ATARASSIA GROP: Brace sotto cenere

Mai avrei pensato di poter recensire un disco degli Atarassia Gröp, nel 2005 quando uscì “non si può fermare il vento” non scrivevo ancora per Punkadeka, poi la fondamentale band comasca si è presa una pausa dalle pubblicazioni per i motivi che tutti conosciamo, fino a quando non ha deciso di tornare in studio per buttare sul vinile 4 pezzi per celebrare i 30 anni di carriera, che fanno sognare quelli come me che da più di metà della loro vita ancora si buttano nella mischia cantando “è per te che siamo qua!”.
Le storie urlate da Robi e ben accompagnate da Fil, Segach, Bietto e la new entry Gimmy (voce e chitarra dei Linea e chitarra di Filippo Andreani) sono storie molto personali e non semplici, che raccontano il percorso divertente e spensierato, ma anche pieno di difficoltà che i ragazzi hanno affrontato a muso duro dal ’93 ad oggi, tra stadio, concerti e compagni di viaggio caduti troppo presto, il disco infatti è dedicato al compianto Ivan, i solchi del vinile sprigionano quel profumo di due tempi, fumogeni e birre rovesciate, e sti eterni ragazzini poco abituati a chiamarsi papà, coi figli che fanno da ultrà mettono bene in chiaro che sono tornati e che non è cambiato un beato cazzo, stessa rabbia, stessa attitudine e stessa voglia di fare bordello in curva come sopra un palco. Molto bella la conclusiva “fuochi nel cielo”, per il tema affrontato e per il cantato a due voci con Fil, ma ecco, per me è impossibile nascondere che sto mini disco mi ha profondamente emozionato…altro che brace sotto cenere, sotto la cenere c’è un fuoco eterno alimentato da chi ha scritto alcune delle pagine più belle della scena punk.


Lavoro più che ben fatto, ben suonato e dagli arrangiamenti rodati ed inconfondibili con quella cura in più che non fa mai male, suoni cristallini e dalle grafiche splendide in entrambe le versioni, quella italiana con un bel disegno del grandissimo ZeroCalcare, e quella tedesca che apprezzo molto perché raffigura, oltre ai già citati, anche il Gröp “acquisito” Cecio, una persona stupenda qui portato in trionfo dagli amici di sempre.
Va beh giusto per tornare ignoranti, adesso che la brace è bella calda quand’è che si griglia?
Disco prodotto da KOB per la versione italiana, con illustrazione di ZeroCalcare e grafica di Elisa Dixan, e da Mad Butcher per l’edizione tedesca, con le foto di Roberto Raschellà. Registrato in presa diretta e mixato presso l’Edac studio di Fino Mornasco da Davide Lasala e Andrea Fognini, masterizzato all’Outside Inside studio da Matt Bordin.

tracklist:
01. pieno a miscela
02. come le torce
03. cani alla catena
04. fuochi in cielo

2 comments
  1. a quel tempo Fulvio Pinto non era ancora un bot e ci pensa lui a spacciare roba buona nella scena. Ci manchi Fulvio!!!

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