In molti li conoscono come “quelli di X-Factor”, nonostante la giovanissima età, la band portata alla ribalta da Manuel Agnelli ha proposto un sound maturo e unito ad impegno socio-politico, condito da un approccio auto ironico, rendendo le loro performance uniche e coinvolgenti.
Scopriamo chi sono, passato e futuro della band in una simpatica e sincera intervista..
In molti conosco i Punkcake come “quelli di x-factor” … raccontateci chi sono i Punkcake, come e dove nascono?
I Punkcake nascono nel 2020 durante la quarantena, quando Damiano e Sonia, che frequentavano lo stesso gruppo di amici, si ritrovavano a fare chiamate su Skype. Durante queste chiamate, Damiano, che voleva imparare a suonare la chitarra, riceveva lezioni da Sonia.
Dopo la quarantena, durante l’estate, i due iniziano a suonare per strada e in spiaggia, cantando insieme e accompagnandosi con chitarra e ukulele. Successivamente, si unisce a loro Miglio, il batterista, che faceva parte dello stesso gruppo di amici e a seguire si aggiunge Lorenzo Donato come chitarrista
Infine, si unisce al gruppo anche Bruno, l’ultimo arrivato. I Punkcake provavano, in uno spazio che il nonno di Bruno affittava al padre di Damiano. Dopo averli sentiti suonare, Damiano gli propone di unirsi a loro. Nonostante un primo rifiuto, Bruno accetta e completa la formazione attuale dei PunkCake
Riuscite a spiegarci il perchè della scelta di partecipare a Xfactor e non fare, dato il genere, un percorso più DIY con attitudine più punk?
La scelta di partecipare a X Factor è stata una situazione strana perché non ci siamo proposti noi, ma ci ha scritto questa ragazza su Instagram che si chiamava Bibbo, che nel nostro gruppo è un termine per dire canna. Inizialmente pensavamo fosse uno scherzo, ma poi si è rivelata essere una vera talent scout di X Factor.
Ci ha proposto di partecipare al programma e mandare l’iscrizione. Non sapevamo bene cosa fare, ci siamo confrontati, in particolare Damiano mi chiese cosa fare perché fare il nostro genere e partecipare a X Factor erano due cose completamente diverse. Io non ero convintissimo, ma Damiano mi ha detto una cosa che mi è piaciuta: se entriamo lì, dobbiamo essere come un cavallo di Troia, intrufolarci senza snaturarci, portare un po’ di scompiglio e far arrivare la nostra cosa dentro a quella situazione. Quindi abbiamo provato fino alla fine.
Il percorso do it yourself è quello che stiamo cercando di continuare anche dopo X Factor, con l’album che sta per uscire e con tutti i nostri progetti, anche al di fuori della musica. Uno di questi è il circolo del Restone, che abbiamo riaperto dopo quattro anni di chiusura. Si è presentata l’occasione per Damiano e un altro nostro amico di prenderlo in gestione e abbiamo pensato che fosse una buona alternativa che mancava. Volevamo ridare un senso all’ARCI in Val d’Arno, sottolineare il significato ricreativo e culturale, creare uno spazio di confronto senza barriere dove ognuno potesse esprimersi liberamente, confrontarsi e creare situazioni di musica, arte e cultura.
Sempre a proposito di X-factor, potete raccontarci qualche aneddoto inedito o racconto interessante dietro le quinte?
Ci sono molti racconti divertenti, anche cose riprese ma che poi non sono state proiettate, tipo con i Patagarri:
Durante una ripresa c’era questo cruciverba enorme da fare ed è arrivato un tubo di plastica gigantesco, alto due metri e mezzo, dove dentro ci entrava una persona. Allora abbiamo fatto entrare il batterista dei Patagarri dentro al tubo, e poi Frank, il cantante, ha deciso di istigarci alla violenza e ha detto: “Picchiamolo!” Quindi, mentre le telecamere riprendevano, abbiamo iniziato a picchiare Arturo dentro al tubo, finché lui è scivolato, ed è caduto. Il tubo, che era di plastica dura, è esploso in mille pezzi!
Una cosa interessante però da sottolineare è la macchina che c’è dietro al programma e tutti i lavoratori che ci sono, perché vi lavorano davvero migliaia di persone che si impegnano tantissimo per portarlo avanti. Spesso non gli viene dato il giusto riconoscimento per il lavoro che fanno.
