TALCO

Questa è una delle poche interviste che faccio perchè voglio io. Il più delle volte devo accontentare manager rompiballe che devono promuovere la loro nuova iper-tatuata scoperta punk (che nel 80% delle volte fa cagare!). Questa è una band che pensa solo a fare della buona musica, promuovere ideali di giustizia e lotta invece che a svendersi come fan molti di questi tempi. I Talco hanno solo la sfortuna di aver un cervello e saper suonare…

Hey ragazzi è un vero piacere potervi conoscere soprattutto dopo aver ascoltato lo splendido “Tutti Assolti”, uno dei migliori prodotti ska-core made in Italy degli ultimi anni. Per iniziare le presentazioni sono d’obbligo.

Tommaso: Ti ringrazio per i complimenti. Ci siamo formati all’inizio del 2000 circa, dapprima per puro divertimento, poi, in seguito a qualche importante cambio di formazione, pur mantenendo lo spirito goliardico degli inizi, ci siamo indirizzati verso un’idea più impegnata della musica. Dopo un paio di demo, nell’ottobre 2004, è uscito il nostro primo disco, “Tutti assolti”. In questo momento, i Talco sono formati da 6 persone: io, Tomaso, alla voce e alla chitarra, Francesco al basso, Emanuele alla chitarra, Nicola alla batteria, e i due fiati, Riccardo (tromba) e Davide (Sax contralto).

Una domanda che non posso esimermi dal farvi. Ma perchè avete scelto il nome Talco?!…siete rimasti per caso sconvolti quando eravate piccoli dal barattolo verde del Borotalco Roberts?! Lo so che è una domande deficiente ma dovevo farvela.

Tommaso: Agli inizi si parte sempre come gruppo “idiota”, ed era uscito il nome Talco Mentolato. Quando abbiamo cominciato ad orientarci spontaneamente verso una linea più seria, affezionati ai bei ricordi dei due anni passati, abbiamo deciso di mantenere lo stesso il nome Talco, senza “mentolato” (almeno sembra meno nocivo all’intelletto umano…). L’unico problema è che adesso, per cercare il nostro sito, se qualcuno cerca “Talco” su un motore di ricerca, trova una lista interminabile di siti della Neutro Roberts…

“Tutti assolti” ha ormai messo le radici da un pò di tempo nel mio lettore cd. Potresti presentarcelo a parole tue?!

Tommaso: “Tutti assolti”, è un progetto che riassume un anno e mezzo di lavoro, nel quale abbiamo cercato di suonare in giro il più possibile, in concerti, manifestazioni, festival, ecc. Vuole essere un omaggio a tutte le realtà musicali, politiche e sociali che ci hanno influenzato fino ad oggi. Dal punto di vista delle tematiche affrontate, è un disco “arrabbiato”. Perché più si leggeva, ci si informava, più ci rendevamo conto che la realtà non è quella che ci dipingono, ma dirlo è così difficile, lobotomizzati come siamo dalle immagini delle nostre televisioni (monopolizzate da personaggi politici troppo potenti e dannosi alla salvaguardia della verità), che si è dovuto dirlo in modo forte. Si viene bollati come estremisti, perché magari si usano termini un po’ troppo forti e coloriti da digerire. Purtroppo la ricchezza del vocabolario della lingua italiana, ha permesso un’operazione un po’ – se mi fai passare il termine “paraculo”: per dire una cosa forte senza doverlo fare in modo diretto, la si aggira “moderandola”, per farla digerire meglio. Penso che dare del mafioso a un individuo che ha creato un impero stringendo patti e favori con Cosa Nostra, sia dire le cose come stanno…diciamo che “Tutti Assolti” è un cd ska-punk di moderato estremismo…

 

Come siete entrati in contatto con la Kob Records per cui avete licenziato il vostro album?

Tommaso: Appena pronto il master, lo abbiamo mandato a un po’ di etichette. Enrico si è subito fatto vivo e la cosa ci ha fatto molto piacere. Lo ritengo una persona molto gentile e disponibile, uno dei pochi personaggi della scena punk nostrana “puliti”, che si fa in quattro per i Los Fastidios, per la sua etichetta e riesce pure a trovare tempo per noi. Siamo molto soddisfatti della scelta, il cd sta andando piuttosto bene, anche grazie all’apporto dalla Germania di Mike-Mad Butcher, che ha co-prodotto il disco.

