Punkadeka festival 2025

LA CRISI al C.S.O.A. Cox 18 (Milano, 07/12/24)

Serata strana e contrastante per me, da un lato la malsana voglia di rivedere dopo quasi 20 anni una delle band Hardcore che mi hanno accompagnato in tanti passi della mia vita, dall’altra la tristezza per la prematura perdita di un compagno del Cox 18, una persona che non conoscevo bene ma che avrò incrociato 1000 volte, fatto sta che i suoi amici più stretti hanno deciso di fare comunque la serata, magari facendo meno baldoria, ma io l’ho visto come un modo per salutare un amico per l’ultima volta.
Arrivo al Cox dopo la partita di mia figlia, un boccone veloce in compagnia poi ci fiondiamo dentro allo storico centro sociale milanese che piove a dirotto, dentro l’atmosfera come prevedibile è abbastanza pesante, mi dicono di stare un po’ all’occhio con le foto, non ho capito se le posso fare o meno, nel dubbio prendo una birretta e vado in cortile a bermela in compagnia di qualche amico, nel frattempo mi perdo a pie’ pari il set dei Tenia, chiedo umilmente scusa ma tra la presa male per le foto e la chiacchiera spinta non ho nemmeno sentito che iniziavano, quindi mi farò perdonare la prossima volta che li vedrò, promesso…nell’intermezzo tra le due band ci spiegano che a fine serata non ci sarà dj set, non verrà messa musica e si chiuderà il centro sociale appena finito il concerto dei La Crisi, per avere un momento di raccoglimento intimo tra gli amici più stretti, decisione che approvo e rispetto; salgono i La Crisi, l’ultima volta li ho visti al Barattolo (rip) di Pavia, fu un flash per me, e oggi devo dire che i ragazzotti sono belli in forma, Mayo è un furia e Dr. Pepper una macchina da riff, la potenza della sezione ritmica fa tremare il Cox intero, inizia la bolgia vera e faccio fatica ad inquadrare, segno che sta andando tutto molto bene, mi viene in mente una sola parola: HARDCORE. Pescano un po’ in tutto il loro repertorio, i kidz sotto al palco apprezzano e lo stage diving diventa splendidamente brutale, io personalmente passo più tempo a cantare che a fare foto (as usual), e stikazzi, sembra di essere tornati a fine anni ’90, zero cellulari, solo tanta attitudine.
Così com’è iniziato il concerto finisce, una vera sberla in faccia che mi ci voleva proprio, mi piacerebbe che andasse avanti ancora dall’inizio ma è ovviamente non è possibile, mia figlia si sta per addormentare, ma il concerto per lei è stato super, prendo su moglie, la prole mia e di Dr. Pepper e ce ne torniamo stancamente nella bassa, io però ho un sorriso idiota che mi taglia in due la faccia.

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