PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

Intervista a Juantxo Skalari & La Rude Band

Il 1 febbraio sarai a Lugano per una data con La Rude Band, un’occasione imperdibile (vista la vicinanza con il confine) anche per il pubblico del nord Italia che vi segue. Quali sono le vostre sensazioni in vista di questo concerto

“La sensazione è che negli ultimi anni abbiamo suonato molto poco sia in Italia che in Svizzera, e c’è molta voglia di mostrare questa nuova formazione ‘Skalari’ che combina passato e presente.”

Tra poche settimane, a un anno dall’uscita di ‘Super Roots Market’, pubblicherete il vostro nuovo album ‘Radical Park – Episodio 1’. Potreste raccontarci qualcosa su questo nuovo lavoro? Presenterete qualche anticipazione a Lugano, forse il nuovo singolo ‘No Volveran’?”

“Lugano sarà il primo concerto del ‘Radical Park Tour’ dove presenteremo il nuovo album ma anche faremo una panoramica storica Skalari, da Skalariak a Juantxo Skalari & La Rude Band.

Dal nome del nuovo disco immagino dovremmo attenderci presto anche l’Episodio 2.

“Bisogna considerare che tutti gli album della storia Skalari (sia del progetto Skalariak sia del progetto Juantxo Skalari & La Rude Band) raccontano una storia concettuale che unifica tutti gli album. Dentro l’immaginario ‘Radical Park’ c’è il negozio ‘Rudi Records’ (album del 2018) e il mercato cooperativo e sostenibile ‘Roots Market’ (album del 2020), dopo lo sbarco alla stazione di resistenza ‘Rude Station’ (album del 2014). Questo album sottolinea la connessione concettuale di tutti gli album e abbiamo scelto un formato cinematografico per svilupparlo a livello musicale e nel design del lavoro su vinile. Infatti, stiamo lavorando su una versione Dolby Atmos (suono immersivo) di questo ‘Radical Park – Episodio 1’, un fatto che enfatizza questo carattere cinematografico, che potenzia gli intervalli o transizioni tra canzone e canzone, per renderlo più concettuale… E naturalmente, sì, avremo un secondo episodio, ma godiamoci prima il primo. Dal 9 febbraio su tutte le piattaforme digitali!

Molti vi conoscono per il passato con gli Skalariak, band che ha avuto un gran seguito anche in Svizzera. Quanto dello spirito degli Skalariak vive ancora in questo progetto?”

“Senza dubbio, Juantxo Skalari & La Rude Band è un progetto continuista di Skalariak. Come ti dicevo, ora siamo nella seconda era ‘Skalari’, non rinunciamo al passato ma siamo consapevoli di essere nel XXI secolo, e aggiorniamo la concezione lirica e musicale ai nuovi tempi. Ci alleiamo con la nuova tecnologia per combinare l’influenza della musica degli anni ’80 e ’90 ma con suono attuale. L’evoluzione del suono si nota da album ad album. O almeno io lo sento così.”

 Avete ricordi particolari sia della Svizzera che dell’Italia? Ricordo ancora un vostro concerto a Kloten al Deconstruction Tour 2003 (io avevo appena 19 anni!). Che impressioni avete avuto suonando in questi paesi?

“Ho molti ricordi dell’Italia e specialmente della Svizzera dove ho partecipato a grandi festival, oltre al Deconstruction Tour, al Gurten Festival, l’Open Air di Sant Gallen o quando abbiamo riempito la Rote Fabrik di Zurigo. Ricordo anche gli umili inizi dal nostro centro operativo, il Kuzeb di Bremgarten.”

Durante il concerto a Lugano, avremo la possibilità di ascoltare anche qualche brano storico degli Skalariak?”

“Certamente! Non bisogna mai rinunciare al passato, e meno in questo progetto che si nutre di ciò che c’era prima per continuare a camminare verso il futuro.”

La vostra musica ha sempre avuto una forte componente sociale e culturale. Come pensate che la musica possa influenzare o riflettere i cambiamenti sociali? Ci sono temi specifici o cause che vi stanno particolarmente a cuore in questo periodo?”

“Naturalmente la musica può influenzare il pubblico, oltre a essere la cultura sempre un riflesso della società e, effettivamente, apre anche le menti, riempie di gioia il pubblico, di energia, scuote le miserie personali, sfoga… la musica è e sarà sempre potente. Mi preoccupa l’ascesa dell’estrema destra a livello mondiale e così lo rifletto nell’ultimo singolo ‘No Volverán’, è un grido di allarme per svegliare le coscienze, per riprendere il controllo. Il video su YouTube lo avete sottotitolato in varie lingue (italiano, tedesco, inglese…).”

Nel corso della vostra carriera, avete assistito a molti cambiamenti nel mondo della musica, soprattutto con l’avvento del digitale. Come avete vissuto questi cambiamenti e come hanno influenzato il modo in cui producete e distribuite la vostra musica?”

Per un progetto e una band che si è sempre sviluppata in modo indipendente, l’era di Internet è stata una grande opportunità per farsi conoscere oltre le nostre frontiere, senza avere dietro una grande infrastruttura, né una etichetta internazionale. Tutto ciò che ha raggiunto il progetto Skalari nei suoi più di 29 anni di storia lo ha fatto pietra su pietra, mattone su mattone, in modo indipendente sfruttando l’opportunità del momento. Abbiamo attraversato l’America Latina e l’Europa, e grazie all’era digitale la nostra musica può essere ascoltata senza problemi da qualsiasi piattaforma digitale. Questa è stata un’opportunità per noi.

Adesso ci prendiamo molta cura anche degli amanti della musica dell’era analogica; da qualche anno la nostra musica è disponibile in formato vinile attraverso il nostro sito juantxoskalari.com. Senza dubbio combiniamo la nostalgia del passato con l’attualità del presente in tutti gli aspetti.”

Grazie mille per la disponibilità. Vorreste lasciare un saluto finale al vostro pubblico italiano e svizzero?”

“Sappiamo che negli ultimi anni non abbiamo visitato quasi mai il vostro paese, ma speriamo di cambiare la situazione da ora in poi. Siamo entusiasti di questa nuova era Skalari, quella del progetto Juantxo Skalari & La Rude Band, musica di ‘Rudes’ del XXI secolo, e speriamo di continuare ad accendere la scintilla per molto tempo.”

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