo che le canzoni spaziano abbastanza, anche se tutto sommato i mid-tempo e le ritmiche stoppate ci sono sempre, un po’ sparse qua e là.Noto anche certi riempitivi di chitarra tra le strofe già sentiti in vecchi album dei Van Halen ed Extreme, non proprio da guitar hero, ma con un certo gusto retrò. Sono proposte anche due canzoni, “Love all” e “Shitty flies”, ripescate da un precedente demo: la direzione qui è decisamente più punk e le 2 canzoni hanno un sound fresco e anche personale. Alla fine dell’ascolto di questo lavoro mi sembra di aver capito che i Boldoz Dogs prima facevano musica punk, e successivamente hanno deciso di cambiare genere, spostandosi verso un sound più vario che strizza l’occhio all’ hard rock di vecchia concezione. Non mi ha colpito particolarmente questo lavoro poichè manca di incisività, non si inserisce in un filone preciso e contemporaneamente non propone niente di nuovo, finendo con buona probabilità con annoiare l’ascoltatore
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