Un nuovo disco dei Sempre Peggio per me è sempre motivo di giubilo, li seguo da molto tempo e sono a tutti gli effetti uno dei miei gruppi preferiti, negli anni sono sempre riusciti a miscelare sapientemente un forte e tenace impegno politico a pezzi strafottenti e taglienti come lame, riuscendo ad alzare sempre l’asticella della qualità, e non di poco, la loro ultima fatica è un disco che si presenta esteticamente come un capolavoro, dalla bella grafica alla preziosa serigrafia sul vinile, e dentro troviamo 6 tracce, 5 inedite e “quei nomi” che abbiamo già sentito sul disco uscito con “come rondini in gabbia”, uno dei pezzi che da sempre adoro.
Il quartetto milanese in “stretti nella morsa” ha riversato una montagna di sentimenti e concetti esplorando magari strade che magari non ci aspetteremmo da loro, ad esempio mi riferisco ad un pezzo come “matite” che mi ha letteralmente spiazzato, molto emozionante ed è forse la prima volta che i ragazzi affrontano questo tema, e va beh la conclusiva “semplice” è un altro pezzo emotivamente molto carico, racchiude un po’ il titolo dell’album e lascia fluire dalle casse tanto odio quanta voglia di riscattarsi, di non lasciare andare nulla; quello che mi piace è la continua ricerca di un scrittura perfetta, poetica, senza staccarsi da ciò che li ha resi negli anni uno dei gruppi più rispettati e credibili della scena, ovvero la strada, il linguaggio diretto e chiaro come il sole, il parlare all’ascoltatore in modo deciso.
Tutto questo con, come dicevamo all’inizio, l’asticella della qualità che è sempre più alta, arrangiamenti impreziositi da accorgimenti che vogliono accompagnare il concetto senza essere invasivi o “noiosi” (passatemi il termine) per i pelati, senza scivolare nella melodia troppo spinta, e tenendo quindi gli anfibi ben saldi nell’OI! stradaiolo più puro, grezzo e duro come l’acciaio. Per quanto ne capisco io “stretti nella morsa” è davvero un ottimo disco, emozionante, rabbioso, impegnato, e poi mi ripeterò, ma esteticamente è un vero gioiello, ma a questo i Sempre Peggio ci stanno abituando bene (vedi “odio chiama odio”).
Prodotto grazie alla collaborazione tra Anfibio Records, TimeBomb Records e Fire&Flames, registrato da Ale Caneva presso il mitico MobSound Studio, masterizzato da Alessandro Berni presso l’Eleven Mastering, grafiche (complimenti) di Roberta “Joe1” Muci, layout di Dario “Porro” Ursino.
tracklist
01. domani
02. quei nomi
03. pazienza
04. matite
05. niente
06. semplice