Quattro chiacchiere con THE STAB

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-Ciao Ragazzi era da un po che non vi vedevo più dal vivo, ma devo ammettere che la carica è sempre quella, anzi nonostante non c’era molta gente vi ho visti molto entusiasti, come state?

Innanzitutto un saluto a tutti , è anche da un po’ che non facevamo un’intervista, ti ringraziamo quindi per l’occasione che ci hai dato per poter parlare un po’ della nostra attuale band, durante i live cerchiamo sempre di dare il massimo, ci sembra giusto avere rispetto per il pubblico sotto il palco, sia che davanti a noi ci siano poche persone che ce ne siano migliaia, come ci è capitato per la serata dello scorso ottobre al TPO di Bologna con i Cock Sparrer. Nonostante la “non più giovane età” mia e di Toppi la voglia di suonare per ora non ci ha abbandonato e di questo dobbiamo ringraziare anche i due nuovi giovani componenti della band – Gaber al basso e Adrian alla chitarra. Quindi direi che ci sentiamo abbastanza in forma! (si vede e si sente, ndr)

-20 e passa dopo “nessun ribelle” ci troviamo di fronte ad un disco pazzesco, è venuto come lo volevate?

Era da tempo che volevamo fare un nuovo disco, anche perché ci sembrava giusto avere nuovi pezzi da proporre dal vivo a chi da anni ci segue. Sì siamo molto soddisfatti di come è venuto, ritengo che il prodotto che ne è uscito sia al di sopra delle nostre aspettative, ci abbiamo davvero lavorato molto se pensi che abbiamo iniziato le registrazioni ad aprile 2015 e anche se con qualche pausa, lo abbiamo finito a dicembre, ma devo dirti che non vi è un solo pezzo che non ci soddisfi.

-dentro ho sentito tanta rabbia, tanta denuncia sociale, storia, purtroppo è tutto necessario vista la situazione in cui ci troviamo

Si i nostri testi continuano a parlare di temi sociali che purtroppo non fanno altro che peggiorare negli anni, come ad esempio in “Senza Pietà” pezzo dedicato a Giuseppe Campaniello piccolo imprenditore edile, suicidato dallo stato davanti all’agenzia delle entrate di Bologna, a causa di quella che chiamano crisi del lavoro, ma che altro non è che il palese fallimento del sistema capitalistico, che causa una sempre maggiore sperequazione di reddito tra le persone, la rabbia rimane quindi un elemento conduttore nelle canzoni ma non fine a se stessa, bensì come voglia di riscattarsi e di reagire con sempre più forza per cercare di coinvolgere sempre più persone a ribellarsi, nonostante la repressione sempre più forte attuata dalla polizia verso chi non si omologa.

-musicalmente parlando mi sembra sia stato fatto un gran lavoro sia agli strumenti che in studio, bella la registrazione, curati gli arrangiamenti, anni fa si diceva “è solo punk rock non importa se non sai suonare”, in parte mi trovo d’accordo ma ovviamente, dico sempre, a costo di sembrare ripetitivo, un disco suonato bene è una tutta un’altra cosa, non trovate?

Come tu hai giustamente notato abbiamo lavorato molto sulle chitarre e sugli arrangiamenti, con nel cuore sempre le nostre band di riferimento come Clash, Stiff Little Fingers, Ramones, Angelic Upstarts, Sham 69 e altre band italiane , credo che siamo riusciti a mantenere le linee melodiche storiche degli Stab con in più l’aggiunta di potenti cori grazie alla collaborazione di Steno. A tanti anni di distanza dall’ultimo disco ci tenevamo a uscire con un buon prodotto. Sono convinto che il Punk Rock nelle sue mille sfaccettature non abbia bisogno di tecnicismi, i Ramones lo hanno dimostrato, e ha dato sicuramente la possibilità a molte band di fare live anche senza avere grosse capacità tecniche ma utilizzando la musica come muro sonoro per far arrivare con rabbia i propri messaggi, certo che anche l’orecchio vuole la sua parte, e adesso grazie alle nuove tecnologie anche le band emergenti riescono a registrare in proprio con buoni risultati, anche se comunque ritengo che i vecchi suoni low-fi che uscivano dalle cantine fossero fantastici. Ne approfittiamo per ringraziare Pecos dello Scandellara Studio di Bologna, per noi un vecchio amico, che grazie alla sua professionalità e ai saggi consigli che ci ha dato ci ha consentito di ottenere un’ottima e potente registrazione.

-mi sembra che i nuovi membri Adrian e Gaber siano bravi e molto preparati al “suono alla Stab”, lo spirito continua insomma, nonostante gli anni che passano certe cose restano, mi pare una buona cosa

Si con Gaber e Adrian ci siamo trovati subito bene, entrambi sono davvero in gamba, questo grazie alla formazione tecnica che hanno ricevuto alla scuola di musica Vecchio Son gestita da Steno . Dopo l’uscita dal gruppo di Davidone e un breve periodo di riflessione io e Toppi abbiamo deciso che la band doveva assolutamente continuare, e quando Steno ci ha presentato Gaber a settembre 2014, siamo ripartiti e abbiamo cominciato al lavorare al nuovo progetto discografico. Adrian è invece arrivato a ottobre 2015 e non ha quindi potuto suonare nel disco, ma grazie a lui possiamo finalmente suonare live tutti i pezzi vecchi e nuovi con gli arrangiamenti e le melodie presenti nelle registrazioni.

-Ansaldi Records e Steno, che fa anche i cori nel disco, della vostra amicizia se n’è parlato tanto e un po ovunque, direi una figura sempre presente nella vostra storia, volete lasciargli un messaggio in questa intervista (sperando che ci legga)?

A Steno dobbiamo molto, ma ci vorrebbe un libro per narrare tutte le situazioni vissute assieme dai primi anni ottanta ad oggi, diciamo comunque che il nostro rapporto di amicizia ci lega sin dalle nostre prime esperienze musicali, quando a Bologna stava nascendo la prima scena punk e nella mia vecchia cantina alla bolognina molte band del periodo come – Raf Punk – Nabat- Rip Off – Rage – Urban Fight ecc… cominciarono a provare – Ci tenevamo molto che questo disco uscisse con l’Ansaldi Records di Franco Bacchini e Steno, e dobbiamo ringraziarli perché quando gli abbiamo proposto la cosa, hanno subito accettato e ci hanno aiutato nel progetto.

-adesso il tour promozionale, ho ascoltato i pezzi nuovi sia su disco che dal vivo, mio modestissimo parere penso che i kids lo ameranno, so già la risposta perché mi fischiano ancora le orecchie dopo Magenta, ma…siete pronti?

Diciamo che la band è affiatata e la voglia di suonare c’è, quindi possiamo solo augurarci che il disco continui bene la sua distribuzione, dalle prime recensioni e dalle varie mail ricevute i riscontri sono stati tutti positivi e grazie a questo siamo sempre più motivati a continuare la nostra avventura, adesso speriamo anche che possa girare anche un po’ all’estero.

-vi ringrazio tantissimo per la disponibilità, ammetto che sono un po emozionato e spero di aver fatto domande lontanamente intelligenti. A presto e grazie di nuovo

Grazie Matt per l’intervista, ok direi che questo è tutto, vi aspettiamo numerosi ai prossimi live, e vi invitiamo a mandarci commenti sul nuovo disco attraverso il profilo facebook della band.
Quindi……. A presto e un saluto a tutti !!

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