TSOL

Tornati da poco on the road è stato un piacere incontrare i TSOL , una delle più importanti punk band di tutti i tempi, una band che non è mai scesa a compromessi col music business ma ha pensato solo al punk. Parlare con Jack Grisham però mi ha colmato il cuore di tristezza e di rimpianto verso tempi che non verranno ormai più e che sono in vita solo grazie a band come loro…

Siete
una delle più importanti punk rock band
di tutti i tempi e questo è un dato oggettivo
penso. Avete ripreso la vostra attività
di band due anni fà dopo esser stati per
un pò di tempo nel “dimenticatoio”
e quindi molti ragazzi di oggi non sanno chi siete.
Potresti spiegarci oggi l’essenza dei True
Sound Of Liberty?

Jack: Non saprei darti una risposta esatta alla
tua domanda. Sono passati tanti anni dal nostro
esordio alla fine degli anni ’70, il mondo
stesso è cambiato nel frattempo. Degli
inizi mi ricordo le cose pazze e folli che facevamo.
Il punk ci aveva dato una dimensione, aveva fatto
uscire le nostre personalità che la società
non faceva esprimere. Sono passati 25 anni da
allora e se all’epoca la parola Punk aveva
un certo significato ora per tanti che gliene
hanno dati non ne ha neanche più uno. Sinceramente
ora con la maturità che ho raggiunto posso
dire che molte cose non le rifarei: droga, alcool,
prigione sono esperienze che ti toccano. Posso
usare questo spazio per un messaggio per me importante?

Certamente…il
microfono è tuo!!

Jack: Molti che leggeranno questa cosa neanche
sapranno chi sono ma vorrei dire ai ragazzi di
non percorrere strade pericolose come la droga
o l’alcool e queste non sono parole da moralista
ma sono le parole di una persona che ci è
passato e ha perso troppo tempo nella sua vita
dietro queste. Ti ringrazio

Ti ringrazio io per queste parole che
trovo pregne di significato. Che differenze trovi
tra la tua scena punk e quella attuale?

Jack: Ti rispondo con una parola: SOLDI!! Non
perchè adesso tutta questa carovana è
dominata dalle etichette ma perchè da quando
i soldi sono entrati in questa scena i gruppi
hanno iniziato ad odiarsi tra loro. Sinceramente
penso che molte persone si prenderebbero a calci
in bocca all’interno di questa scena. Ai
miei tempi chiamavi il tuo amico e gli dicevi
“Ehy vuoi venire a suonare con la tua band
domani qui con noi?”. Rientravi giusto con
le spese ti divertivi da morire. Eravamo tutti
amici e ci rispettavamo; non c’era quello
che ti veniva e diceva “tu sei una merda
perchè fai emo”¸”te fai
schifo che fai grind”, ma chi se ne frega
di quello che fai? Di queste scene oggi nei Backstage
ne ho viste a centinaia credimi e questo perchè?!
Per invidia e per soldi. C’è gente
che usa la parola punk e neanche lontanamente
sà cosa significa.

Ho un vinile del 1981 di un vostro live che custodisco
gelosamente. Già a quell’epoca voi
avevate un sound che sembra attuale anche ai giorni
nostri, come facevate?

Jack: Magari a questa domanda dammi un paio di
anni ancora e ti rispondo(ride). Penso che noi
all’epoca eravamo dei musicisti pessimi
però il fatto di volerci divertire e mandare
un messaggio, se vuoi pure stupido nei termini
che usavamo, ci portava a dare il meglio di noi
sul palco e dal vivo. Noi facevamo solo la musica
che volevamo sentire, visto che nessuno la faceva
abbiamo dovuto attrezzarci da soli.

Forse
ti sembrerò il classico saputello ma io
penso che la definizione di “horror-punk”
datavi dalla critica sia una grandissima cazzata!
Penso che molte persone si siano fermate al significato
letterale dei vostri testi senza andare a fondo
a cercare il vostro senso e da questo sia scaturita
questa definizione, che ne pensi te? Secondo me
è come se tu scrivessi i testi da un punto
di vista esterno a te ma attraverso i tuoi occhi…o
almeno è questa l’impressione che
mi dà.

