NOFX: They’ve gotten even worse Live

A distanza di dieci anni dal loro primo live-album (“I heard they suck live”) giunge questo secondo live che copre il periodo che va da “So long and thanks for…” all’ultimo pessimo atto della loro carriera “Wolves in wolves clothing” che avrei preferito sinceramente non aver mai sentito. I Nofx per molti della mia generazione hanno rappresentato una band mito che ha segnato l’adolescenza e cambiato profondamente la vita (se solo pensiamo che le nuove generazioni sono cresciute con band come Fall Out Boy o My Chemical Romance mi accorgo di quanto sia stato fortunato).

Se su cd sono sempre, o meglio quasi sempre, riusciti a darmi emozioni con la loro musica politica ma anche disimpegnata, intensa ma anche anticonformista, dal vivo mi hanno sempre lasciato un pizzico di amaro in bocca vuoi perché ubriachi o solo perché vittime del loro essere “cazzoni” sempre verdi sul palco. Più che di un live set per loro possiamo più propriamente parlare di un live-show, i Nofx durante le loro performance pensano più a fare show che a suonare c’è poco da dire.
Possiamo considerarli quasi una sorta di “Elio e le storie tese” americani, interrompono spesso e volentieri i loro set per scherzare con il pubblico e prendersi in giro. Il fatto di essersi sempre presi sempre poco sul serio è stata una delle caratteristiche del loro successo che li ha fatti amare da tanti noi.

Anche in questo secondo live purtroppo interrompono sempre le canzoni facendo perdere il gusto che si prova durante un live set. La caratteristica principale della serie della Fat Wreck “Live in a dive” era quella di offrire su cd live performance delle migliori punk hc band in un flusso continuo di canzoni e di emozioni interrotte solo dal visibilio del pubblico, qui purtroppo questo manca.La scaletta presenta alcune delle migliori canzone della band (cui fortunatamente sono state quasi completamente esclusi i pezzi di “Wolves in wolves clothing”), anche se qualcuno ha sicuramente a cuore canzoni diverse. A me ad esempio sarebbe piaciuto sentire una “All outta angst” o un pezzo finale di “The Decline” come proponevano nei live di 4-5 anni fa, ma capisco che in una carriera quasi ventennale come la loro fare una cernita senza scontentare nessuno era impresa decisamente improba.
Ottima registrazione anche per questo live, come per i precedenti della serie di casa Fat Wreck, in cui è da notare come non abbiano voluto coprire in fase di post-produzione le loro classiche e clamorose stecche che volutamente prendono dal vivo (mi rifiuto di pensare che dopo 20 anni possano volutamente offrire prestazioni artistiche cosi mediocri!).

Voto: 7 (Ottimo live cui pesano dal quarto ascolto in poi i loro siparietti che diventano alquanto noiosi e ripetitivi)

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