PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

Intervista a Mauro Codeluppi, Voce e Coofondatore dei RAW POWER. 

Queste sono le interviste che con i potenti mezzi dei tempi moderni sarebbero da fare in video e avere spazio e tempo per potersi dilungare a piacimento, soprattutto se dall’altra parte hai un personaggio con 40 anni di storie e tanto altro da raccontare…e da raccontare ne ha Mauro, voce dei paladini dell’HC che dalla bassa Reggiana ha conquistato il mondo e continua a farlo nonostante il tempo passa più veloce di un pezzo HC.
E si, dalla terra dove non pettinano maiali, non si butta via niente e con l’odore acre proveniente dagli allevamenti, dalla terra dell’infinito panorama che nelle giornate terse vedi le alpi e l’appennino e nelle giornate umide e nebbiose sei ‘solo come un cane’, da quelle parti, Giuseppe ‘Paco’ Codeluppi (Rest in Punk) ha generato quella fantastica Band PunkHC chiamata RAW POWER… andiamo
Ciao Mauro, Grazie in anticipo per averci dedicato il tuo tempo e cominciamo col chiederti come va la vita?…
Mauro: Come va la vita? Al momento direi non benissimo anche se meglio non lamentarsi…fin che la barca va…
Musicalmente avete aperto porte in anni in cui l’HC italiano imperava all’estero, siete stati penalizzati per ragioni senza senso ed ora raccogliete i frutti di imperterrito lavoro e girovagare in ogni dove, cosa è cambiato e come vivi adesso questa conquistata attenzione da parte delle nuove generazioni PunkHC?
Mauro: Allora direi che è proprio grazie al fatto di non aver mai smesso che ancora oggi la gente ci considera ed è bello vedere che oltre a quelli “della mia età”, anche parecchi giovani si sono avvicinati ai Raw Power, cosa che è oltre a essere molto bella e riempirci di orgoglio , ci spinge anche a continuare e non pensare nemmeno per un secondo a smettere di suonare.
Avete suonato con Grandi Band e Artisti che sono diventate icone del Rock…crediamo che anche Voi RAW POWER siete delle Icone, sopratutto se a dirlo sono personaggi come SOIA e/o AF…come vivi questa condizione nel 2023 quasi 24, con tanti anni di kilometri, incontri, esperienze ma sopratutto concerti in ogni dove?
Mauro: Ripeto da sempre il motivo per cui i Raw Power suonano è far divertire e divertirci e se riusciamo ancora a farlo e riusciamo a farlo sempre davanti a più gente direi che è decisamente una Mission Accomplished!…Quando poi, un gruppo del calibro di S.O.I.A, A.F e altri ancora ci nominano, è sempre un grande orgoglio, vuol dire che qualcosa di buono lo abbiamo veramente fatto. Comunque non solo se i complimenti vengono da gruppi affermati, è la stessa cosa anche quando gruppi, che magari sono ancora sconosciuti , ci chiedono il permesso di fare la cover di uno dei nostri pezzi, e negli anni sono parecchi , anche quello è un’altra cosa che ti fa star bene e che ti sprona a continuare , e ti fa capire che dobbiamo continuare a macinare kilometri e che ci sono ancora tanti palchi e posti che non abbiamo visto e più importante di tutto, gente che non abbiamo ancora conosciuto.
Che l’italia è un paese particolare lo vediamo ogni giorno tanto da non stupirci, come vivi il fatto che all’estero i RAW POWER hanno il loro nome a caratteri cubitali e qui a volte si fatica a leggerlo?…però notiamo che qualcosa è cambiato negli ultimi anni. Secondo te più per merito o per rispetto di un curriculum di tutto rispetto? Per voi e per la scena intera
Mauro: Purtroppo non ci possiamo fare niente, è cosi da sempre e di sicuro è una cosa che non cambierà mai, ma l’importante è che in grande o piccolo il nome ci sia e che ci facciano suonare , poi spetta a noi sul palco far capire alla gente che magari il nostro nome poteva essere scritto un po’ più in Grande!. Si, poi, come dici tu, qualcosina è cambiato, ma ripeto, a volte ti fa girare le palle, ma non più di tanto, capisco che possiamo essere a volte un gruppo difficile da collocare perciò l’importante è che si suoni e perciò sono molto grato a tutti quei, ragazzi, promoters, agenzie o semplici appassionati che ci danno la possibilità di salire su un palco in ogni dove.
In tutti questi anni son passati in molti Musicisti alle tue spalle, non ti chiedo nulla di personale ma solo, quanto è importante per te, prima ed ora, sapere di avere dietro le spalle una Band che ti supporta e ti rassicura con il suo muro sonoro?
Mauro: Si, per vari motivi in questi anni sono passati in molti nelle file dei Raw Power (anche se in verità, se guardiamo al numero di anni che la band è in giro, non sono poi una esagerazione…), ma la cosa importante è sempre che quelli che rimangono abbiano lo stesso spirito per cui mio fratello Giuseppe ha iniziato la band, e cioè andare sul palco e spaccare il culo. Tutto li, molto semplice.
