Capoccia è un punk rocker nomade, che per anni ha vissuto in giro per l’Europa tra Roma, Dublino, Belfast, e Monaco di Baviera…con questo stile di vita non è mai riuscito ad avere una band fissa in cui esprimere la sua creatività, ma questo non l’ha certo fermato, quindi con intelligenza e metodo si è registrato tutte le idee che gli venivano in testa sul cellulare, poi quando ha raggiunto un livello accettabile di materiale si è fermato e ha messo giù tutto su pc, partendo dalle parti di batteria e finendo con tutto il resto.
Un lavoro scritto nel corso degli anni e terminato l’anno scorso, frutto tutto del sudore, l’impegno e la creatività di una persona sola…e il risultato devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso.
Stiamo parlando di un disco punkrock bello saldo tra i caposaldi del genere, non si esce molto dal seminato…ci sono melodie che richiamano un po’ lo stile dei Bad Religion, cose un po’ più melodiche alla Bouncing Souls, momenti più tendenti all’hardcore (“Press the button“) e qualche episodio più rockeggiante (“A promise“), il tutto suona molto omogeneo però, non ci sono grossi sbalzi e l’identità di Capoccia è ben presente in tutti i pezzi.
Un ottimo esordio, non so che vita stia facendo ora Capoccia, ma se si fosse stabilito da qualche parte gli consiglierei di trovarsi una band e appena si può iniziare a portare in giro ‘sto disco, che ‘ste canzoni meritano di essere sentite.
I link a cui ascoltare il disco li trovate qui:
www.capocc.com
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