THE ESSENCE OF THE POP PUNK EQUATION di Stephen Brookfield

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Traduzione [improvvisata] di un pezzo comparso su Ramone To The Bone il 14/12/2014.
È interessante…se avete il tempo e la voglia di leggervelo tutto, BUONA LETTURA!

THE ESSENCE OF THE POP PUNK EQUATION
di Stephen Brookfield

Tipi, tipe & pop punks dappertutto
Ieri sera ho dimenticato di prendere i miei antidepressivi. Il risultato? Una notte insonne a rigirarsi nel letto a riflettere su dilemmi esistenziali del tipo: “Perché mia moglie, bellissima e interessante, ha sposato un cazzone simile?” (Risposta, la facevo ridere), o, “Perché le mie pop punk band canadesi preferite (Chixdiggit, Hextalls, Riptides) non hanno conquistato il mondo?” E non sono nemmeno canadese! Di certo avrei potuto chiedermi, “Perché sono così magnificamente dotato?” Comunque siete fortunati, questa è roba per un altro post.

Ma la domanda principale che infesta il mio cervello febbricitante è quella che mia figlia mi pose in macchina qualche giorno fa – “Papà, cosa è esattamente il pop punk?” È già abbastanza imbarazzante per una figlia dire ai propri amici che suo padre suona in una band, ma è ancora peggio quando non riesce a spiegare quale genere musicale suoni la suddetta band.

Così le dissi la definizione data da Marc Ramohn: Buddy Holly + distortion = pop punk. Il che ha aiutato perché è una grande fan di Buddy. Infatti, in un break primaverile siamo partiti tutti insieme dal Minnesota per Lubbock in Texas, in modo da poter visitare la sua tomba. Inoltre, i Crickets crearono un modello di punk primitivo – 3 ragazzi che si scrivevano da soli le proprie canzoni, suonavano i propri strumenti usando 3 o 4 accordi maggiori e a volte uno minore, mai osavano più di tre minuti, e privilegiavano ritornelli orecchiabili, ritmo e melodia costanti. Ma essendo un “maestrino” non potevo lasciare le cose così. Come ogni scavatore nasale o anale vi dirà, ho dovuto scavare più a fondo.

“Amico, il punk non può essere definito”
Questa è stata la mia prima risposta nel corso degli anni alla domanda “è punk?”. Negli anni Settanta ero solito dire che “il punk non segue le regole” o “il punk è qualunque cosa fai”. Poi ho sentito una thrashata hardcore con qualche idiota che gridava al microfono per mostrare la sua rabbia verso il mondo e ho capito che ciò che mi piaceva era il POP punk. Che mi servivano melodie, ritornelli, riff orecchiabili, testi stupidi su ragazze, automobili, mostri, surf…e ragazze, automobili, mostri e surf. In sostanza la versione dei Ramones di California Sun – il big bang dai cui si formò l’universo del pop punk.

Brian + distortion = Pop Punk
Così ho iniziato a dare una definizione simile a quella di Marc: Brian Wilson + distortion = pop punk. Imbattendomi nei Queers negli anni Novanta con le cover di Don’t Back Down, Hawaii, Salt Lake City e Little Honda, per non citare la canzone d’amore di Joe, Brian Wilson, e il suo karaoke di God Only Knows – ho confermato quello che già sapevo. Dopotutto, è il mondo di Joe e noi ci viviamo solamente dentro, no? (Poi – Joe Queer Sucks dei Darlington è un tributo o una critica? Parliamone.)

Ma cosa significa POP?
L’elemento pop nel pop punk sicuramente portava con sé un po’ di problemi. Prima di tutto la mia giacca di pelle borchiata non poteva avere la scritta BEACH BOYS. Altrimenti sarebbe stato da assoluti sfigati, giusto? (Troppo per la mia indipendente-fottetevi tutti-attitudine punk). In più ho dovuto chiarire a me stesso che cosa la parola “pop” ha dato alla definizione. Questo è ciò cui sono giunto…

La chitarra di Johnny Ramone [Johnny Ramone Guitar]
È l’epicentro del pop punk. Quando sento band suonare pulito non è mai abbastanza punk per me. L’unica eccezione sono i magnifici Even In Blackouts. I 99ers hanno reso loro il tributo finale coverizzando uno dei loro pezzi ma dovrete aspettare fino al nostro prossimo album per scoprire di cosa si tratta. (C’è un indizio nell’ultima sezione). Così il suono della chitarra di Johnny nacque il primo giorno in cui Dio creò il mondo. “Vai e moltiplicati” ha detto al suo primo accordo barrè imbevuto di nettare del JCM 900.

Strofa, Bridge, Ritornello [Verse, Bridge, Chorus]
Ok, è possibile eliminare il bridge o il ritornello, se volete. Dopotutto Surfin’ Bird non ha né l’uno né l’altro. Ma probabilmente Surfin’ Bird è un’eccezione epica. (Tra parentesi lasciatemi vantare dicendo che due dei migliori concerti dei 99ers sono stati quelli di apertura ai Trashmen). Quindi anche se ci sono eccezioni favolose, bisogna necessariamente avere due elementi della Santa Trinità del pop – strofa, bridge, ritornello. Niente di niente batte il totale brivido orgasmico di uscire da un Middle 8 e finire in un ritornello orecchiabile.

Ma il ritornello deve spaccare. Se il brano ti carica e poi il ritornello è flaccido, è la disfunzione erettile del pop punk, coito interrotto, orgasmo fallito.