 

Nella vostra musica si sentono forti echi di band come The Clash, Specials e Banda Bassotti. Pensi che al giorno d’oggi punk (o ska) sia ancora rivolta, rabbia, lotta o tutti i nostri ideali siano stati mercificati da impresari senza scrupoli?!

Tommaso: Quelli che hai nominato, sono tutti gruppi che apprezziamo moltissimo, di conseguenza se qualcuno trova echi della loro musica sulle nostre canzoni, la cosa ci lusinga molto. Quanto alla scena punk, purtroppo, ora come ora, si vive in un momento di estrema crisi, per molti motivi, tutti legati fra loro. Uno di questi è l’abbandono dell’impegno, visto come troppo “serioso”; nel caso opposto e altrettanto dannoso, c’è anche da annotare l’uso che viene fatto da alcune bands del testo politico freddo, sloganistico, per accaparrarsi il consenso di un pubblico maggiore. Mi è capitato di sentire troppi brani vuoti che parlano di una tematica importante solo perché fa audience, senza sapere niente di quello di cui si parla, senza dire qualcosa di più approfondito e meno superficiale, infantile. Sei ci si mette di mezzo poi il mercato musicale a dare l’input a questi sciagurati tentativi di “commercializzarsi” attraverso messaggi di finto impegno politico, il quadro peggiora drasticamente. Fortunatamente, la sincerità di gruppi come la Banda Bassotti offre ancora un barlume di speranza che la musica politica riacquisti ciò che il mercato e l’arrivismo di qualcuno ha fatto perdere.

 

Non ti viene il voltastomaco quando vedi gente che prende in prestito la nostra musica per fare soldi dimenticandosi il perchè questa musica è nata e perchè c’è gente che ancora ci crede?

Tommaso: Mi dà fastidio, ma non considero molto queste realtà, proprio perché create ad hoc dal commercio musicale. Non le considero nel senso che non le sento vicine a quello che intendo io per musica. Se la gente li segue, meglio per loro, io preferisco che le persone che vengono ai nostri concerti capiscano che il nostro messaggio è sincero…certo quando vedo ragazzi cresciuti a slogan e a mode di abbigliamento stile D&G “moda ribelle autunno-inverno”, lo si deve proprio a quella realtà…e sì, mi viene il voltastomaco…

 

Lo Ska è cosa risaputa sta attraversando un momento difficile in cui molti lo danno per morto. Se il vostro album fosse uscito solo 3 anni fa senza alcun dubbio ora sareste una delle band di punta della scena. Come vedi lo ska-core oggi in Italia e nel mondo?

Tommaso: È un momento difficile ma per porvi rimedio basterebbe una semplice cosa: i ragazzi devono tornare ad affollare le sale dei concerti come facevano una volta, obbedendo ai propri gusti, smettendola di uniformarsi alle mode; devono ascoltare ciò che vogliono naturalmente ascoltare, senza badare troppo se quel gruppo è pubblicizzato su una rivista patinata (non è che il gruppo che ha una pubblicità su una rivista sia più bravo di un altro, semplicemente ha dato dei soldi al giornale per ottenere uno spazio pubblicitario al suo interno). Si aprirebbero grossi spazi, e la musica ska tornerebbe ad essere quella che è sempre stata.

 

Ti piace lo Ska-core a stelle e strisce di band come Mad Caddies, Mighty Mighty Bosstones e Less Than Jake?

Tommaso: La musica ska-core a stelle e strisce è più legata a un suono “californiano”: i Mad Caddies mi piacciono molto; per quanto riguarda gli altri due gruppi, gli ho ascoltati troppo poco per darne un giudizio. A livello di gruppi americani, mi piacciono i Propagandhi, i Dropkick Murphys e i Good Riddance.

 

Voi siete di Marghera città purtroppo tristemente famosa per le industrie del Petrolchimico. “Marghera 2 Novembre” della Banda Bassotti, “Tutti Assolti” dei Talco parlano appunto dell’ennesimo sopruso di ricchi industriali e magistrati corrotti.La “Giustizia” secondo voi esiste ancora o è ormai soltanto un lemma del dizionario senza alcun valore?!