Il tempo lascia anche ferite che a volte si cercano di risanare. È stata dura la perdita di Paco, Fratello di sangue ma anche Fondatore e mentore dei RAW POWER. Quale eredità ti ha lasciato oltre la Musica? Come hai affrontato la decisione di riprendere tutto in mano e continuare questa bella avventura?
Mauro: Come ho già detto altre volte in passato, appena mio fratello è morto ho deciso di dire stop alla band, anche perché i Raw Power sono e saranno sempre la sua band, il frutto di anni e anni di sacrifici per lo più suoi. Però dopo qualche mese, dopo la sua scomparsa, ho capito che non era giusto lasciare andare tutto, che in quel modo tutto il suo lavoro andava sprecato, avevamo anche appena finito di registrare un nuovo album con lui e non era giusto lasciarlo li, buttarlo via. In oltre io al fatto sentivo una mancanza terribile del palco, dei viaggi, ed ecco perché. Così ci siamo fermati solo per pochi mesi, i RAw Power non potevano e non dovevano morire con Giuseppe.
Il 27 ricorderete anche il ‘Lupus’ immenso chitarrista che tra alti e bassi ha dato carattere alla Band, oltre che essere stato secondo a Paco con grande umiltà e rispetto…raccontaci un aneddoto su di lui, quello che vuoi…
Mauro: Un aneddoto su Lupus? Ce ne sarebbero cosi tanti che come si dice, isolarne uno solo è impossibile, ti dico che siamo stati tutti molto fortunati di conoscerlo e non tanto solo come musicista (uno dei migliori mai avuti) ma più come persona. Anche se da vedere poteva anche fare un po’ di soggezione a chi non lo conosceva, in realtà era la persona più buona, dolce e simpatica che si potesse sperare di avere attorno, oltre al fatto che era anche bello grosso e perciò, all’occorrenza, faceva comodo…
Torna il live che festeggia e ricorda Paco, il 27 Gennaio al MU di Parma, un Music Live che il Mono degli Ffd ha contribuito a fan nascere Che rapporto hai avuto con lui?
Mauro: Ti dirò che il Mono non lo conoscevo bene, ma ogni qualvolta che capitava di vederci era sempre una festa, il Mono era cosi, solare, divertente, ti faceva stare bene solo ad essergli vicino, oltre al fatto che sul palco era bravissimo.
Cartellone di tutto rispetto, anche le Mele Marce sul palco, storica Band Reggiana, cosa ci aspetta di vedere e sentire su quel palco il 27 Dicembre?
Mauro: Mi aspetto che tutti facciano la loro parte (e ne sono sicuro) e che tutti vadano sul palco spaccando il culo il più possibile, perché i presenti se lo meritano e perché, prima di tutto, Quelli perché i Non Presenti perché non più fra noi, se lo meritano, la serata è prima di tutto per loro, per non dimenticarli, e quindi dobbiamo fare una cosa per cui ne vadano orgogliosi.
Per te cosa era l’HC negli 80 è cosa è dopo 40 anni e più? 
Mauro: Io la vivo allo stesso modo di 40 anni fa…solo che vista l’età, purtroppo, tutto è piu rallentato ma cerco di vivere e di godermi tutto come quando abbiamo iniziato, grazie a mio fratello sono stato molto fortunato e spero che anche tutti quelli che sono passati nella band e che attualmente ne fanno parte lo sappiano e lo apprezzino. Tutto qui.
Cosa vuoi lasciare alle nuove generazioni che si approcceranno all’HC o generi ostici al compiacere e volti a contestare una società che non li vuole?…nel futuro che verrà?
Mauro: Penso che le nuove generazioni sappiano già bene cosa devono fare, vedo sempre più gruppi che girano per il mondo e che fanno le cose che vogliono e che gli piacciono. Questo è stato lo spirito che ha fatto iniziare Giuseppe, noi, e tutti quei gruppi che hanno iniziato con e come noi.
La vita ci corre sotto i piedi alla velocità dell’HC e la domanda non vuole scadere nella nostalgia che non appartiene al genere…ma raccontati sotto un aspetto di ricordi del passatto guardando al futuro che qualcuno porterà avanti come tu hai fatto dopo la scomparsa di Paco, certamente non a cuor leggero ma coraggiosamente oltre ogni pensiero di opportunismo e/o puramente commemorativo ma prendendo le redini e proseguire il viaggio.
Mauro: Brevemente, senza scadere nella retorica nostalgica e banale? Rispondo come diceva qualcuno “Lo Spirito Continua”  RAW POWER WILL NEVER DIE.
GRAZIE! Mauro per questa chiacchierata e per il tuo videomessaggio per i Lettori di PUNKADEKA
Lunga vita ai RAW POWER e al PunkHC
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