RAW POWER West Coast Tour 2006

Raw Power, la HC Band piu’ amata oltreoceano, titolata dalle piu’ grandi HC Band, e non solo, del pianeta.
Ormai è consuetudine per loro fare dei tour negli USA, specialmente Canada, e costa Ovest degli USA dove sono molto conosciuti ed apprezzati, non solo da vecchie volpi ma anche da orde di ragazzini.Anni di storia e di strada che li hanno consacrati nell’olimpo delle Band di cui possiamo e dobbiamo essere orgogliosi di avere qui vicino a noi, in Italia.Mauro ci dedica questo racconto del tour, un semplice racconto senza voler trovare la spettacolarita’ ma descrivendo quasi per fila e per segno l’avventura vissuta in giro per quel pezzo di mondo che da noi dista davvero molto ma che grazie a Mauro possiamo viverlo, magari con un pò di immaginazione…

Mauro: Viaggio Milano –Londra-Londra Los Angeles senza intoppi se non fosse che al nostro arrivo le valigie non ci sono, ci verranno poi recapitate 2 giorni dopo a Corona, e che il gruppo che doveva essere con noi Cell Block 5 non è all’aeroporto con il furgone ad aspettarci, fortunatamemente ho con me il nome del locale dove dobbiamo suonare la sera stessa ad Anaheim , The Doll Hut, perciò noleggiamo una Jeep con navigatore satellitare e 1 ora più tardi siamo sul posto.

Il Doll HUt è un bar piccolo ( ma tanti gruppi Hardcore famosi ci hanno suonato perché è riconosciuto come un “cool place to play”) e l’edificio è a forma di u col bar posto al centro , più tardi durante il concerto la cosa più bella è che la barista , una italo americana con due tette da spavento aiuta i ragazzi a salire sul bancone per poi gettarsi sul mucchio , una cosa troppo bella da vedere, finiamo dopo la mezzanotte esausti , sono praticamente 24 ore che non dormiamo, così ci becchiamo un Super 8 Motel a due passi da Disneyland e tutti a letto con la prima balla del tour .

 

Il giorno dopo si parte al pomeriggio dato che la seconda data è a Corona allo Showcase Theatre , a sole 4 ore di distanza. Arriviamo e subito incontriamo parecchi dei ragazzi che avevamo conosciuto durante la nostra ultima visita nel 2001 , c’è anche Bill della Toxic Shock che ha volato da Tucson per salutarci, andiamo subito nel back stage ed iniziamo ad affondare le mani nei due bidoni pieni di birra sotto ghiaccio a nostra disposizione, sicuramente allo Showcase sanno come trattare le band assetate, il concerto va come preannunciato tutto liscio con i ragazzini ( questo è un all age show perciò senza alcolici e il pubblico è formato per la maggior parte da ragazzi con non più di 18 anni ) che saltano e pogano come matti, per i pezzi più vecchi poi iniziano a cantare con noi .

 

Archiviamo anche Corona e andiamo a dormire a casa di Nat il ragazzo che ha aiutato a mettere insieme il tour , una persona eccezionale , non solo ci ospita a casa sua ma ci sfamerà per due giorni facendoci anche da guida turistica e aiutandoci in tutto quello che vogliamo , fortuna che ci sono persone come lui, nel frattempo incontriamo anche Jared della REd Dragon il ragazzo che effettivamente ha organizzato il tour , mi dice che I Cell Block non possono accompagnarci perché il loro cantante ha qualcosa alla gola ma che da dopo Long Beach ci sarà un altro gruppo , con furgone ad accompagnarci , i californiani ( del deserto come puntualizzeranno sempre loro) Dirtbag .

 

Terza data è al Jumping Turale di San Marcos, sono particolarmente eccitato per il fatto che questa sera suoneremo con i Angry Samoans una delle mie band preferite di sempre, in più il locale è bellissimo , impianto potente , grosso palco insomma perfetto, dato che è presto decidiamo di andarci a godere un po’ di sole in una delle spiagge di San Diego e quando torniamo verso le 7 al locale è tempo di sedersi al banco toglierci la sete con diverse caraffe di Bud Light tutto offerto dalla simpatica barista bionda e con le tette rifatte . Il concerto è sicuramente uno dei più belli di tutta la spedizione , il locale è pieno anche quando suoniamo noi perciò ci divertiamo come bambini piccoli, poi dopo noi tocca agli Angry samoans e anche se l’unico rimasto è il cantante tutti i mie pezzi preferiti vengono fatti a regola d’arte perciò la serata è perfetta. Lasciamo il posto dopo le 3 per trovare il solito motel nelle vicinanze , domani è il turno del Warehouse a Long Beach , perciò possiamo rimanere un po’ a letto .

