The Manges + The Ponches, Cox 18, Milano, 24-10-2015

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Eccomi qua di nuovo a parlarvi di un concerto dei Manges. Si lo so, sono monotono. Ma non ci posso fare niente…
Ho perso il conto di quante volte ho visto live il quartetto spezzino/milanese, ma una cosa è certa: non me ne stancherò mai.
L’occasione è di quelle da segnare col pennarello rosso sul calendario: il Cox 18 (bellissimo centro sociale in zona Navigli) ospiterà la storica punk band, ma anche i Ponches, gruppo a cui sono affezionatissimo non soltanto a livello artistico, ma anche e soprattutto a livello umano.
Arriviamo al Conchetta abbastanza in anticipo rispetto ad altri amici milanesi e ne approfittiamo per fare un giro nella bellissima zona dei navigli assieme a Fra Gluesniffers in versione guida turistica: veramente una gran bella zona (mai avrei pensato di dire ciò).
Il concerto inizierà tardi, quindi ne approfittiamo per fare la classica pizzata tra amici, persone vere con le quali non ti accontenti di passare serate sporadiche, ma che vorresti avere sempre vicino a te.

Arriviamo al Cox e subito rimango colpito: centro sociale stracolmo di persone, molte delle quali facce amiche, ma le chiacchiere questa volta stanno a zero perché è già giunto il momento dei Ponches.
Il quartetto di Torino è una delle mie band italiane preferite, vale la pena sottolinearlo nuovamente.
Se ne sono usciti con un nuovo, bellissimo, disco intitolato “Hum”, dal quale estraggono Through The EndGot Sushi!?, Billy MilliganUVB-76.
Del precedente lavoro (“The Long Goodbye”, secondo me tutt’oggi uno dei migliori dischi punk-rock italiani di sempre) vengono suonate, tra le altre, Star Wars Inside Me, Ferriera Beach, Not Fine, The 13th Round e It’s All Up To You. Un Tony scatenato al basso guida il quartetto che, come al solito, fa la sua grandissima figura.
Il pubblico canta ogni canzone dei Ponches, a dimostrazione di come i quattro ragazzi di Torino siano ormai da un po entrati nei cuori dei punk-rockers. E fidatevi che non potrebbe essere altrimenti.

Dopo la sigaretta di rito, ecco i Manges.
Come ho già detto all’inizio non so quante volte ho visto dal vivo il quartetto spezzino e il concerto del Cox non ha fatto altro che confermare la mia ammirazione per questa band.
Un Manuel in versione macchinetta (come di consueto) scandisce il ritmo con la sua velocità quasi imbarazzante: la iniziale Plan Honolulu fa da apripista a pezzi bellissimi come Barrage of Hate, Bad Juju, Vegeance is Mine, Stalag 17/Good Morning Campers, Motion Picture Rest Home, I’m a Monkey, Hit The Punchball, I Don’t Wanna Live in Hell ecc ecc.
Dell’ultimo disco “All is Well” ricordo Lone Commando (sulla quale il roadie invade il palco col cartello con su la faccia del comandante Johnny), Panic at The Ice Rink (altra invasione di palco, questa volta da parte delle scatenate ragazze della sqiadra di roller di Bergamo, protagoniste del video della canzone) e I Tried to Die Young.
Il pubblico è letteralmente in delirio anche durante Cartoon Democracy Guinea Pig, pezzi nuovi di zecca che faranno parte del 7″ “Florida EP” in uscita a dicembre.
La scaletta si completa con le cover di Judy Go Home (Riverdales), Gimme Gimme Shock Treatment e Havana Affair (Ramones) e Say Goodbye To Your Generation (Methadones), con la quale i Manges concludono un bellissimo concerto.

Se ne va veloce un’altra bellissima serata nel milanese, l’ennesima di una lunga serie.
Un grazie a Ponches e Manges e soprattutto ai molti amici sempre presenti che riescono a trasformare un occasione divertentissima come può essere un concerto in qualcosa di più, di molto di più.

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