A 23 anni dalla scomparsa di Izzy, l’Izzy Day a Giugno è una tradizione che resiste solida prendendo l’aspetto di una festa fra amici più che di un semplice concerto, e la preoccupazione non è quella di riempire il locale ma quella di ricordare chi non è più fra noi.
All’Izzy Day, anche quest’anno presso lo Spazio Rosmini di Monza, verrà sempre la gente che vorrà venire – principalmente sono tutti amici, più qualche curioso che non fa mai male. Vorremmo fiumi di gente che ricordano il trombonista dei Watertower (e, dall’anno scorso, anche Segre degli Hate Seconds)? Certo, sarebbe bello, ma va bene anche così: intimi a pogare, cantare e commuoversi.
La lineup cambia ogni anno, e devo scusarmi se mi sono perso le esibizioni di Code 659 e Indie Ass: ero al lavoro a un altro concerto, calcolando i tempi al millesimo per uscire e correre a Monza, riuscendo ad arrivare alle 23.40 giusto in tempo per godermi l’intero set dei Glory Hall, alfieri del punk adolescenziale brianzolo e sempre ottimi in apertura per i Watertower. Mezz’ora suonata dritta a colpi di one-two-three-four e tematiche adolescenziali che stranamente parlano ancora di noi, nonostante dall’adolescenza siamo anagraficamente usciti due/tre decadi fa.
I Watertower questa volta hanno inventato una formula “microfono aperto” per il loro concerto-festa: c’era un microfono libero e dedicato a chiunque volesse raggiungerli per cantare una strofa, un coro o dire qualcosa. All’inizio si è tutti un po’ timidi, ma nell’arco della serata in maniera del tutto spontanea abbiamo visto special guest improvvisati su quasi tutte le canzoni – basta vedere le foto qui sotto per notare membri di Atrox, Amos & The Ruers, Glory Hall, Guru Sapiens, fino al delirio finale di Arriva Arriva per la quale metà della band era fra il pubblico a pogare e sul palco c’erano musicisti a sorpresa.
Bella serata, com’è giusto che sia.
Se ti sei perso gli Indieass devi recuperare assolutamente ??