Dopo il solito pranzo a base di Hamburgers facciamo un salto in spiaggia per passeggiatina rigeneratrice poi ci incontriamo con Nat che ci porta per una Pizza all’italiana al Michelangelo , mentre siamo lì scopriamo che è il posto frequentato da tutti i poliziotti della zona ! chiudiamo subito tutti i finestrini della macchina per far si che certi odori strani non fuoriescano! la pizza ci viene offerta da Nat e dal padrone del locale , un ragazzo simpaticissimo che poi vedremo più tardi al concerto. Arrivamo al Warehouse verso le sette , il posto è un grosso capannone abusivo ( ma che esiste già da anni) con un grosso palco e un bell’impianto, il tutto è organizzato da Alan, un tipo che si dimostrerà nei nostri confronti eccezionale , non solo ci pagherà molto di più del dovuto ma ci ospiterà più tardi anche a casa sua.

 

Il concerto è uno dei più belli , difficile da dimenticare , una bolgia dall’inizio alla fine, con tanti ragazzi giovani vecchi aficionados che continuano a pogare per tutta la durata del concerto , bis e tris compresi, incontriamo poi anche Katz, fotografo storico per M”R”Roll e Kiki una italo americana che non vedevo più dai tempi dell’Olympis Auditorium nell’84 , da non dimenticare poi George il tipo mi si presenta con una borsa piena di tutti i nostri album e cd da autografare , poi fatto questo insiste che deve assolutamente portarci qualche cosa da mangiare e bere, tornerà mezz ora più tardi con una borsa piena di tacos a altri accidenti messicani e un’altra borsa piena di birra , durante tutto il concerto è di fianco a me a scattare non so quante foto , per lui , mi racconterà più tardi i Raw Power sono una delle ragioni di vita , siamo uno dei dieci gruppi che per lui contano più di qualsiasi cosa al mondo e pertanto non poteva non offrirci niente, mha , e poi sento dire che gli americani non sono ospitali, più torniamo e più vuoi tornarci!.

 

Al mattino dopo una serata un po’ movimentata partiamo per San Josè, questo un  concerto aggiunto all’ultimo perciò non sappiamo bene cosa aspettarci, ma niente comunque rispetto a quello che troviamo quando arriviamo ( tra l’altro ora siamo con i Dirtbag, 5 ragazzini + 1 dell’età che va da 19 a 24 anni!).  IL posto è una specie di garage tutto in legno dietro una casa privata , in teoria dovrebbe essere un ritrovo per giovani , comunque alla fine suoniamo verso le 8 di sera ( dovevamo suonare alle 4 ) in una specie di forno assieme a circa una cinquantina ( di più è impossibile farci stare) di aspiranti suicidi , il posto è così piccolo e caldo che si fa fatica a respirare in più i presenti ( ragazzi e ragazze) che erano già lì dalle 4 sono così pieni di birra che si lanciano in una specie di gara a chi si spinge più forte , sembra una battaglia, dove però incredibilmente nessuno si fa male e chi cade a terra viene aiutato subito a rialzarsi e rimesso al centro della bolgia, pericoloso ma da vedere.

 

