I Five O’s ritornano sulle scene dopo circa due anni di assenza. Dopo aver pubblicato l’ottimo “Don’t be sad” per la Uaz records pubblicano il loro nuovo album “My last dream” per la Ammonia records.
L’album è la naturale prosecuzione dei loro predecessori con probabilmente una componente melodica più accentuata rispetto a ritmi più elevati. Un pò per moda, un pò per la saturazione del mercato dell’Hardcore melodico cercano nuove soluzioni che cerchino di coniugare catchy pop punk ritornelli a melodie “emozionali” con una batteria che si fa sentire sempre forte e potente per tutto l’album.
Dal punto di vista musicale indubbiamente dimostrano solidità per quanto riguarda il sound e una compattezza che dura per l’intero album in cui non si riscontrano particolari incidenti di percorso. Se musicalmente si dimostrano una buona band per quanto riguarda i testi hanno ancora molto da lavorare poichè usare l’inglese solo per trovare il ritornello di facile presa sul pubblico e poi ripeterlo per tutta la durata di una canzone è probabilmente una soluzione che troverà risposta nel pubblico solo nel breve periodo perchè presto il giochetto si scoprirà (e lì saranno dolori).
Nell’album sono presenti varie guest star della scena italiana come Olly degli Shandon (sta diventando una sorta di “prezzemolino”della scena italiana con presenza in moltissimi dischi italiani), Jim dei Marsh Mallows e ritornando alla nuova scena new wave / emo Gianni dei “Brodo Star” e Andre dei “Madbones”.
L’unica sfortuna di questa band è il non fare tante apparizioni in giro e nonostante pubblichi album di buona fattura poi non riesce a fare la presa che meriterebbe sul pubblico
Un album gradevole che non farà magari gridare al capolavoro ma che potrà dire il fatto suo nella odierna scena italiana sempre più popolata da punk band… ops, scusate volevo dire emo band.