THE MOB: May Inspire Revolutionary Acts

Ancora un’altra gemma anarcho-punk portata alla luce grazie alla Overground Records: i The Mob furono una band seminale del movimento punk britannico, nata nel 1979 a Yeonvil nel Somerset, che si distinse per il suo attivismo e per il sound davvero originale.
Agitatori anarchici e squatters della prima ora, i The Mob nascono dalle ceneri della contro-cultura di fine ’70: già dalle prime note di questo CD si può sentire l’influenza di certi gruppi psych come Pink Faires o Hawkwind che all’interno del movimento hyppy ricoprivano la parte degli agitatori con l’organizzazione dei contro-festival ad entrata libera per protestare contro La crescente commercializzazione della band degli anni ’60 e ’70.

Tornando a bomba sui nostri protagonisti, i The Mob debuttarono nel 1980 con “Cryng Again” singolo uscito per la loro etichetta All The Madmen, seguito dalla storica cassetta “Ching”, che ritroviamo per interno all’inizio di questo CD. Dopo il secondo singolo “Witch Hunt” entrarono nelle grazie di Penny Rimbaud e degli stessi Crass che promossero l’uscita del singolo, dal caustico titolo “No Doves Fly Here”. La band fece uscire il primo e unico full lenght “Let The Tribe Increase” nel 1983, per poi dissolversi subito dopo l’uscita del singolo “The Mirror Breaks”. Il primo batterista Joseph Porter entrerà nei Zounds e fonderà i Blith Power…
Il CD “May Inspire Revolutionary Acts” è una compilation di tutto materiale inedito, a parte la cassetta “Ching”, e vede versioni unreleased di “Cryig Again” e “No Doves Fly Here” (prima che Penny Rimbaud rimaneggiasse il master) e rarissimi pezzi presi dalla compilation “A Tribute To Bert Weedon”. In chiusura del disco troviamo una testimonianza live al Meanwhile Gardens del 1983.

Il sound come accennavo prima è molto particolare, lento e cadenzato condito però di chitarre e voci taglienti… Un disco da ascoltare e riascoltare, un pezzo di storia… a corollario, da segnalare l’ottima resa sonora, non troppo pulita ma decisamente apprezzabile, e il booklet di 12 pagine che oltre a foto e riproduzioni di flayers contiene una nota molta interessante ed esaustiva tratta dalla fantine “Kill Your Puppy” di Alistair Livingstone… che mette all’erta gli ascoltatori dicendo: “questo cd può ispirare atti rivoluzionari!”

Tracklist:

Gates Of Hell/ No Doves Fly Here/ What’s Going On/ Slayed/ White Niggers/ I Wish/ Youth/ I Hear You Laughing/ Never Understood/ Crying Again/ No Doves Fly Here/ When The Mirror Breaks/ What’s Going On/ Violence/ No Time/ Clown/ Another Day Another Death/ Raised In A Prison/ Gates Of Hell/ Witch Hunt

Voto 8/10

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