PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

Occhio su Springfield: intervista ai MCBAIN

Per chi avesse vissuto su Beatitonia insieme ai movimentariani oppure forse stato colto a
rubare al Prova e Risparmia, descrivetevi come farebbe Troy McLure.

Salve Siamo i McBain. Forse vi ricorderete di noi per il nostro primo album “Revange” o per il triplo CD “Hard Being Us”. Per le prossime 4000 battute vi racconteremo come un punk rock trio di Milano ha cambiato batterista e spostato le sue sonorità verso l’ignoto.

Parlando di Don’t Waste Tonight, come è nata l’idea di comporre e arrangiare un pezzo abbastanza lontano dal mondo McBain (ma comunque non meno efficace ed apprezzabile)?

L’idea ci è venuta quando ci siamo accorti che il frigo era freddo (cit.). Abbiamo scritto la canzone durante una notte di coprifuoco in pandemia. Avevamo una voglia matta di uscire e andare a fare festa. Esattamente come da ragazzini, quando vivevamo in provincia e non c’era nulla di fare, avevamo la sensazione di sprecare il sabato sera. Non eravamo molto soddisfatti de brano ma al tempo stesso ci vedevamo del potenziale. Per questo lo abbiamo mandato al nostro amico Chris degli Streuner che lo ha riarrangiato. Stefano Santi all’SPVN Studio ha fatto il resto.

 Credete, come il sottoscritto, che etichettare il punk rock entro rigidi schemi sia la rovina
del punk rock stesso?

Non sappiamo se stia rovinando il punk rock, ma di sicuro sta rovinando il divertimento. Sarebbe meglio lasciar stare le paturnie di cosa è punk e cosa no e godersi un po’ di più la musica. Non ci vergogniamo a suonare dal vivo Dove si Balla di Dargen D’amico o Rotta x Casa di Dio degli 883. Sono canzoni della madonna.

Vi abbiamo lasciati con la bella trilogia “Hard Being Us” e vi ritroviamo con Don’t Waste
Tonight: cosa è cambiato nei McBain in questi anni?

Sei mesi fa Enri (il nostro batterista) ha cambiato città e ha dovuto lasciare i McBain. Per noi è stato destabilizzante perché Enri non è solo un batterista: è un amico, ha scritto diverse canzoni, ha costruito con noi il sound dei McBain e abbiamo condiviso tanto insieme. Ma lo sai che cinesi utilizzano lo stesso termine sia per crisi che per opportunità? Crisortunità! Bene, noi eravamo così disperati che abbiamo ri-arrangiato tutti brani con una batteria elettronica e questa cosa ci ha fatto capire che eravamo in grado di programmare anche dei suoni con i sintetizzatori. Eravamo praticamente pronti a diventare un duo disco punk quando Giulio si è proposto come batterista. Ci siamo trovati subito benissimo e abbiamo abbandonato la drum machine… ma i synth sono rimasti con noi.

Personalmente credo che la maturazione artistica di una band si vede proprio con pezzi
come Don’t Waste Tonight, non nel particolare, ma nel concetto di aprirsi anche a sonorità che si discostano dalla comfort zone: visto che per molti di noi è un dramma uscire alla comfort zone, come è stato per voi farlo nella composizione del brano?

È stato liberatorio. Quando abbiamo sentito le registrazioni ci siamo chiesti perché non lo avessimo fatto prima. Zakk Wylde nella sua autobiografia dice una valanga di cagate ma c’è una frase che merita di essere riportata: fai sempre quello che ami e non seguire le mode. Ha ragione. Poco importa se il tuo brano non sarà adatto a nessuna playlist di Spotify: fallire facendo ciò che ami è 1000 volte meglio di riuscirci con qualcosa che odi… anche se alla fine la lezione è non provarci affatto.

 Singolo fatto uscire: ora tocca a un album?

Abbiamo registrato altri 2 brani e stiamo lavorando ad altre canzoni. Non sappiamo se alla fine faremo un album o una serie di singoli. Ci stiamo divertendo più del solito e questo è quello che conta di più. Per ora possiamo spoileravi che abbiamo un paio di pezzi in italiano.

Recentemente siete stati protagonisti di una bella intervista su Radio Lombardia riguardo
ad intelligenza artificiale e punk rock: quanto secondo voi la tecnologia può essere definita
amica del punk rock e quanto invece nemica (eticamente parlando) del punk rock stesso?
Non penso solo a livello tecnico ma anche a livello più prettamente “social”.

Sarebbe molto ipocrita da parte nostra parlare male della tecnologia. Programmi come Logic e Garage Band ci hanno dato la possibilità si spingerci oltre le nostre capacità tecniche e compositive. Inoltre oggi esistono programmi gratuiti che permettono di registrare le proprie canzoni senza fare grandi investimenti. Dicono il DIY sia Punk… anche se alle volte questa cosa ci sembra un pelo troppo sbandierata.
Sulle intelligenze artificiali per ora siamo tranquilli: non posso sostituire gli artisti. Come disse Burroughs, gli artisti (non i McBain) sono le persone più influenti ed efficaci del pianeta perché creano nuovi modi di esprimersi e di vivere. l’IA rielabora solo la realtà, non è in grado di capire i sentimenti… almeno per ora.
I social sono come una riunione di condominio: vince chi grida più forte. Noi preferiamo gareggiare dal vivo sul palco.

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Tornando infine all’aspetto meramente musicale, quale è la direzione stilistica intrapresa
dai McBain? Cosa dobbiamo aspettarci durante i vostri live a livello di sound proposto?

Ci stiamo godendo la gioia di non avere una mappa del tesoro in mano (Polly la sta custodendo gelosamente). Abbiamo diversi brani in cantiere, tutti di matrice punk rock. Ma questo non vuol dire che non ci possa scappare qualche altro sintetizzatore o forse un sassofono alla Gengive sanguinanti Murphy. Vogliamo essere un punk rock power trio dal vivo ma sperimentare senza freni.

Qui tutto quello che c’é da sapere sul mondo McBain:

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