BOUNCING SOULS

Vengono dalla grande mela, fanno dell’ottimo pop-punk, sono tra le persone più simpatiche di tutta la scena e adorano il bel paese. Non avete capito di chi sto parlando?! Ovviamente dei mitici Bouncing Souls
Finalmente dopo infiniti tour che vi hanno visto promuovere “How I spent my summer vacation”possiamo parlare di qualcosa di nuovo. Parlaci di “Anchors Weigh” il vostro nuovo album.

Papillon: “Anchors Weigh” è un altro passo nella nostra carriera. Abbiamo imparato tantissimo in questi anni di costante tour con altre band  e adesso questo nuovo album ha risentito di tutte queste influenze. Tutti quelli che lo hanno sentito hanno detto che siamo cresciuti tantissimo sia a livello compositivo che dal  punto di vista musicale. Siamo molto orgogliosi di  “How I spent my summer vacation” però a tre anni di distanza ci siamo accorti di come molte cose magari sarebbero potute esser migliori.

 

Quando parli di evoluzione della band, intendi una evoluzione anche dal punto di vista tecnico?

Papillon: Non particolarmente perchè non abbiamo voluto snaturare il nostro sound che penso dopo anni di carriera siamo riusciti ad avere e sia perchè la forza della nostra musica penso che sia nel divertimento che esprimiamo non nella perfezione tecnica. Abbiamo voluto lavorare con gli stessi produttori del precedente album con cui ci siamo trovati benissimo e si è instaurato un grandissimo feeling.

Se usassi la definizione pop-punk per definire il vostro stile condivideresti la mia scelta?

Papillon: E’ quello che dicono tutti però non credo sia proprio pop-punk. Veniamo da New York noi e penso tu possa immaginare quello che noi intendiamo per pop-punk, i Ramones!! Io penso che questo album ha nuovi ritmi e nuove influenze anche se siamo sempre gli stessi Bouncing Souls. Ad esempio in “Anchors Weigh” ci sono le due canzoni più veloci mai scritte da noi ma anche due “ballate” molto pop e tranquille che sono le più lente di tutto il nostro repertorio. Nell’album ci sono 17 canzoni in cui in ognuna abbiamo messo parte di noi.

C’è una nuova “True Believer” nel nuovo album secondo te?

Papillon: Non penso ci sia una canzone che possa rappresentarlo in pieno. Penso che magari ci siano due-tre canzoni che possano candidarsi a prendere quel posto per melodia e ritmo. Ti saprò rispondere meglio a questa domanda quando inizieremo il tour e vedremo come risponde la gente.

Non avete solo inciso un nuovo album ma avete anche un DVD che riassume la loro quindicennale carriera. Parlaci del DVD.

Papillon: Abbiamo fatto questo doppio DVD che è stato prodotto dalla “Chunksaah Records” che è la nostra label personale. Ci tenevamo tantissimo che questo prodotto che riassume la nostra carriera fosse proprio personale e allora lo abbiamo prodotti da soli senza togliere nulla al nostro splendido rapporto con la Epitaph. Dentro puoi trovare 17 canzoni live più altre cose che riguardano la band per un totale di 6 ore di filmati. Tornando alla Chunksaah Records, i primi due Bouncing Souls album uscirono appunto per la nostra label.

 

Toglimi una curiosità, cosa significa Chunksaah?

Papillon: La gente crede che dietro questo nome ci sia quale grande significato ma è solo il nome di un nostro amico Timmy Chunks. Deluso vero?! (ride)

Avete anche fatto uno split album con gli Anti-Flag, band diversa da voi per attitudine e contenuti ma altrettanto potente. Parlaci di questa collaborazione.

Papillon: Purtroppo sò che è difficile da reperire in Italia. Siamo amici da sempre degli Anti-Flag e abbiamo condiviso tantissime volte il palco con loro ed è nata naturalmente questa scelta. Musicalmente siamo molto diversi ma l’attitudine punk penso ce la abbiamo in comune. Nell’album abbiamo fatto la cover di “That’s youth” degli Anti-Flag che è presente nel loro “A new kind of army”.

 

Siete on the road da quindici anni e avete diviso il palco con tantissime band come Bad Religion, Nofx, Green Day…quale ritieni sia la migliore dal vivo?

Papillon: Probabilmente i Nofx perchè sono naturali sul palco. Penso non si pongano mai il problema di cosa fare sul palco, seguono il loro istinto e basta. Non mi stuferò mai di vederli perchè ogni loro show è una cosa a sè e rimani sempre stupito da quello che fanno.Poi non c’è bisogno di dirlo ovviamente anche i Bad Religion.

…e la peggiore che ti è capitata?!

Papillon: Non mi và di fare nomi però sappi che la scena è piena di gruppi falsi. Band che solo dopo un album si credono arrivate e salgono sul palco con superbia e spocchia. La gente credo se ne accorga e infatti il firmamento punk è pieno di meteore che anche se avevano prodotto album strabilianti poi non sono riusciti a cavalcare l’onda. Il punk è musica genuina, gli atteggiamenti da divi penso bisogna lasciarli alle fottute rockstar di MTV.

Durante questi quindici anni della vostra carriera tante cose sono cambiate nella scena punk. Ora ci sono tantissime label, possibilità maggiori di emergere grazie a interessi economici molto forti e a tour promozionali come il Warped Tour…non ti manca però un pò la puzza di birra e sudore che respiravi nei piccoli club dove ti esibivi agli inizi della carriera?
Papillon: Si, hai ragione. Ormai manca il feeling e il contatto con il pubblico che si aveva una volta. Anche se rimani con i piedi per terra, a livello di band, si sta creando una distanza troppo grande tra il palco e il pubblico che non è solo una distanza fisica ma soprattutto psicologica. Molti gruppi finito il loro show prendono e salgono sul pullman e se ne vanno. A me piace dopo lo show andare tra la gente e magari essere fermato per scambiare quattro chiacchiere sui Bouncing Souls o anche di stronzate che riguardano loro. Il nostro scopo è divertirci e divertire, sicuramente non fare i divi. Il Warped Tour è una grande occasione per le giovani band per farsi conoscere però se non si ha la voglia di sbattersi può rimanere un’occasione fine a se stessa.

Cosa rimpiangi dei tuoi inizi di carriera?
Papillon: Penso i non rimpiangere nulla. Forse mi manca un pò l’aria di familiarità e allegria che si respirava un tempo. Ti muovi con i pochi mezzi che avevi per fare un concerto a chilometri di distanza ma ti sentivi lo stesso a casa. Rimpiango anche tutte quelle fanzine che si potevano comprare in cui ti informavi di quello che succedeva dall’altra parte d’America. Internet ha facilitato le cose ma ha tolto questo piacere purtroppo. Una cosa che rimpiango forse c’è: the Operation Ivy!! In America tutti sono concordi nel dire che loro sono il migliore gruppo che ha prodotto la scena post anni settanta.

Ormai siete di casa qui in Italia, se non sbaglio la ottava volta che venite…amate proprio il nostro paese allora?
Papillon: Dopo la nostra città d’origine, Italia e Spagna sono i posti in cui veniamo più volentieri. Non siamo noi che con la musica vi trasciniamo sul palco ma siete voi che con cori, pogo e balli ci date una carica immensa e non vorremo mai scendere dal palco quando siamo qui. Continuate cosi ragazzi!!!

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