Ci lasciamo Shady Acres alle spalle dopo i soliti saluti e abbracci, baci e promesse di ri incontrarci l’anno prossimo ( incontriamo 4 ragazzi che avevamo già conosciuto negli anni 80 e che per l’occasione hanno rispolverato il loro guardaroba hardcore di quando erano piccoli!) e  ci mettiamo alla ricerca del solito hotel 1 stella per passare la notte.La mattina alzataccia , destinazione Reno , Nevada, , imbocco la Intestate 5 North direzione San Francisco, dopo essermi perso , finalmente imbocco Bay Bridge per Oakland-Sacramento e poi inizia la Intestate 80 East che ci porta tra le montagne ed un continuo Sali scendi a Reno. Reno non è altro che la copia in miniatura di Las Vegas, i casinò sono un po’ più piccoli ma comunque sempre belli , tanti ed economici se sei affamato come noi 9 , arriviamo da Fritz nel tardo pomeriggio e dopo un paio di birre rinfrescanti decidiamo di tentare la fortuna al Circuì il casinò più vicino ( fa un caldo boia e meno si sta all’aperto meglio è ) e chiaramente dopo mezz’ora tutti abbiamo finito i pochi dollari a disposizione , non ci resta perciò che dirigerci in uno dei tanti ristoranti a buffet dove per una decina di $ mangi fino a scoppiare , una volta tornati al locale , scopriamo però che il promoter , se così si può chiamare non ha fatto niente per promuovere il concerto di questa sera e in più a due isolati da lì ci sarà un altro concerto , decidiamo perciò che è inutile sbattersi e montare  gli strumenti per un coglione ed invece montiamo sul furgone e andiamo via senza neanche salutare .

 

La prossima tappa è stranamente a solo un ora di distanza , in un posto bellissimo Lake Tahoe, il lago è in parte in Nevada e parte in California , questa sera suoneremo dalla parte californiana, l’unica differenza è che qui non ci sono i casinò, la valle è a circa 2000mt d’altezza uno specchio d’acqua incastrato fra i monti innevati, l’acqua è gelata ma Fabio il batterista decide comunque di far compagnia alle anatre e si butta! Auguri, noi in vece continuiamo a bere birra fresca dai nostri sacchetti di carta, dato che qui per legge non si può bere in pubblico , bagno finito ci andiamo a rilassare in un bar dove riusciamo a vedere per la seconda volta la finale di coppa , e qui il barista ci prende in simpatia e dato che i nostri eroi hanno vinto ci offre anche un paio di giri, a volte gli azzurri servono!. Tempo di alzare le chiappe chiamiamo Rodney della Machinegun promotion, il local promoter e dieci minuti più tardi ce lo vediamo arrivare con la sua Harley lo seguiamo e dopo 10 km ci ritroviamo  in una specie di capanna dello zio Tom , immersa nei boschi, il posto è spettacolare , Rodney ci dice che questa è casa nostra e possiamo fare tutto quello che vogliamo compreso giocare a bigliardo e usare il jacuzzi e la piscina chiaramente non ci facciamo pregare e dopo poco ognuno sparisce per la casa.

 

Il concerto è al Tradewinds Bar , sulla North laske Boulevard a Tahoe City poco  dopo il nostro arrivo la prima band ha già iniziato , ne seguiranno altre 5 perciò è l’una quando noi iniziamo a suonare  il posto è piccolo  ma sapevamo che  i concerti durante la settimana sarebbero stati così comunque per essere un posto praticamente solo per turisti ci va anche bene , riusciamo a far uscire dai boschi  un centinaio di fans affamati di musica hardcore dato che da queste parti i concerti non sono tanti, alla fine riusciamo a coinvolgerli e a farci coinvolgere e ci si diverte tutti un casino, poi iniziano ad arrivare le birre offerte dai presenti , una bella usanza che sembra ripetersi alla fine di ogni concerto , manca poco al sorgere del sole quando arriviamo praticamente strisciando nella casa nel bosco. 12/07 destinazione Oakland The Haz Mat , sono solo 4 ore di viaggio perciò partiamo con calma dopo aver salutato i padroni di casa che come tutti quelli incontrati fino ad ora si sono dimostrati  con noi gentilissimi e disponibili all’inverosimile sembra proprio che tutti ci vogliano bene , sensazione fantastica .

 

