“At the matinèe”: le domeniche al Cbgb’s raccontate dal regista Giangiacomo De Stefano.

Giangiacomo De Stefano è un produttore e regista di documentari, ma molti di voi lo ricorderanno sul palco con gli Ageing (che finalmente trovate su Spotify), Ivory Cage, Summer League, The Guilt Show e negli ultimi anni con i Cosa Nostra.

Nel 2019 produce “At the matinèe”: uno spaccato su quella che è la seconda ondata dell’hardcore newyorkese (la mia preferita).

Se non sai di cosa sto parlando, te la faccio breve: gli anni d’oro dei famosi “sunday matinèe” son quelli che vanno dal 1986 al 1990, col picco massimo nel glorioso 1988.

Era per lo più una scena composta da ragazzini minorenni che la domenica pomeriggio si esibivano in live furiosi al Cbgb’s esaltando uno stile di vita positivo, abbracciando l’ideologia Straight Edge e quella vegetariana, dando così una svolta radicale al movimento.

Pit durante un live set dei Warzone

Veniamo a noi: ciao Giangiacomo, benvenuto su Punkadeka. Presentaci il tuo documentario “At the matinèe”.

“At the matinee” è un documentario che racconta i concerti hardcore che negli anni 80’ infiammarono il CBGB di New York. Molto spesso si ricorda questo club solo per essere stato la culla di Ramones, Blondie e Talking Heads, dimenticando come sia stata la scena hardcore a tenere aperte le porte del club nel decennio della presidenza Reagan. Il film è uscito nel 2019 ed oltre ad essere stato presentato in moltissime città italiane, è andato in onda su Sky Arte.

Ho trovato il documentario bellissimo e coraggioso allo stesso tempo, vorrei quindi capire cosa ti ha spinto ad investire su un argomento così di nicchia.  

Ho deciso di raccontare questa storia perché penso si tratti di un documentario che parla ad un pubblico molto più ampio di quello classicamente punk. Realizzare documentari è il mio lavoro e non sono interessato a produrre film per un ristretto numero di spettatori. Paradossalmente, pur essendo l’hardcore la musica dalla quale provengo, solitamente preferisco guardare film che parlano di generi musicali a me meno affini. Un documentario, aldilà del tema che tratta, deve essere a livello tematico il più possibile universale. In “At the matinèe” si parla della scena hardcore, ma anche del più importante rock club al mondo e di come sia cambiata New York dopo gli anni 80’. E’ un film che mio parere va oltre la scena hardcore punk.

Com’è nata la collaborazione con Walter Schreifels? 

Walter è un pezzo fondamentale della scena hardcore newyorkese. Ha suonato nei Gorilla Biscuits, negli Youth of Today, nei Warzone e poi nei Quicksand. Una decina di anni fa aveva scritto dei pezzi dedicati ai matinée e alla scena che gravitava attorno al CBGB negli anni 80’. Da questo lavoro e dal suo punto di vista abbiamo deciso di dare vita a questo progetto.

(Fra le band di Walter aggiungo anche i Project X ed i miei adorati Rival Schools)

Walter Schreifels live con i Gorilla Biscuits

Oltre ad andare sul luogo di persona ad intervistare i vari “heroes”, come hai reperito tutto il materiale necessario? 

E’ stato un lavoro faticoso. Io sono regista e coproduttore di minoranza del film. A capo di tutto c’è la Sarraz di Torino. Questa casa di produzione si è spesa in modo magistrale e mi ha aiutato dove non era sufficiente l’accesso dato dagli intervistati e dalle persone coinvolte direttamente nella scena newyorkese. Da un lato quindi abbiamo avuto gli agganci giusti che ci hanno evitato di spendere per l’archivio, dall’altro abbiamo pagato per avere certo materiale inedito e le musiche originali.

Foto di Jennifer Buck Knies

C’è qualche aneddoto particolare di quei giorni a NY durante le riprese? 

Il personaggio più complesso è stato Jimmy G. dei Murphy’s Law. E’ una persona imprevedibile e divertente, ma allo stesso tempo estremamente suscettibile. Nel film, pur parlando anche di Cro-Mags e Agnostic Front, per quanto riguarda i padri della scena newyorkese, abbiamo voluto focalizzarci principalmente sui Murphy’s law. Molti dimenticano che attorno al 1986 erano un gruppo in grande ascesa. Vere e proprie rockstar della scena punk, capaci di andare in tour con i Beastie Boys, publicare dischi per la Profile, l’etichetta dei Run Dmc, ed essere amici di gente come gli Anthrax. 

Il regista insieme a Vinnie Value , batterista di Warzone, Kill Your Idols e No Redeeming Social Value, scomparso nel gennaio 2020

Ce lo chiediamo in tanti, soprattutto quelli che non hanno la possibilità di squattare il soggiorno di qualcuno che abbia un abbonamento Sky: uscirà mai un dvd? 

Oltre a Sky che coraggiosamente lo ha mandato in onda, in Italia “At the matinee” lo si può vedere anche su Now Tv. Nei prossimi mesi uscirà comunque in dvd e poi finalmente sarà distribuito all’estero. In Germania abbiamo un vero e proprio distributore che quando riapriranno le sale lo porterà nelle principali città, mentre potrà essere visto sulla piattaforma Chili per ciò che riguarda Regno Unito e Polonia. Oltre a questo, spero di riuscire a sbarcare negli Stati Uniti. Il film è pensato principalmente per questo e le richieste non mancano.

Ho visto che fra i tuoi progetti futuri ci sarà un libro sulla scena hc italiana degli anni 90 che uscirà per Tsunami Edizioni. Qualche anticipazione per i lettori di Punkadeka?  

Il libro si intitola “Disconnection” ed è stato scritto da me e Andrea Ferraris. Uscirà appunto per Tsunami attorno ad aprile . E’ un testo a mio parere fondamentale per capire nella sua interezza l’hardcore italiano. Il periodo che va dal 1988 fino alla fine degli anni 90’ fino ad oggi purtroppo è stato raccontato in modo parziale e sbagliato. Era ora di porre rimedio.

Grazie mille per la tua disponilità. Ciao Giangiacomo, a te l’ultima parola!

Che dire… Grazie mille per l’intervista.

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