THE RUMJACKS: Hestia

Premetto che è il primo disco dei Rumjacks che ascolto, mai visti live, mai sentito un pezzo, quindi non so com’erano prima del cambio di formazione, dove Mike Rivkees ha preso il microfono al posto di Frankie McLaughlin, quindi non vi so dire se sto disco sia meglio o peggio degli altri, so solo che inizia con un’esplosione irish punk ed un gran contenuto nel testo, di quelli combat che piacciono a me, e prosegue con una foga ed un’adrenalina che non voglio immaginare come sia stare sotto al palco.
Come detto non conosco i ragazzi ma sono un buon fan di questo genere e capisco di avere davanti un gran disco che non stravolge l’infinito filone irish-folk punk mondiale, però lo arricchisce con delle particolarità frizzanti ed agitanti, chiamiamole delle belle sverniciate reggae e ska, ascoltare la potentissima “wonderust” per credere, e sento inoltre che nelle note scorrono diversi tipi di sangue (anche italiano, dietro le pelli), ben miscelati tra loro, che rendono il disco molto internazionale senza pesare troppo solo sull’Irlanda.
Un disco che mette sul piatto l’allegria e la pura dinamite prodotta dagli strumenti e dei testi molto belli e ben strutturati, mai noiosi e con diversi cenni storici, favole prettamente irlandesi e pezzi più delicati come la traccia che chiude il disco o una delle mie preferite “rhythm of her name”, sempre ottimamente supportati da arrangiamenti studiati e sudati, maniacalmente perfetti in ogni punto anche quando spingono parecchio sull’acceleratore, inutile dire che adoro l’utilizzo di strumenti tradizionali e qui se ne fa un buon uso.
Non so dire se è tutto merito del nuovo cantante, se i Rumjacks hanno raggiunto la fama mondiale (mi sono informato, eheh) anche prima di questo disco ci sarà un motivo, ciò non toglie che “Hestia” gira che è una favola dall’inizio alla fine e credo possa diventare il miglior disco della band, ma ve lo dico appena ho finito di ascoltare gli altri dischi, ovviamente.
Molto raffinata la confezione, con doppio vinile rosso scuro e la password per scaricare gli mp3, così potete ascoltare il disco su quelle diavolerie moderne (ma tanto c’è un pezzo in meno, tié).
Prodotto da Mike Rivkees, registrato e mixato da Maurizio Cardullo e Gianluca Amendolara presso il Crono Sound Factory di Milano, masterizzato da Andrea de Bernardi presso l’Eleven Mastering.



tracklist:
Vinyl 1
Side A
01. naysayers
02. bullhead
03. through these iron sights
04. sainted millions

Side B
01. heastia
02. Lizzie Borden
03. golden death
04. tell me what happened

Vinyl 2
Side A
01. rhythm of her name
02. light in my shadow
03. wanderust
04. Athens to the north

Side B
01. lost long the way
02. motion
03. goodnight and make mends

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