PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

FORTY WINKS

I Forty winks iniziano a suonare, come quartetto, all’inizio del 1998. Dopo il primo demo iniziano a lavorare sul loro album di debutto, To the Lonely Hearts per la Trashed Records. Firmano quindi per la End Records, un’etichetta indie texana per la quale fanno uscire all’inizio del 2002, To The Lonely Hearts per i mercati americano e canadese.I Forty winks spendono tutto il 2002 girando in tour per tutta l’Europa, oltre che in America all’inizio del 2003 e di recente in Giappone.
Venerdì 14 Novembre esce “Sweet Sweet Frenzy”
… ce lo presentano direttamente loro..

Siete reduci di un recente tour in Giappone, come è andata? Quali sono le cose che vi hanno colpito del paese orientale?

Il tour in giappone e´stato proprio ganzo. Solo una settimana ma molto intensa, in cui abbiamo suonato in tre festival, conosciuto un sacco di gente, dormito in alberghi da papponi e mangiato pesce crudo.

 

Praticamente avete suonato in 3 dei 5 continenti… quali sono le differenze che avete notato a suonare in Europa, USA e Giappone?

In Usa esperienza fantastica anche solo per il fatto che suoni sullo stesso suolo su cui sono cresciute la maggior parte delle band che abbiamo sempre ascoltato,ti sembra proprio di stare nel “mezzo” della questione, ma allo stesso tempo ti senti uno su un milione (cé´poi da dire che molta roba che si sente la´non e´niente di che,anzi)

In giappone e´stata esperienza lampo, tutto super spesato, un sacco di gente ai concerti, fan (li´si possono davvero chiamare cosi´) che chiedono foto e autografi,e zero preoccupazioni a parte  l´umidita´.

L´europa e´ la dimensione piu´”reale” per noi, cé qualcosa di buono e qualcosa di meno buono, in generale una cosa veramente apprezzabile e´ l´entusiasmo e l´accoglienza degli “addetti ai lavori”..cenoni,colazioni,letti..sono sempre cose che tengono alto il morale.

 

Dove vi è piaciuto di più suonare?

Forse in giappone, un po´per il fatto che tutto fosse cosi´diverso dalla nostra realta´, un po´perche´ era la prima volta che andiamo la´e c´erano le prime file di gente che cantavano i nostri pezzi…assurdo.

 

Qual’è il concerto che non dimenticherete mai ..e perchè?

Kranj ,in slovenia, due settimane fa. Non c éra CARTA, non c´era ACQUA..c´era un fiume gelido a fianco allo SQUAT, e c´era il nostro furgone,dove abbiamo dormito in 7 piu´ backline.

  

Dal 1998 il vostro sound è piuttosto cambiato, quali sono le vostre principali influenze?

Al tempo suonavamo un punk rock veloce e melodico…e confuso…pian pianino il suono e i nostri ascolti sono cambiati,diciamo “affinati”, e ora facciamo quello che hai sentito nel nostro ultimo lavoro…che sinceramente non saprei come catalogarti esattamente, ma questo per me e´un bene.

 

Quali sono state le tappe principali nella storia Forty Winks?

Direi che le tappe principali siano sempre state segnate dai tour fatti, anche solo per il fatto che per una band italiana sia un po´inconsueto girare cosi´tanto…magra soddisfazione, se pensi che per band americane questo e´la normalita´o quasi.

 

Presentateci il nuovo cd “Sweet Sweet Frenzy”(leggi la recensione in anteprima) è in linea con i vecchi lavori o dobbiamo aspettarci qualche novità?

 Non e´in linea con i vecchi lavori, non penso che ci sia mai stata una linea tra quello che abbiamo fatto…e´qualcosa di abbastanza nuovo sicuramente sul panorama italiano,  credo sia un lavoro valido su piu´livelli, spero risulti  non immediato all´essere catalogato in qualche categoria ..e mi sento che sia solo un passo verso un percorso musicale che vogliamo intraprendere come band…boh,vedremo…di certo non ci poniamo nessun paletto riguardante allo stile.

 

Usate 5 parole per descrivere il nuovo cd…

Deciso , d´impatto ,  gay , sulfureo , lisergico….

 

Il cd è distribuito in America, Giappone, Inghilterra e Italia.. ricomincerete presto un tour de force per il mondo… Come vi trovate ad unire vita privata al “lavoro” di musicista?

Bella robba…è dura, un sacco di pensieri e preoccupazioni in primis, poi ANSIE in maiuscolo, ma in finale ci si diverte sempre, e si fanno esperinze che pochi hanno la possibilita´di fare. Non siamo per niente ricchi, quindi quando torniamo a casa ci tocca elemosinare lavori vari, e magari dare qualche esame all´universita´/copertura.

 

Negli ultimi due anni c’è stata un’esplosione EMOtiva che ha anche portato molte band dapprima più “violente” a sonorità emo.. pensate sia una corrente passeggera, un nuovo modo per vedere il punk, un virus collettivo o una mossa per vendere più dischi?

Un po´di tutte queste cose insieme,magari solite mode a cui la gente si appiccica,poi si stufa, etc etc…niente in contrario, penso che siano fenomeni normali…che possano stare piu´o meno sul cazzo…ma che spesso lascino anche qualcosa di buono…quello che  cé´poi di veramente valido sopravvive queste correnti, credo.

 

Se andassi a vedere nel tuo cd player, che cd troverei in questo momento?

In quello a casa della gran polvere. Siamo in tour, senza autoradio, con uno stereo che salta e ti fa passare la voglia di guidare, e quindi di vivere..

 Cosa dobbiamo aspettarci dai Forty Winks in futuro?

Boh…a me in questi momenti sembra che stiamo invecchiando al doppio della velocita´…poi giudicherete voi

 

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