LAST ONE TO FEST (02/11/24, El Barrio)

La festa per i 40 anni di Dario, frontman de Il Complesso e motore di Last One To Die Crew, è stata sotto tutti gli aspetti un evento incredibile, per le band che si sono alternate sul palco, ma soprattutto per le centinaia di kids presi strabene che si sono diretti già nel tardo pomeriggio nella periferia di Torino; per quanto mi riguarda è stato abbastanza epico perché adoro tutte le band che ha chiamato il festeggiato, in particolar modo gli sono grato di avermi portato in Italia i Cockney Rejects, band che seguo da 20 anni e che per varie ragioni non sono mai riuscito a vedere dal vivo.
Arrivo a Torino piuttosto agevole, il cortiletto del Barrio brulica già di gente e da li a poco si inizia ad entrare, ovviamente dedico la prima parte della serata ad abbracciare tutti, visto che conosco praticamente tutti, con un attimo di emozione quando rivedo dopo tanto tempo i miei cari Lumpen…il festeggiato, come vuole una sua canzone, ha il bicchiere sempre in mano ed i sorrisi si sprecano, c’è un clima eccezionale ed una birra non fa altro che aumentare la bella sensazione che sto provando; tempo qualche sorso e sale sul palco un pezzo di storia del Punk italiano, Mungo è un’enciclopedia aperta, scritta con inchiostro pesante, i suoi interventi supportati da una chitarra elettrica mettono i brividi da quanto sono profondi, e con enfasi intrattiene il pubblico che inizia ad ingrossarsi, con occhi sgranati come il sottoscritto. Piccolo cambio palco e salgono belli come il sole i miei calabresi preferiti, i Lumpen sanno essere coinvolgenti e caldi come la città che rappresentano, il palco è il loro ring naturale e sparano a raffica tutti i pezzi che nuovi, con il pubblico che apprezza e ripete a squarciagola i ogni parola urlata da Mattia e Silverio, set decisamente devastante, e non siamo nemmeno a metà serata…e dopo aver rotto il fiato coi Lumpen tocca ai Plakkaggio tenere alta la tensione, ma al quintetto colleferrino non fa paura un cazzo e pestano giù come solo loro sanno fare, l’atmosfera si incendia sotto i colpi potenti di Gabbath e soci, che tra pezzi vecchi e nuovi tirano su una discreta bolgia.
Tocca alla band del festeggiato, a parte che avevo una gran voglia di vederli, ma personalmente penso che siano una grandissima band, molto in alto nella mia personale classifica, cantano la musica della strada ed i loro live sono sanguigni, emotivamente forti e pieni di sudore, oggi poi sono carichissimi e si confermano una live band da paura, con arrampicata finale del festeggiato…potrei già essere soddisfatto così, ma poi salgono sul palco i Klasse Kriminale e mi vengono gli occhi a cuore, sti giovanotti mi fanno impazzire sempre anche se ho la fortuna di vederli diverse volte l’anno, ma ogni volta è una bomba, ed una bolgia come Micky Fitz comanda, siamo tutti sudati a merda, ma non ce n’è uno che non sorride; momento panico perché stanno per salire i Cockney Rejects e vado in ansia da prestazione per le foto, muoversi per il pit è praticamente impossibile, ma bastano due note per farmi mandare tutto in vacca ed inizio a cantare, l’unica parola che mi viene in mente è “magico”, sono davvero felice di essere qui a mezzo metro da Stinky, a cantare insieme a lui quando mi porge il mic, con una mezza lacrimuccia quando parte “power and the glory”, ma soprattutto con gli anthem “oi!oi!oi!” e “I’m forever blowing bubbles”, più che altro perché sappiamo tutti che la festa è finita…Stinky si getta nel pubblico a parlare e fare foto, io cerco per un po’ Dario per ringraziarlo, ma non lo trovo, tanto poi nella strada ci si rivede sempre e prestissimo, io ed il mio amico/compagno di concerti siamo talmente soddisfatti della serata che il sonno manco lo sentiamo, ci mettiamo in macchina con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
Grazie di cuore a Dario per aver fatto a noi il regalo di compleanno, grazie a Last One To Die ed a tutti quelli che hanno lavorato sodo per la serata, lasciatemelo dire, perfettamente riuscita.

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