Se siete appassionati di punk rock e cucina, specie se bazzicate nelle zone più a norde come Milano e Brianza, sicuramente avrete sentito parlare di Granozero. Un ristorante? una piccola venue? una mostra di cimeli punk? una serie a puntate? Tutto giusto.
Siamo subito state incuriosite da questa realtà, conquistate dalla simpatia di Stefano e dalla gentilezza di Alessandro, incontrato più volte sottopalco – così abbiamo deciso di raccontare cosa di meraviglioso succede in quel di Lecco e perché gente come Mr. Joey Cape ha fatto di tutto per andarci.
Non ci credete? Guardate qui.
1- Ciao Ragazzi, presentatevi e raccontateci che cos’è Granozero! Come, quando e perché nasce l’idea di aprire questo posto?
Ciao a tutti sono Alessandro, faccio il cuoco da 23 anni (di cui gli ultimi 6 passati nella cucina di Granozero), sono appassionato di musica, nello specifico punk rock e mi piace osservare il mondo che mi circonda cercando spunti quotidiani per insaporire la mia vita.
Ciao a tutti sono Stefano. Anche io da 6 anni vivo tra la sala e la cucina di Granozero. Passo il mio tempo, oltre che a cucinare, a scrivere e comporre musica. Mi piace fare sport (anche se la mia pancia dice il contrario), ascoltare metal e punk rock a tutto volume per farlo sentire alle persone che mi circondano, compresi gli inquilini del 5° piano.
Granozero nasce nel 2015 dall’idea di due amici folli che hanno deciso di mettersi in gioco e condividere le loro esperienze in questo progetto. Conosciutisi in un altro locale, subito hanno compreso di avere le stesse passioni: cucina del territorio e musica. Da lì, durante un concerto dei Nofx a Milano, forse anche per le troppe birre o la troppa euforia del momento, nasce l’idea di aprire un locale che avrebbe racchiuso tutta l’essenza di quella serata. Tutta tranne il sudore presente in quella pit….
2- Da cosa deriva il (divino) connubio cibo-musica?
Come scritto sopra il connubio nasce proprio dall’amore per le nostre passioni. La musica ci accompagna da sempre nelle nostre giornate, ci aiuta al mattino per sopportare il traffico della statale 36, ci dà ispirazione durante la stesura di un menù, ci accompagna durante un pasto e ci rilassa alla sera quando torniamo a casa stanchi dopo una giornata di lavoro. Il cibo, come la musica, è una forma d’arte. Nutriamo per entrambi lo stesso amore e difficilmente rinunciamo ad assaggiare, anche troppo spesso, qualcosa.
3- Diciamo che un locale di cucina classica lombarda non è il primo posto che ti viene in mente quando pensi al Punk. Come è nata l’idea di differenziarsi in questo modo dall’offerta classica di ristorante?
Qui la risposta è molto semplice: il nostro è un lavoro che richiede molto tempo. Purtroppo questo è andato a discapito dei momenti di relax nei quali avremmo potuto vedere molti più concerti. Così ci siamo detti: se non riusciamo a coltivare la nostra passione sotto ad un palco, facciamolo nelle nostre sale! Così abbiamo iniziato ad appendere ai muri tanti dei nostri cimeli collezionati in 25 anni di show….e ancora oggi lo facciamo, ma la differenza è che ora sono le band che passano a lasciarci qualcosa di loro da mettere sui nostri muri!!
4- Quali eventi extra-culinari avete organizzato e/o ospitato fino ad ora nel vostro locale?
Sono ormai tanti, e spesso, avendo strumenti musicali sparsi qua e là sono più le volte che le band nostre ospiti li prendono in mano e ci suonano qualcosa. Sicuramente non dimenticheremo mai il secret show delle Badcop/Badcop o il festival “rebuild” realizzato col comune di Lecco e la Professional Punkers in Piazza Garibaldi con Shandon e Iron mais, giusto per citarne due, quest’ultimo abbinato ad una raccolta fondi per i terremotati di Amatrice. Non solo, abbiamo ospitato Stefan Beham di Sbäm, per una 3 giorni tra cibo e punk rock e infine capita di organizzare serate di beneficenza o presentazioni libri, ultimo della serie: “Survive 2021”.