Arriviamo alla periferia di Okland verso le cinque dove ci aspettano per un barbeque chiaramente quando si parla di mangiare e bere a gratis non bisogna tirarsi indietro così ci facciamo onore e ben presto l’atmosfera si fa alcolica purtroppo dobbiamo lasciare la festa  dopo un paio d’ore per andare al locale . Il posto è un’altra warehouse simile a quella di Long Beach , il promoter è Chief Blackdawg della Parate Punx collective , un gruppo di punk che si veste e vive un po’ come pirati , strambi ma dal cuore d’oro , il concerto è un apoteosi di urla , applausi, voli ,spinte , una bolgia infernale, per fortuna i Pirati hanno pensato bene di mettere dei grossi ventilatori all’interno pertenere tutti freschi perciò nonostante la calca si respira , arriviamo al bis, e ne chiedono ancora , partiamo perciò con White Minority e succede il fini mondo subito dopo riattacchiamo con mine to kill e li finiamo con State Oppression   dopo di che siamo cotti e a malincuore smettiamo , si riparte con le birre che anche qui vengono portate dall’esterno , firmiamo dischi , cd e i poster che  hanno fatto per l’occasione a volte sembra proprio di essere delle piccole rock star!Purtroppo però non possiamo dilungarci , giusto il tempo di caricare il furgone e alle 1,00 sono al volante del nostro F350 Ford ( extra comodo , beve come un cammello!) destinazione Portland Oregon, 800 miglia !!. 12 ore più tardi e varie red bull e affini arriviamo a Portland, attraversiamo un paio di fiumi e lasciamo la parte bella della città per dirigerci come al solito alla periferia ma è con stupore , questa volta ci è andata bene , che la zona dove si trova il teatro Sabala’s è molto bella, tutta la via è piena di bar , ristoranti e locali vari ed è frequentata da giovani , il teatro poi è bellissimo , il palco molto grande, drum raise, impianto delle grande occasioni ed un fonico con le contro palle , ci facciamo subito amico Jason il local promoter e poco dopo siamo seduti tutti su sgabelli aparlare con lui della scena odierna di come era da giovani , Mary la ragazza del bar nel frattempo ci dice che in realtà il suo vero nome è Maria ed è di origini italiane , perciò tra una birra e l’altra scambiamo con lei un po’ di parole in italiano.

 

Questo è un 21+ show perciò il pubblico è formato per la maggior parte da trentenni e più tutti per passare una serata con musica a tutto volume e birra, tra l’altro i due gruppi che aprono le danze hanno tra le loro file due membri dei Poison Idea l’ultima volta che ci eravamo incontrati era ad un concerto in Belgio perciò è troppo forte beccarci qui. Dopo le prime due band tocca ai Dirtbag , ormai ci stiamo abituando al loro suono e a come si muovono sul palco e devo dire che sono davvero bravi il chitarrista solista , Mike , è davvero un mostro ed ha soli 19 anni! Come sta succedendo da quando abbiamo iniziato il tour anche questa sera l’atmosfera è delle migliori, i ragazzi cantano i pezzi , pogano, vengono sul palco a fare i cori , insomma un’altra festa. Sono le due passate quando iniziamo a caricare il furgone ,impresa non facile quando sei stanco e alticcio in più ogni cosa deve essere al suo posto o rischiamo di non starci dal tanto siamo stretti.salutiamo tutti ed andiamo verso il nostro Motel 6.  Portland _ Tracoma è una passeggiatina di 4 ore , perciò ci concediamo un meritato riposo partenza verso mezzogiorno dopo il solito pranzo/colazione a base di salsiccie,pancetta,hash browns,uova fritte e pancakes con sciroppo , una bomba calorica che comincia a farsi notare sulle panze di Lupus e Fabio ( che da un po’ di giorni è stato battezzato Flabio!) partiamo e dopo un paio di fermate per benzina ,birre e pisciatine varie arriviamo alla nostra uscita alle porte di Tracoma, qui andiamo subito da Shannon una ragazza amica di Jeff , la seconda chitarra dei Dirtbag che lavora in un negozio di tatuaggi e piercing , Jeff aveva chiamato poco prima perciò al nostro arrivo ci aspettano le solite birre fresche e baci e abbracci, come sempre tutta gente simpatica che si fa in 4 pur di farti sentire come a casa , tra l’altro Shannon ci informa che per questa sera e domani sera saremo suoi ospiti e per passare il tempo tutte le due sere dopo il concerto ci sarà un party, di dormire non se ne parla!

 

