Paolo Palmacci, noto anche come Paul Shiva, ha avviato un progetto di mappatura delle fanzine italiane nate negli anni ’80 all’interno della subcultura punk e delle sue successive evoluzioni.
Il lavoro, ancora in fase di implementazione, si presenta come una mappa interattiva in HTML, completamente cliccabile, che consente di esplorare con facilità le pubblicazioni distribuite sul territorio nazionale.
Accanto alla mappa è stato realizzato anche un elenco alfabetico testuale, utile per una consultazione più rapida e ordinata dei titoli raccolti.
Un’iniziativa preziosa per preservare e valorizzare una memoria spesso trascurata, che ha avuto un ruolo centrale nella diffusione di idee, musica e controcultura in Italia.
https://www.paolopalmacci.it/capitmundi/fanzinet.html
“Questa è una mappatura della Rete delle Fanzine italiane originate dalla subcultura punk/nuovo rock negli anni 80.
Nell’Era del Telefono Fisso e del Francobollo (del Cinghiale Bianco?), ogni fanzine era un “nodo” di una rete analogica, aveva un indirizzo fisico (via, numero civico, CAP e città) che fungeva, di fatto, come funziona oggi un indirizzo IP ed anche se usava protocolli basici ed essenziali (gettoni e francobolli) nulla – davvero nulla secondo me – aveva da invidiare all’attuale world wide web proprio perchè, comunque, non era contraddistinta dall’immaterialità, neanche di base: questi collage di immagini e testi scritti a mano e/o battuti a macchina, ciclostilati o fotocopiati, si concretizzavano in oggetti creati manualmente, quindi quasi sempre del tutto artigianali, che rendevano stupefacentemente possibile una interconnessione finanche capillare con conseguente interscambio creativo tra le persone e tra le varie scene musicali/artistiche da queste spontaneamente costituite.“