Diventa un’esperienza totalizzante per tutti. Noi eravamo a stretto contatto con la redazione, che sono i ragazzi che ci stavano dietro tutti i giorni per farci rispettare gli orari, la tabella di marcia e tutte ste robe. Loro partono la mattina alle sette e finiscono il giovedì del live anche alle due di notte, mentre il resto dei giorni chiudono alle undici e mezza o mezzanotte.
Per l’appunto, diventa proprio un’esperienza totalizzante. Stanno lì dentro come noi, due mesi, due mesi e mezzo a fare solo quello, e spesso se ne parla poco della macchina che c’è dietro e di tutte le persone che lavorano per questo programma, che comunque sono lavoratori capaci.
Avete fatto cover di svariati pezzi Clash, Fugazi, Sid Vicious… a quali band vi ispirate?
Le band a cui ci ispiriamo sono molte, ma diciamo che l’unica che davvero ci accomuna tutti sono gli Idles.
Ci ispiriamo molto a loro, sia per i testi che per l’impegno sociale che c’è, sia per i suoni duri.
Ci piace anche sperimentare sul suono, ci sembra una buona soluzione di punk moderno.
Però, per la nostra musica abbiamo varie ispirazioni: anche i Fugazi, un po’ i Pixies pensando alle canzoni nuove, ma anche gli Amyl and the Sniffers, parlando sempre di roba moderna.
Mi viene in mente questo al momento…
Vabbè, banalmente una band che abbiamo ascoltato tutti e cinque sono i Nirvana. Inizialmente ci ispiravamo molto anche a loro, però più o meno queste sono le principali influenze.
Mentre del panorama punkrock italiano quali band conoscete … cosa potete dirci in proposito?
Sicuramente gli Skiantos, che piacciono in particolare anche a Sonia, a me personalmente, piacciono molto i CCCP (abbiamo portato anche la cover A X Factor), anche i Prozac+..
Tieni conto che a X Factor, un ragazzo dietro le quinte, che si occupava di sistemare le chitarre, ci consigliò di ascoltare gli SKRUIGNERS, mi sono piaciuti!
PunkCake prima e dopo X-factor… oltre al grande seguito, quali sono le differenze del prima e dopo?
Oltre al grande seguito, che è una parte importante e ci servirà per il percorso, siamo cambiati anche nell’atteggiamento con cui ci approcciamo a quello che facciamo.
Siamo più seri, X Factor ci è servito a focalizzarci e anche a imparare a convivere fra di noi. Prima non avevamo mai passato più di due notti insieme, forse nemmeno una intera, mentre lì siamo stati un mese e mezzo tutti i giorni insieme. Questo ci ha aiutato a prendere le misure fra di noi e a rispettare i nostri spazi, e ha funzionato bene, quindi siamo contenti.
Siamo usciti da lì focalizzati su quello che volevamo fare, perché sapevamo che la vera parte, il vero percorso, iniziava fuori da lì, con la musica che avremmo fatto dopo.
Siamo usciti super focalizzati … super pronti? No, ma ci stiamo provando e ci stiamo impegnando. Ora riusciamo a provare molto di più. Prima facevamo una prova di dieci minuti il giorno prima del concerto e bona, ora invece ci troviamo anche più di due volte a settimana per provare e scrivere pezzi.
Quindi sì, usciamo da lì più focalizzati sul nostro obiettivo, che alla fine è quello di suonare in giro e fare la musica che ci piace.
E’ un’esperienza che, a posteriori rifareste?
A posteriori, credo che lo rifaremmo.
Ne abbiamo parlato tra di noi: è stato faticoso, è stato strano, molto strano, ma vedendo i risultati che si possono ottenere e tutto quello che è arrivato e sta arrivando, ne è valsa la pena.
In più, l’esperienza è stata molto bella anche per i ragazzi che abbiamo conosciuto dentro al loft. La parte che ha davvero salvato tutto sono stati proprio loro, con cui ci siamo trovati benissimo.
Quindi sì, lo rifaremmo. Non una seconda volta, ma se potessimo tornare indietro nel tempo, lo rifaremmo per tutto quello che ci ha portato.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? E’ previsto un album? Singoli?
Sì, stiamo preparando un album e prima dell’uscita probabilmente rilasceremo dei singoli, anche se ancora non sappiamo bene come.
Comunque, ci siamo.
Ringraziamo Punkadeka per l’intervista.
Ho parlato io a nome di tutti, avevamo scritto un messaggione e quindi alla fine sono stato l’interprete…
I PunkCake vi aspettano il
02 Maggio – ALCAZAR, Roma
03 Maggio – COVO CLUB, Bologna
09 Maggio – LEGEND CLUB, Milano