Il 30 maggio a Città del Messico si è verificato un grave episodio di repressione che ha visto protagonista il musicista basco Fermin Muguruza. Poco dopo l’inizio del suo concerto presso lo storico centro culturale Multiforo Alicia, l’area è stata circondata da circa 200 agenti armati della Guardia Nazionale, dell’Esercito e della polizia metropolitana.
Di fronte all’imponente e ingiustificata presenza militare, gli organizzatori hanno deciso di interrompere l’evento per evitare che la situazione degenerasse. Nessuna autorità politica o giudiziaria ha rivendicato l’operazione, e non sono state fornite spiegazioni ufficiali sul blitz.
In risposta alle pressioni del pubblico e degli organizzatori, la sindaca Carla Brugada ha dichiarato che gli agenti coinvolti sono stati rimossi dall’incarico e che è stata aperta un’indagine. Anche il Ministero Federale dell’Interno ha preso le distanze, negando ogni coinvolgimento.
Nel frattempo, fonti informali delle forze di sicurezza hanno giustificato l’intervento parlando di un presunto controllo di routine, durante il quale sarebbero emerse irregolarità nei permessi del locale. Nessun dettaglio concreto è però stato fornito.
L’episodio rappresenta un attacco alla libertà di espressione e alla cultura indipendente.
Numerosi messaggi di solidarietà sono stati espressi a Fermin Muguruza e alla Banda Bassotti, da sempre vicini a lotte sociali e antifasciste.