“Shitstorm” online per il video in tribute a George Floyd dei Mighty Mighty Bosstones.

La band di Boston è appena uscita con un nuovo album per Hellcat e Epitaph Records intitolato “When God was great”. Purtroppo, invece che commentare e apprezzare l’egregia fattura del disco, che vede tra gli altri innumerevoli guest stars della scena punk band, i social network si sono scatenati contro la band accusandola di ridicolizzare il tema del “black lives matter” e della morte di George Floyd.

Lo scorso aprile la band aveva pubblicato il secondo estratto dal disco intitolato “The Killing Of Georgie (Part III)” che riprende la canzone di Rod Stewart del 1976 “The Killing Of Georgie (Parts 1 and 2)”.

Nel video si vede il “ballerino” dei Bosstones ballare per la città di Boston al ritmo della canzone mentre sullo schermo passa il testo della canzone che narra dell’ipocrisia della società Americana. Insomma, una classica canzone in stile Mighty Mighty Bosstones.

E allora cosa è successo?

La rete si è scatenata accusando la band di insensibilità verso il tema ridicolizzando la morte di George Floyd e già il fatto che compaiono poche persone di colore nel video ne è la riprova.

Volete sapere invece noi cosa pensiamo?

Ancora una volta il “politically correct” e la “cancel culture” hanno preso il sopravvento. Accusare i Mighty Mighty Bosstones di insensibilità verso il tema del Black Lives Matter o del razzismo è a dir poco assurdo visto il loro continuo impegno verso l’antirazzismo.  

Twitter si è scatenato contro la band ed è partito un violento giro di post coinvolgendoli in un’ipocrita shitstorm, assolutamente ingeneroso. Probabilmente la band avrebbe potuto fare di meglio nel video ma quello che leggiamo in queste ore è decisamente ridicolo. Forse per l’America è tempo di fermarsi e farsi qualche domanda sulle pericolose derive del politically correct e della cancel culture.

Per come la vediamo noi, un branco di frustrati che nulla sanno della storia dello Ska e della cultura antirazzista in un annoiato venerdì sera hanno deciso di dare sfogo ai loro non-sense andando ad attaccare una band che da sempre è in prima linea per combattere il razzismo.

La redazione di Punkadeka.it, da sempre orgogliosamente antirazzista e antifascista.

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