“Noi siamo i Derozer, voi siete i Derozer” e lo sono un po’ tutti quando sul finale di concerto attacca Branca Day perché, anche chi non ascolta musica Punk, conosce in qualche modo questo leggendario brano!
I Derozer sono risaliti sul palco dell’Alcatraz sabato 25 gennaio, per consacrare un’altra volta un pezzo di storia del Punk Rock italiano. Era il 10 novembre 2006 quando si sono esibiti la prima volta su questo iconico palco e, a distanza di quasi vent’anni, hanno confermato ancora una volta che il Punk è vivo e continua a coinvolgere e riunire diverse generazioni.
I Derozer hanno saputo creare fin dai primissimi brani una sinergia pura con il pubblico, tra vecchi e nuovi fan che, travolti dalla potenza della musica, hanno a loro volta trasmesso alla band quel calore e quella partecipazione che mai è mancata ai concerti della band vicentina.
Una scaletta che ha ripercorso la storia del gruppo, riproponendo brani dai più iconici a quelli più recenti. Un tuffo negli albori, quando l’inconfondibile voce di Spasio ha riportato il pubblico negli anni 90, con non poca malinconia, sulle note di 144: era il 1994 quando usciva il primo album autoprodotto dei Derozer che conteneva questa canzone, sono passati 30 anni, come ha ricordato Seby a metà concerto.
Cosa è cambiato? Nulla (a parte l’età)! È rimasta la stessa passione, la stessa rabbia punk, lo stesso senso di appartenenza a qualcosa che ogni appassionato sa ritrovare quando si ritrova sotto il palco di un concerto. E i Derozer questo lo sanno bene: l’abbraccio finale di Seby al pubblico ha dimostrato l’enorme gratitudine per chi ci crede ancora e per chi ha appena iniziato a crederci, continuando così a tenere viva la storia del Punk Rock in Italia.