Non è moltissimo che sento parlare di questo gruppo, però è stato amore al primo ascolto, sarà che incarnano perfettamente quello che intendo io quando sento la parola “combat”, sarà che amo la Sardegna non solo per il mare ed il mirto, sarà che dalla prima all’ultima parola sono solo schiaffi a doppia mandata, ma a me sti C4 garbano parecchio.
Dunque il 7″ è composto da 4 canzoni, 2 in campidanese e 2 in italiano, accomunate da una rabbia incontenibile ed una veemenza tale da dover farmi tirare il fiato tra un pezzo e l’altro. La prima traccia parla di un fatto storico, importante e ancora vivo sotto le cicatrici di questa splendida terra nonostante siano passati più di 100 anni, il fatto che sia cantato in lingua originale lo rende ancora più devastante sul piano emotivo; la seconda traccia invece si scaglia contro chi in usa la Sardegna come semplice meta estiva, senza manco sapere un minimo di storia, e contro quelle cazzo di basi militari che spargono veleno, un vero anthem.
Il lato B del disco è come dicevamo in italiano, non cala la rabbia, non cambia il modo di spiegare come stanno le cose, testi più stradaioli e rabbia che non accenna a diminuire, sono queste le cose che mi fanno impazzire, quel “A CASINU!” reiterato e tirato alla morte, l’appartenenza alla loro terra e l’orgoglio che scorre a fiumi mentre squarciano le casse e fanno saltare le puntine, dei ritornelli che trasudano odio quasi tangibile.
Musicalmente parlando non ci sono finezze o fronzoli, anche se ovviamente si sente eccome che sanno tenere in mano gli strumenti e gli arrangiamenti sono ben fatti, le note servono a dare man forte a dei testi potenti e lo fanno egregiamente, due chitarre, basso e batteria instancabile, ritmi serrati ma mai una sbavatura, come vuole la tradizione streepunk.
Scritto durante i mesi di quarantena del 2020, prodotto grazie alla collaborazione tra Fire and Flames, Sirboni Records, Rumagna Sgroza, Ostia Records, Fast’n’Loud Records, Berghem Youth Crew, Tifiamo Rivolta Co-Produzioni, Radio Punk, Zeman Army.
Registrato, mixato e masterizzato da Federico Cocco presso Tsilleri Studio per Fast’n’Loud, disegno di copertina di Michele Mureddu, grafica di Roberto Lai
Tracklist:
A1. sàmbini a soi
A2. biddas scarèscias
B1. costruito in Sardigna
B2. figlio di papà
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