Di nuovo, questa non è una regola ferrea. Uno dei miei 5 inni pop punk preferiti di tutti i tempi – I Saw The Apeman Walking On The Moon dei Lillingtons – in realtà non ha un vero e proprio ritornello. Ho già detto a mia moglie che ci tengo sia suonata al mio funerale. Ma nel 90% dei casi un buon pop punk ha 2 dei 3 elementi .

Motivetti [Tunes]
Da qualche parte alla fine degli anni Ottanta sembrava che il punk avesse dimenticato la melodia. Essendo uno che c’era fin dall’inizio – comprato il singolo della EMI di Anarchy In The UK prima che fosse ritirato, visto i Ramones, essere stato il primo della famiglia ad indossare il chiodo, e ad indossare con orgoglio la spilla di Janie Jones – amavo la musicalità di Pretty Vacant [Sex Pistols], Career Opportunities [Clash] e Blitzkrieg Bop [Ramones]. Certo, quei brani erano anche suonati con la potenza pura di Iggy …ma erano semplicemente quello – motivetti orecchiabili. Li puoi canticchiare. Cazzo, potresti persino avere una band da matrimonio per registrare la loro versione strumentale per ascensori e aeroporti.

Hooks
Devi avere gli hook, baby! [Hook = idea musicale, spesso un ritornello, frase, riff o passaggio che serve a catturare l’attenzione dell’ascoltatore]. Devi avere un riff, una chorus line, o un coro che rimanga in testa a tal punto che suonarlo in continuazione sia come un’iniezione di coca e snickers (grazie JFA) [Jodie Foster’s Army]. Un buon hook è quel potere misterioso che ruggisce attraverso il pop punk. A volte l’hook è il ritornello stesso e quando capita, le nuvole della depressione se ne vanno e la bellezza inonda il mondo. Pensate a Riverdale Stomp.

Testi autistici [Stupid Savant Lyrics]
Forse la mia frase preferita nella storia della musica viene da Karen dei Surfaris – “She does her hair with great precision, it’s her favorite indoor sport”. I testi migliori ti colpiscono dritti in faccia con la loro audacia purissima – pensate “Now I guess I’ll have to tell ‘em, that I got no cerebellum” [Teenage Lobotomy]. “Tell ‘em” fa rima con “Cerebellum” – come ci è riuscito Dee Dee?

Le ragazze sono forse l’argomento più gettonato, il primo obiettivo, la questione più importante di un buon pezzo pop punk. Il che solleva un bel problema per una pop punk band femminile. Nella prima formazione dei 99ers avevamo una cantante fantastica e ci siamo sempre chiesti se avessimo dovuto cambiare il genere in ogni canzone sulle ragazze che coverizzavamo. Personalmente mi piacciono molto le combinazioni di voce maschile-femminile; Teen Idols, Backseat Virgins, Even In Blackouts, X etc. ma poiché loro sono l’eccezione alla regola “band maschile”, rimanderò la discussione ad un’altra volta. I Darlington hanno creato un fantastico repertorio di capolavori pop punk cantando quasi esclusivamente di ragazze.

Estate [Summer]
L’estate è un’idea, non una stagione. L’estate è libertà, edonismo, senza vincoli, senza responsabilità, e la ricerca senza ostacoli di piacere. Quindi estate significa sesso. Ora vivo in Minnesota, che a volte sembra tipo il posto più freddo della terra e io odio l’inverno. Scrivere canzoni sull’estate è il mio modo per andare oltre; sole, spiaggia, surf, caldo e bikini, questo è tutto ciò cui penso durante l’inverno. Sono cresciuto a Liverpool, in Inghilterra, e la amavo. Ma California Sun ha sempre rappresentato la fantasia e l’irresponsabilità definitive. L’estate è anti-lavoro, pro-spontaneità (“Let’s go surfing, dude!”), libertà, fuga dalla routine. Fondamentalmente è suonare. Nessuna meraviglia che le pop punk band celebrino l’estate, anche se vengono dal nord dell’Europa.

Quindi, ecco la mia equazione del pop punk:

POP PUNK = JOHNNY RAMONE GUITAR + VERSE, BRIDGE, CHORUS + TUNES + HOOKS + STUPID SAVANT LYRICS + SUMMER

Rendila operativa, baby!
OK, così è tutto teorico, vero? Quali canzoni REALI hanno gli elementi dell’equazione di cui sto parlando?

In ordine alfabetico per band – e permessa una sola canzone per band, ecco il risultato:

Backseat Virgins – Can’t Take It
The Beach Boys – Fun, Fun, Fun
Beatnik Termites – How Many Times
Buddy Holly – Rave On
Chixdiggit – Spanish Fever
Darlington – Pajama Party
The Dazes – Be My Popsicle
Eddie Cochran – C’mon Everybody
Even in Blackouts – In a Letter Never Sent
Goin’ Places – The Only Way
Groovie Ghoulies – When the Kids Go Go Crazy
The Hawaiians – Vampire Girl
The Hextalls – Ramones T-Shirt
The Huntingtons – Bubblegum Girl
The Lillingtons – I Saw the Apeman Walking on the Moon
The Manges – I Will Always Do
The Ramones – California Sun
The Methadones – Easter Island
The Muffs – No Action
The Queers – Punk Rock Girls
The Riptides – Shit Outta Luck
The Riverdales – Riverdale Stomp
Rocket Jocks – She Ran Away to See the Huntingtons
The Scutches – Drive Into the Sea
Screeching Weasel – Cool Kids
Shonen Knife – Ramones Forever
The Spazzys – The Sunshine Drive
Teenage Bottlerocket – So Cool
Teen Idols – Midnight Picture Show
The Unlovables – I’ve Cried 4 You

Qui il testo originale: http://www.ramonetothebone.info/2014/12/the-essence-of-pop-punk-equation.html 

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