Quattro chiacchiere con OUT OF CONTROL

Da diverso tempo ormai per me punto di riferimento fisso, la Out Of Control negli ultimi anni si è distinta per la produzione e distribuzione di ottimi dischi ma soprattutto per l’organizzazione di concerti che rimarranno indelebili nelle menti di chi stava sotto, ma anche sopra il palco.
L’intento di questa intervista a Reb, e di molte altre che seguiranno nel tempo con altre realtà indipendenti, è far capire alle persone che vivono un concerto o ascoltano un disco da esterni cosa c’è dietro, per vivere il concerto o ascoltare un disco con occhi e orecchie di chi si fa il culo per far si che tutto vada come deve andare.

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-Ciao ragazzi, in questo momento mi sta passando il livido sul ginocchio rimediato al concerto dei GBH. Voi come state?

Noi stiamo benone, con ancora negli occhi e nelle orecchie gli splendidi live del 2015. Allo stesso tempo siamo arrivati a fine anno anche un pochino esausti per cui ci prenderemo un pò di tempo di pausa.

-Partiamo da lontano, come nasce la Out Of Control? E chi ne fa parte?

La Out of control produzioni nasce da una costola dell’Associazione Joe Strummer Magenta ed è la parte dell’associazione che si occupa di produrre musica ed eventi.
Gran parte delle persone che avevano dato vita all’ass. Joe strummer si sono ritrovati ad avere progetti paralleli, per cui oggi come associazione facciamo solo pochi eventi—la out of control invece lavora 365 giorni all’anno e 24 h al giorno…
La Out of control in tutto e per tutto è gestita da me (reb) affiancato da ormai diversi mesi da Andrea “IlPelle” e da Sally.
Oltre a noi 3 ci sono però una decina/quindicina di persone ormai stabili che collaborano agli eventi, e che sono il vero motore dell’etichetta.

-Tanti sbattimenti, telefonate, contatti, sistemare le band, sound check, risse, rompicoglioni…e come paga magari tanti complimenti e una birra, eppure non mollate di un centimetro, anzi ogni anno alzate la posta, perché?

Eh, eh, eh….perchè in fondo è la passione che muove tutto, e fortunatamente in un Italia ormai povera ci sono tanti come noi ricchi di passione e cuore.
Solo se lo fai per passione e perchè ti piace e ti diverti riesci a dare il 115% ogni volta, altrimenti avremmo già mollato.
Non ci è mai interessato guadagnarci, semplicemente cerchiamo di andarci a pari—e quando qualcosa arriva nelle casse, lo reinvestiamo per merchandising o per le nostre produzioni.

-Cerchiamo di spiegare a chi il concerto lo vive solo da spettatore perché paga 10/15/18/20€ un biglietto d’ingresso, dietro quelle famose quinte che nessuno mai vede che cosa c’è?

Dietro quelle 10-15-18-20 euro cè tutto quello che serve per poter continuare ad organizzare serate del genere.
Un collettivo come il nostro – che si muove per passione – non può permettersi di fare un buco, o tanti saluti e arrivederci!!!!!!!
Parlo per noi…e noi abbiamo solo il biglietto come entrata fisica della serata…con quello dobbiamo pagarci: cachet, hotel, trasporti, eventuale strumentazione aggiunta, spese di pubblicità etc…
per cui se volete vedere belle serate, entrate in questa ottica e supportateci, così come supportate tutte le realtà indipendenti che ci sono in giro.

-Quanto è difficile al giorno d’oggi organizzare un concerto con gruppi internazionali e famosi dal basso, rubando di fatto la scena a organizzazioni -sulla carta- più grandi e attrezzate?

Magenta è in una zona nulla…non sei a Milano e non sei a Torino…sei in mezzo!!!! nel nulla ed il decibel non ha una tradizione di musica internazionale, così come noi siamo un gruppo dal basso e quindi non possiamo permetterci le spese folli di alcuni locali.
Detto questo le agenzie con cui collaboriamo, una volta vista la serietà e il modo di lavorare, si sono dimostrate disponibilissime con noi.
Resta il fatto che per noi organizzare un concerto degli ANTI FLAG – per esempio – è un’impresa, quando magari per molti locali è una passeggiata.

-Concerti con gruppi internazionali, ma anche tantissima promozione per i gruppi nostrani, sia a livello di live che di produzione e distribuzione dischi con una fitta rete di scambi, l’A-B-C di una scena unita insomma.

La scena unita non esiste caro, almeno per quello che mi riguarda è una favola a cui non credo più…esiste una bella famiglia questo si.
In Italia ci sono diverse realtà affini a noi con cui abbiamo piacere a collaborare e ce ne sono altre che pensano di più al profitto-senza per forza dire sia sbagliato-
l’esempio più bello è stata la collaborazione per il festival streetCORE DE ROMA con Robertò HELLNATION e Pat, che ha portato in un’unica serata il meglio della scena street Romana sul palco del Decibel.
Vedi Pat è semplicemente un fratello, mentre Robertò è un maestro per me. Per quanto mi riguarda loro sono la mia famiglia…ed è solo uno dei tanti esempi che potrei fare.

-So che avete ricevuto i complimenti per l’organizzazione dagli H2O, dagli Anti-Flag e dei GBH, gruppi abituati a realtà molto grandi, e spesso il giorno dopo i live è un continuo ringraziare voi ed il locale da parte di musicisti e avventori, ne vogliamo parlare?

Questo lo lascio dire a voi…per me ,come dire, quando i primi a ringraziare sono la famiglia che suona sopra al palco e quella che sta sotto al palco allora “MISSIONE COMPIUTA”
noi ci mettiamo sempre tutto e oltre…e pensiamo che se uno paga 10-15-20 euro debba pretendere il 110% sotto il profilo della professionalità e dell’organizzazione.
I complimenti delle band internazionali e delle agenzie sono sopratutto su questo aspetto-
Poi band come H2O, Anti Flag o anche i GBH ci dicono spesso che al Decibel si respira un’aria europea più che italiana, con in palco praticamente a livello pubblico, ZERO transenne, e un clima incredibile…forse perchè in Italia sono abituati ad essere chiamati dai soliti noti club mentre al decibel l’abbraccio del pubblico è totale.

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-Perché il Decibel di Magenta, che cos’ha di speciale (io lo so)?

Innanzitutto il Decibel (ex IDEAL) perchè è un posto dove siamo cresciuti e che ha fatto sempre da sede dei nostri collettivi e/o associazioni.
Ma sopratutto perchè i ragazzi del Decibel hanno la stessa nostra visione…quella di una famiglia! non sto a soffermarmi molto su questo aspetto…chi è venuto almeno una volta lo sa e per gli altri fateci un giro…

-Inglourious Basterds, Ancora un giro Hermano Vincitore, Stay Free Joe, il mitico Revolution Rock e ora lo streetCORE de Roma, festival e concerti di qualità e quantità sempre crescente negli anni, dove volete arrivare?

Non lo so…qualcuno ci ha chiesto i Rancid (ah, ah, ah)
sinceramente vorrei arrivare a cambiare culturalmente le menti del nostro paese…
semplicemente che la gente torni a muoversi anche per le piccole bands che spaccano il culo e non solo per i grandi nomi della scena…ecco questo sarebbe il mio punto d’arrivo. (ANCHE IL MIO, FRATE’! ndr)

-Vi ringrazio per il tempo concesso, ci si vede come sempre sotto il palco!
Grazie a te per tutto quello che fai per la scena e per la tua passione…a presto!

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