 Fortunatamente riusciamo a partire ancora in piedi e dopo una ventina di minuti arriviamo a Hells Kitchen , il posto è troppo bello, questa volta decisamente il livello dei locali si è alzato , il culo ci sorride!. Incontro subito Flash il promoter un ragazzone di 120kg che si ricorda ancora di noi dal 1984 è merito suo se siamo qui, ha insistito perché suonassimo nel suo locale anche se questa sera a Seattle ( 1 ora di macchina , suonano  gli Slayer) appena il tempo di scaricare gli strumenti che ci prendono l’ordinazione per la cena e Flash mi molla in mano un pacco di buoni consumazione sufficienti per 20 persone . Partono alle nove i Jackmove , poi altre due band  ed è poi il turno della band del cantante degli Accused , pacca paurosa , questa sera bisognerà sudare, dopo di loro tocca ai nostri ragazzini terribili e anche se sconosciuti fanno la loro solita bella figura, è passata la mezzanotte quando saliamo sul palco e subito la decina di “vecchietti” davanti si scatenano appena iniziato e cominciano già a chiedere i pezzi che faremo solo nel bis, tutto procede per il meglio, fino a quando il cantante dei Jackmove , completamente ubriaco , decide di salire sul palco e gettarsi a pesce in mezzo alla gente peccato che la sua mira non sia delle migliori e finisce a terra colpendo il pavimento di testa, , gente che urla , ci fermiamo, il tipo sembra morto, qualcuno gli fa la respirazione bocca a bocca lo massaggiano passano un paio di minuti prima che apra gli occhi , grazie a Dio , è a posto, tutti applaudono e gli mollano pacche sulla schiena , l’ultima immagine che ho  prima che lo portino via, è lui con le braccia al cielo che urla RAW POWER!!!!ri partiamo e dopo poco l’incidente è dimenticato, finiamo la scaletta , aspettiamo partiamo con il bis , al solito facce contente e sudate le nostre e le loro ci fermiamo sul palco per le foto di rito e per firmare vinili e cd , noi ci vergogniamo ma loro insistono !. Saranno le due quando salutiamo Flash e i suoi amici con la promessa di tornare nel 2007 , destinazione party.

 

Ad aspettarci ci sono una quindicina di  ragazzi e ragazze tutti già visti al locale , il barile di birra da 25l. è già nel mezzo della cucina che sta lavorando il tempo di darsi una lavata e ci mescoliamo a loro uno dei ragazzi un militare che lavora per una delle tanti basi dell’aeronautica disperse nei boschi della zona , è arrivato con un Mustang da paura e quando vede che continuo a guardarla mi chiede se voglio andare con lui per un giro, errore galattico!, tanto per farmi vedere il motore che abbiamo sotto al culo, mi parte con una sgommata davanti a casa modello dragster, poi curva secca a destra e ci traviamo davanti un rettilineo di una 30 di metri e una specie di piazzetta tonda, dopo un paio di fucks qui e là mi parte in tromba e quando arriva nella piazzetta tira il freno a mano e cominciamo a girare in tondo tra fumo odore di gomma bruciata e le urla del motore , tanto forti che lui non sente le mie , lo sto praticamente pregando di smettere, in due minuti mi passa davanti tutta la mia vitaccia, cazzo che divertimento, il tipo dopo 4 ,5 giri decide che forse è il caso di smettere perciò raddrizza la macchina e come se niente fosse torniamo a passo d’uomo alla casa, appena arrivati mi chiede se mi sia piaciuto il giretto , con una faccia da sberle che fa spavento, dopo averlo mandato a quel paese in diverse lingue, mi confessa davanti ad una birra che il suo compito è quello di addestaratore di piloti , mortaci sua a momenti mi da un colpo e lui fa queste case tutto il giorno!. Comunque dopo lo sventato pericolo mescolo al resto della gente e la nottata continua fino a che il famoso keg di birra finisce , praticamente gli uccellini stanno cominciando a cantare quando andiamo a dormire . Seattle è a solo un ora di strada da Tacoma perciò lasciamo la casa verso le 2 per andare a fare un po’ di sano turismo, obbiettivo il “Neddle “la torre di 184mt dalla quale si può ammirare tutta la città , ma solo dopo aver pagato 14$ e fatto un’ora di fila, tutte e due cose che comunque val la pena di sopportare visto il panorama che si gode dall’alto ci fermiamo un po’ e poi giù a farci spennare da bravi turisti, nel negozio della torre , il tempo di dare un occhiata alla zona e ci incamminiamo a piedi al Funhouse il locale dove suoneremo questa sera, è praticamente a 50 metri dalla torre , entriamo e gli sgabelli al banco sono nostri , facciamo amicizia con un po’ dei ragazzi che sono già lì e chiaramente con la barista che sembra la più fuori di testa di tutti e piano piano è l’ora di iniziare a montare , il Funhouse è un bel locale , l’unico difetto è che il palco è praticamente a livello pavimento, e da quello che mi dice Brian il promoter questa sera ci sarà da stare attenti, e aveva ragione!