Tommaso: Quella dei 152 operai morti di cancro al Petrolchimico, è una tematica che sentiamo vicina, essendo di Marghera. Vivere in quella zona è un’incognita, non sai se tutto ciò che respiri non è nocivo al tuo organismo. L’assoluzione dei padroni del lavoro del 2 novembre 2001 ci ha fatto male, rafforzando ancora di più la nostra volontà di proseguire per la strada intrapresa. Purtroppo la giustizia è sinonimo di verità, di storia, e fino a che la gente non conosce la storia e non la impara a rispettare imparando da essa, la giustizia non esiste…

 

Ti devo fare una domanda che ho fatto anche alla Banda Bassotti. Tutto sommato non vi sentite di dover ringraziare il caro Cavaliere per tutte le idee che vi regala per le vostre canzoni?! (ovviamente domanda ironica)

Tommaso: Certo, appena è salito al governo che ho capito che il progetto di “Tutti assolti” si sarebbe concretizzato, troppi argomenti di cui parlare: guerra, momenti bui dei nostri 60 anni di  Dc, P2, neofascismo, mafia e protettorati…alla fine si possono fare un milione di concept-album sulla sua figura! Purtroppo penso che avremo sempre un calderone di scelleratezze dei governi occidentali di cui parlare, e in mancanza di Berlusconi, penso che ci saranno ancora a lungo guerre mosse per interessi economici, assoluzioni, corruzione, ecc.

 

La maggior parte dei vostri concerti si è tenuto in centri sociali. Pensi che abbiano ancora un ruolo forte nel coordinamento del movimento antagonista o molti stiano svendendo i loro ideali facendo entrare dentro anche robaccia per cui un tempo saresti bandito per sempre dal centro?!

Tommaso: Mah, in generale, è una realtà piuttosto disunita a causa di differenti scelte sulle modalità di gestione dello spazio occupato, e sulle idee professate all’interno di esso. I movimenti giovanili ne risentono un po’, purtroppo. Con la commercializzazione dell’ambiente musicale “antagonista” (visto che è sempre questo il punto di partenza?), ci si sono messi anche i gruppi ad aggravare il quadro: chi, convinto di essere Eros Ramazzotti, chiede troppi soldi, difficilmente saldabili da tutti, il che fa alzare i prezzi all’entrata del centro, a cui consegue un’affluenza minore dei ragazzi, risorsa primaria per un gruppo indipendente, come possiamo essere anche noi…la frattura tra le realtà antagoniste si fa sempre più irrimediabile, alcuni tendono inevitabilmente a “controllare le entrate” per mantenere viva un’attività in cui credono, pochi ci riescono, e la cosa diventa sempre più grande. Qui si comincia ad aprire le porte a troppe cose, una volta non certo consone alla mentalità dei centri sociali, conseguenza più grave i giovani senza idee che, forti dei vuoti slogan appresi nell’ozio, seduti sulla poltrona di casa, vanno a infestare una realtà sempre meno ricca di contenuti e idee. Tuttavia, dal nostro canto ti posso dire che credo ancora in questo ambiente, abbiamo trovato comunque gente che crede in quello che dice, e va presa d’esempio, gente che si fa il culo quadrato per tenere vivi movimenti, idee. I centri sociali in cui abbiamo suonato sono sempre stati molto gentili con noi e sono stati un grandissimo aiuto a livello di concerti e manifestazioni, speriamo in qualche modo di poter ricambiare il forte apporto che ci hanno fornito in questi anni.