5- Avete in bella mostra nel ristorante (e da quanto ci dicevate altrettanto materiale in cantina!) una bellissima collezione di cimeli del Punk, qual è stato il primo “pezzo” che avete collezionato? Quale invece il più prezioso?
Il primo cimelio appeso è stata una locandina di Joey Cape. Il più prezioso… beh, difficile sceglierne solo uno, perché ognuno porta con sé un meraviglioso ricordo della nostra vita divisa tra momenti sotto al palco o nei backstage. Tanti sono stati regali che ci hanno fatto e altri pezzi difficili da avere che in qualche modo amici del settore hanno aiutato a procurarci. Quindi impossibile sceglierne uno…siamo gelossimi di tutti quelli che abbiamo. Quindi: “tenete giù le mani eh!”Invio
6 – Tra le varie ospitate quale è stata quella che vi ha onorato di più e perché?
Ogni band passata da noi per qualunque motivo ci ha lasciato qualcosa di buono e di bello. Ci hanno fatto comprendere tutto il legame che c’è dietro questa “famiglia del punk rock”. Di sicuro però mi sento di menzionare le Badcop: da subito siamo entrati nei loro cuori e da allora ci supportano e ci sostengono sempre. E mettono sempre una buona parola su di noi a tutte le band in tour “obbligandole” a passare da noi per un piatto di pizzoccheri!
7- Se poteste scegliere un artista o una band da ospitare per pranzo al vostro locale in futuro, chi scegliereste?
Difficile sceglierne una in particolare, siamo legati alla musica di troppe band…così, per noi, ogni gruppo o artista è sempre il benvenuto!
8- Qual è il vostro piatto forte? E che disco o brano gli abbinereste per gustarlo al meglio?
Abbiamo diversi piatti forti tra cui i risotti o le lunghe cotture stufate ma sicuramente i pizzoccheri sono quelli consigliamo di più perché nascono come piatto conviviale e che porta buon umore. Così resta sicuramente il più indicato! In abbinamento ci vedremo bene “The decline” dei Nofx se sei uno che mangia piano o “All” dei Descendents se sei uno che mangia più velocemente.
9- Cosa ne pensano le persone esterne alla “scena” dell’aspetto del locale e degli eventi che organizzate? Si crea interesse o curiosità?
La maggior parte delle persone non sa nemmeno cosa rappresenta tutto quello che si trova appeso. Tra le domande più frequenti infatti c’è: “chi suona qui del personale”? Altri invece, i più curiosi, aprono google o youtube e vanno alla ricerca dei nomi delle band che leggono. I momenti che invece ci regalano più gioie sono quando entrano appassionati del genere, che strabuzzano gli occhi, vengono a cercarci in cucina e ci raccontano molti aneddoti legati alle loro esperienze vissute ai concerti di quelle band o ascoltando un brano in macchina su cassetta o il ricordo della prima maglietta indossata col logo di una band che lo faceva particolarmente figo. In ultimo poi c’è chi viene apposta a trovarci perché ha visto il locale sui social e spinto dalla passione per il punk decide di venire a conoscerci. E vi garantiamo che arrivano da diverse parti di Italia ed Europa! Incredibile pensare cosa la passione per qualcosa, in questo caso la musica punk, riesce a fare….
10- C’è movimento per quanto riguarda nuove date/progetti dopo il momento di stallo Covid? Spoiler ne abbiamo?
Attualmente ci piacerebbe dar via alla stagione n.2 di Granozero tv, abbiamo molte band che vogliono venire a dare il proprio contributo, ma ci manca materialmente il tempo per registrare. Ma nel frattempo continuano le nostre serate di degustazione anche in abbinamento a musica in vinile… il 4 Dicembre si è esibito un ospite in arrivo dalla Francia tramite No Reason Booking, l’artista folk-punk Hallali. Hanno aperto la serata Improbably Lovable Combo, vecchie conoscenze punk rock della zona comasca con il loro ultimo album. Insomma…vorremmo riposarci, ma la voglia di divertirci, fare musica e cucinare è più forte di noi!
Ale e Ste.
Come piccola delegazione di Punkadeka, Vale Sofi ed io siamo state recentemente da Granozero, in primis per una super mangiata, poi per presentare il magazine Survive 2021 (potete recuperare il video qui).
Gentilezza infinita e ottime pietanze locali. Grazie mille per l’ospitalità Ale, Ste e tutto lo staff!
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