 

Ora che iniziamo il posto è imballato giovani e non più tanto giovani sono accalcati a 20 cm da noi fa un caldo boia ma  ci divertiamo tanto che non sentiamo ne il caldo ne le botte che stiamo prendendo , ad un certo punto un tipo si cala anche le braghe davanti al palco, fosse stata una donna! Comunque a parte il piccolo siparietto , tutto funziona al meglio finiamo tra applausi , baci e abbracci , quest’anno ci sta andando proprio di lusso !. aspettiamo un ora poi si inizia a caricare e è quando stiamo per partire che Fabio , il batterista si accorge che il suo zainetto non è sul furgone, rientriamo nel locale a controllare ma non c’è , guardiamo meglio fuori, chiediamo , niente, sparito, un casino , all’interno oltre a vestiti  regali vari c’era anche il suo passaporto e 600$ .

Purtroppo non possiamo fare altro che lasciare il posto senza lo zaino, arriviamo dopo un ora ( non so come ) a casa di Shannon e la festa ricomincia , questa sera poi è il compleanno di Bunchy , quello che dovrebbe essere il roadie della spedizione ma che di fatto è fuori dalla mattina alla sera, comunque la padrona di casa , complice Jeff , gli ha organizzato una bella sorpresa, Shannon ad un certo punto si presenta in tutto il suo 1 ,95 bardata da sadomaso e dopo aver costretto il poverino a baciarle gli stivali inizia a frustarlo con il gatto a nove code, tutti ci spanciamo dalle risate, tutti chiaramente meno il festeggiato che comincia dubitare se questo sia un bel regalo di compleanno, comunque dopo una ventina di minuti e quando la schiena è praticamente rossa tipo bistecca al sangue  Bunchy decide che si è divertito abbastanza e scappa dalla stanza  inseguito da suoi amici , che riuscita di festa!.

Ci fermiamo un po’ ancora e poi tutti a nanna domani sono sei ore di viaggio!. Al mattino alle 9 telefono a San Francisco al consolato Italiano dove dato che è domenica e che dopotutto è una fetta d’Italia , non si lavora e la segreteria mi dice che in caso di emergenza devo lasciare un messaggio e verrò richiamato, peccato che un secondo messaggio mi dice che la segreteria è piena e si scusano ma se ho bisogno devo recarmi nei loro uffici lunedì dalle 9 a mezzogiorno!mi sa tanto che ci salta la data di Grants pass a questo punto.

 

Comunque partiamo e come prevedevamo arriviamo a Grants Pass dopo le solite interminabili soste per che sono le sei di pomeriggio, appena arrivati andiamo subito alla stazione di polizia ( il paese ma soprattutto la stazione di polizia sembra quella del primo Rambo, quello quando il nostro eroe arriva in paese dove lo sceriffo non lo vuole e lui lo ricambia radendo al suolo il paesino) per denunciare lo smarrimento del passaporto anche se in teoria avremmo dovuto farlo a Seattle, ma le due poliziotte sono tanto carine e gentili che in 5 minuti abbiamo la denuncia pronta e poi ci dicono di seguirle con il furgone per andare nell’unico negozio ( mall) aperto la domenica per fare le due foto tessera che serviranno per il visto , saranno anche poliziotte ma averne così da noi.

Salutiamo le nostre salvatrici e torniamo al locale dove ci informano che stasera non inizieremo prima di mezzanotte ,ed è a questo punto che decidiamo di saltare il concerto e partire subito per San Francisco , non possiamo permetterci di non arrivare in tempo al consolato. Spieghiamo la cosa al ragazzo incaricato della serata e dopo un po’ capisce che effettivamente partire subito è la cosa più giusta anche se per lui è un pacco discreto, comunque dopo avergli lasciato un po’ di magliette partiamo , i piccoli dietro come al solito, e i 3 “pesi” a metà al volante come sempre io e Ronko navigatore .

