Iron Head è il nuovo disco dei Mud, band potentissima che abbiamo avuto il piacere di conoscere qualche anno fa in occasione dell’uscita di “the sound of province”, e quello che abbiamo tra le mani è la quint’essenza del loro Ignorant Hardcore, che di ignorant ha ben poco da quello che sento, ma di Hardcore, di cuore, di sudore e di tutte le cose che ci piacciono ce ne sono a secchiate.
Partendo dal fatto che li considero dei musicisti da paura, e che il grind ed il thrash non sono propriamente nelle mie corde, quindi non posso permettermi di fare il santone della musica dal basso della mia scarsa conoscenza dei tecnicismi, vi dico subito che come l’altra volta sono rimasto letteralmente flashato da questo disco, mi è subito entrato in testa grazie al suo suono molto trascinante, veloce e pulito, bombe a mano gestite con cura e oculatezza ci regalano un’autentica esplosione hardcore, con una voce incazzata quanto basta per far tremare casse e tavoli su cui sono appoggiate.
Dentro ci troviamo dei testi bellissimi, che racchiudono diversi stati d’animo, come per il disco precedente ci troviamo tantissima rabbia, rancore, senso di impotenza, verso chi ci vuole comandare, verso una società che ci tiene in gabbia, verso la solitudine che è forse uno dei nemici peggiori…ma poi c’è sempre la musica che ci salva, urlano di utilizzare la come ancora di salvataggio, quella canzone con me sfonda una porta aperta, e poi si chiude con un tributo a se stessi, perché il trattore non si può fermare, non si deve fermare, e non vogliamo che si fermi, magari prosegue lento ma il suo passo pesante e inarrestabile fa spostare chi si mette in mezzo.
Come detto musicisti sopraffini, basta ascoltare le finezze e quanti accorgimenti sono stati presi per rendere il disco completo, bello e più che soddisfacente.
Prodotto da THC DIY, registrato presso il San Andreas Home Studio (U.S.A. United States of Abruzzo) ed il Pupina’s House Recording Studio (Lamezia Terme), mixato e masterizzato da Michele Carminara al Pupina’s, artwork by Seventeen Graphics.
tracklist:
01. the nest
02. lowlife
03. heartbreaking wait
04. slow death
05. point of no return
06. turn up the main knob (ft. Milo Silvestro – Fear Factory)
07. freedoom blues
08. bullshit propaganda
09. slaves of an idiot
10. back to the 90’s
11. weeding days
12. the tractor never stops (ft. Cerminator)