 

Non pensi che l’emergere di realtà neo-fascista / neo-naziste in questo periodo sia da addebitare alla sinistra che non riesce ad attirare a sè i giovani riuscendo a far diventare barzelletta anche il sangue versato dai compagni partigiani?! In fondo come dice il Cavaliere “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno…”

Tommaso: Quando si affronta la questione della gloria della resistenza rinnegata dal governo, penso a molte cose. Penso alla gente che ci circonda che tende a non guardare al passato, perseverando nel commettere gli errori già fatti in precedenza. Penso a quando, alle azioni squadriste dei fasci di combattimento, all’inizio degli anni 20, era data una certa “immunità” da parte dei governi liberali di allora, preoccupati del “pericolo rosso” e forti della convinzione che il fascismo sarebbe morto e assorbito dal liberalismo parlamentare…abbiamo tutti le conseguenze davanti agli occhi, questo dovrebbe essere un monito che ci spinge a combattere l’affermarsi di queste nuove realtà squadriste, ma nessuno fa niente, lascia fare…forse non ci si rende conto di cosa sia stato veramente il fascismo, o che il governo attuale presenta ministri che a parole rinnegano il fascismo, ma coi fatti (vedi G8) non ha ancora dimostrato niente. Dall’altra parte abbiamo una sinistra che non si affaccia a questi problemi, dall’alto della propria poltrona istituzionale: forse è tutto rimandabile a quel “moderare i termini”, a quella “paura dell’estremismo” a cui ho accennato prima, quella paura che impedisce alla sinistra istituzionale di capire che il fascismo esiste ancora purtroppo, a deve essere combattuto. Se poi un presidente del consiglio dichiara che “Mussolini non ha mai ammazzato nessuno”…

 

Quale è la tua analisi e quale diagnosi fai della situazione della sinistra italiana e dei movimenti giovanili che fanno fatica a trovare guide stabili e coerenti.

Tommaso: Che la sinistra sia disunita è un dato di fatto: la vedo malata, con pochi contenuti, e tanto arrogante da non riuscire ad accordarsi su niente. Troppi individui più preoccupati di avere un ruolo forte e appariscente che a rappresentare ciò che le masse chiedono. Penso che la sinistra stia andando incontro ad una crisi irreversibile, proprio perché non riesce a legarsi ai giovani e ai movimenti, o meglio, non le interessa…e poi, diciamocelo chiaro: possiamo parlare di sinistra? Un partito, nato da una costola del PCI, che sotto la quercia ci piazza il garofano simbolo di un partito socialista sfasciato dalla corruzione, assieme a quei democristiani che riescono a trovare ancora posto in una coalizione, nonostante gli scempi e gli sciacallaggi degli ultimi 60 anni, che fa la voce grossa circa le decisioni da prendere, sono sinistra? E mi fermo qui, perché ci sarebbe da dire veramente troppo.

 

Torniamo prima di concludere a parlare di musica. Avete suonato con tante ottime band. Quale è la band che ti è piaciuta di più e con quale invece vorresti dividere il palco per un concerto o per una manifestazione?

Tommaso: La band con cui abbiamo suonato con più soddisfazioni, penso siano stati gli Erode. La risposta alla seconda domanda per noi è scontata: ci farebbe un enorme piacere dividere il palco con la Banda Bassotti, e una manifestazione sarebbe l’ambiente ideale.

 

Quali sono i vostri progetti per il futuro?!

Tommaso: Per ora, stiamo cercando di suonare il più possibile in giro per l’Italia, per promuovere il disco, abbiamo già un bel po’ di date sicure, e aspettiamo di fissarne altre. Verso novembre, faremo 6-7 date in Germania, un po’ organizzate da noi, un po’ da Cable Street Beat, assieme ai Commandantes, una nuova felice realtà combat-oi tedesca. A novembre, torneremo in studio per registrare i nuovi pezzi, che, dovrebbero essere circa 14-15.

 

Ti ringrazio per la simpatica chiacchierata. E’ stato un vero piacere incontrarvi e spero davvero di potervi vedere presto in giro su qualche palco a cantare la vostra rabbia per questa società. Grazie ancora e questi trenta secondi di nastro sono tuoi per dire quello che vuoi ai lettori di Punkadeka

Tommaso: Ti ringrazio molto per lo spazio che ci hai offerto, da questa intervista penso che emergano alcune cose, principalmente, che mi sento di ribadire: ascoltate la musica per quello che è, fregatevene di quello che vi dicono le tv e i giornali, venite ai concerti, informatevi, informatevi e informatevi. E se vi avanza tempo, visitate il nostro sitowww.talcoska.it (ah, se non avete soldi, scaricatevi il cd e masterizzatelo, che a noi fa sempre piacere).

Spero ci si veda in qualche concerto.

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