 

Il Ronko ed io andiamo avanti a Mostre drink, una brodaglia gialla tipo red bull che dovrebbe tenerti sveglio ma che sembri invece sia buona solo a gonfiarti la pancia con il risultato che dopo poco all’interno del furgone si scatena una bufera!, verso le tre appena entrati in California decidiamo di fermarci dormire un po’ dato che siamo solo a 250 miglia da San Francisco, chiaramente con la nostra solita fortuna ci fermiamo in una zona infestata da zanzare , nel furgone fa un caldo boia perciò qualche temerario va a dormire col sacco a pelo in mezzo ad un prato, ma quando verso le 6 alle prime luci dell’alba si accendono gli idranti che innaffiano il prato li rivediamo catapultarsi bagnati nel furgone, a questo punto visto che di dormire non se ne parla e nel furgone non ci sono zanzare e c’è l’aria condizionata partiamo e dopo un paio di fermate e una coda da paura alle porte di San Francisco, alle 09,01 siamo davanti al consolato che in spirito tutto italiano apre con 10 minuti di ritardo, Viva l’Italia !.

Fortunatamente grazie ad un impiegato sveltino mezz’ora dopo siamo già fuori e liberi di girare , per le Strade di san Francisco. Montiamo sul furgone e Ronko il nostro navigatore umano ci guida nella zona hippy della città dove passiamo un po’ di ore tra negozi, parchi e bars. Sono le 5 quando arriviamo davanti al cancello del Pound, nella zona dei moli, finalmente qualcuno ci lascia entrare nel parcheggio sul retro del locale , entriamo e cazzo questo sì che è un posto per finire il tour in bellezza, grande, palco da voli, palchetto per la batteria, impianto e monitoraggio pro , insomma bellissimo. Iniziamo a montare per il check e intanto facciamo amicizia con i gruppi spalla, purtroppo non si sa perché i Dirtbag questa sera non potranno suonare ( non facevano parte del contratto!)in più salta fuori che il promoter non ci sarà , e parlando con un po’ dei presenti salta fuori che la data non è stata pubblicizzata per niente , normalmente San Francisco è sempre stato uno dei posti dove tiriamo più gente ma chiaramente se si sa che suoniamo e questa sera sembra proprio  non lo sappia nessuno , l’unica cosa che hanno fatto è mettere sul loro sito, Raw power from New York! Merda! Va a finire che invece di finire in bellezza finiamo da schifo!

 

E così finisce, quando suoniamo verso le 11 ci saranno si e no cinquanta persone che hanno saputo non si sa come del concerto è comunque l’ultimo concerto e alla fine questi sono venuti perciò suoniamo comunque come se il posto fosse pieno e i presenti lo apprezzano e fanno la loro parte con cori e voli dal palco , alla fine non và neanche male , chiaro che doveva essere diversa , ma fa niente andrà meglio la prossima volta. Tra l’altro prima di iniziare si presenta George , quello di Long Beach che ci dice che proprio non resisteva a saperci ancora qui e non vederci preso si è preso un giorno di ferie per venire al concerto e anche qui come la prima volta si presenta con un bidone di pollo fritto, tacos e birra , se ne avessimo uno come lui in ogni città  risparmieremmo parecchio ma saremmo tutti come lupus e Flabio , oltre 100kg!.

Tempo di saluti nel backstage i Dirtbag decidono di partire subito per San Marcos dato che sono almeno 6/7 ore di guida al mattino devono riportare il furgone e Mike il bassista deve andare al a lavorare ,iniziano i baci gli abbracci e ci scappa anche qualche lacrima, che fortuna nessuno vede , dato che in teoria qui dovremmo essere tutti dei duri, siamo stati molto bene con loro giovani ma persone forti e una band davvero da tenere d’occhio, anche George parte con loro e anche con lui è dura , è difficile capire come una persona di 40 anni possa essere così affezionata ad un gruppo che dopo tutto ha solo visto tre volte in vita sua , è una bella sensazione , anche se prima che parta gli consiglio che forse dovrebbe alla sua età iniziare a concentrarsi ache su “altre cose” ma lui mi dice che per quello c’è tempo!. Alla fine anche noi montiamo su un taxi e torniamo nell’albergo sulla strada che porta all’aeroporto. Siamo alla fine! Porca… Mattino, albergo, taxi ,aeroporto Internazionale di San Francisco Terminal One, volo San Francisco-Londra , Londra-Milano. Non succede niente , un’altra vacanza finita , speriamo di tornare nel 2007, sicuramente dopo quest’anno l’intenzione di “ritirarsi” è passata , perciò come abbiamo promesso a tutti quelli che ci sono venuti a vedre, “ see you next year”.

Mauro

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