Jack: Concordo con te. Il problema di tutte le
società è sempre stato quello di
fermarsi alle apparenze senza poi scendere a fondo
nelle cose e lo stesso è sempre stato fatto
con noi. Nessuno si è mai preoccupato di
cercare il vero significato di quello che cantavamo
e nemmeno mai mi è importato a me di dirlo.
Secondo te sono “Horror”, beh a me
non interessa io faccio la mia musica te fai le
tue critiche. Ci sono giornalisti che non riescono
ancora a capire il motivo per cui ci trucchiamo
pensa te. Sento a volte delle spiegazioni che
cercano di dare che sono cosi sceme che penso
sia impossibile che siano reali…però
si sà la madre degli scemi è sempre
incinta, o no?!

Permettimi una critica però al
vostro messaggio politico. Molti vi identificano
con idee anarchiche ma penso che in fondo la vostra
sia solo pura e semplice ribellione non un ideologia
politica vera e proprio. L’Anarchia è
quella teorizzata da Kroputkin o Bakunin in cui
si poneva come base l’amore filantropico
dell’uomo e sul quale fondare una società
poi…voi invece vi ponevate solo come forza distruttiva.

Jack: Non mi sono mai preoccupato di avere un
pensiero politico anarchico vero e proprio ne
quello di mandare un messaggio politico; io dicevo
la mia e magari poi c’erano anche altri
ragazzi che la pensavamo come te, tutto qui. Le
persone che hai nominato neanche le conosco ad
esempio. Io dicevo solo che quello che vedevo
all’epoca e che non mi piaceva. Usavo quei
toni appositamente per sfida verso le istituzioni,
verso il Governo Usa, all’epoca verso Reagan
e ora verso George W.Bush.

Ora
dopo anni di inattività siete stati presi
sotto l’ala protettiva della Nitro…come
vi trovate su questa etichetta?

Jack: Splendidamente!! E’ un rapporto di
stima reciproca. Ricordo la prima volta che ci
siamo incontrati con i responsabili della Nitro,
la prima cosa che fece uno di loro è stata
quella di farmi autografare “Dance with
me”. Fantastico!!Da questo ho capito che
avrei potuto lavorare in tranquillità con
gente seria e professionale che avrete capito
le nostre esigenze artistiche.

Quale dei tanti album dei Tsol consiglieresti
ad un ragazzo per conoscervi?

Jack: A tutti quelli che portano il mio nome sono
particolarmente affezionato ma penso che quello
artisticamente migliore sia quello che stiamo
finendo di incidere. Probabilmente sarà
l’ultima produzione che vedrà il
nome TSOL e appunto ci stiamo impiegando tanto
tempo ma penso davvero che sia superiore a tutti
gli altri.

Tornando a parlare di musica, non trovi strano
ora dividere il palco con band formate da ragazzi
che potrebbero essere tuoi figli?

Jack: E’ bellissimo, questo è il
bello della musica che non ha età e confini.
La cosa brutta sono gli anni che mi porto appresso
che cominciano a essere tanti (ride). Un paio
di mesi fà stavamo facendo un concerto
a Los Angeles e stavo camminando nel club quando
ad un certo punto un ragazzo mi ferma e mi fà:
“Ehy Jack lo sai che ero qui l’ultima
volta che avete suonato?”. Io allora gli
chiedo quando e lui mi dice: “Nel 1981 e
suonavate insieme ai Dead Kennedys”. Forse
quello è stato il primo momento in cui
veramente mi sono accorto di come sia volato il
tempo.

Quale è il segreto vostro per essere da
cosi tanti anni protagonisti sulla scena?…quale
consiglio dai alle nuove band?

Jack: Non sono bravo a dare consigli credimi.
Posso solo dire che il nostro segreto è
stato quello di sbattercene sempre dei soldi.
Agli inizi ci pagavano il concerto in casse di
birra ora neanche un gruppo che non ha mai inciso
nulla accetterebbe questo. La fine di una band
secondo me avviene quando inizia a farsi problemi
per il mangiare, per l’albergo dove alloggia
e soprattutto quando scrive quelle cazzo di richieste
di stronzate per il backstage. Viziati del cazzo!!
Per fortuna che se lo dicono da soli che sono
punk!! (ride)

Questa sera dividerete il palco con Thrice
e Bouncing Souls i quali hanno fatto entrambi
cover del vostro brano più celebre “Code
Blue”, chi la canterà tra voi tre?

Jack: Quella è una canzone dei Tsol e la
canteranno loro sul palco questa sera non esistono
storie (ride). Questa però è una
grandissima soddisfazione e un grandissimo atto
di stima nei nostri confronti che ci fà
da davvero piacere…però se provano a
cantarla se la vedranno con me stasera, la stima
arriva fino ad un certo punto!! (ride).

 

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