PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

I locali punk da conoscere in Italia, BLOOM, dalle origini ad oggi, lo spirito continua!

Non so da dove partire esattamente, (potevo fare l’acchiappa click nominando i Green Day e i Nirvana) qui c’è tanta roba, tanta storia e tante cose in movimento. Chi fa musica, cinema, arte figurativa e tutto ciò che è produzione artistica per un raggio molto ampio di chilometri intorno intorno a Mezzago (anche in questo caso siamo lontani dalle solite note città), è stato inevitabilmente risucchiato dal Bloom. Non uso certo un termine importante in modo improprio a nominarlo la Mecca dell’arte alternativa in Italia. Una realtà costituita da un coacervo di personaggi che, lungo i 37 brillantissimi anni, si è fatta e si fa un culo talmente esagerato e con estremo piacere, al punto di ottenere una risposta e una rilevanza del loro operato, che va  ben oltre il riconoscimento nazionale, diventando un luogo presente nella memoria di più di mezzo globo terracqueo. Tutto con una semplicità di spirito incredibile. Perché al Bloom ci entrano tutti, nessuno escluso, non ci sono differenze ma solo idee da mettere in campo. Se chiudo gli occhi e mi metto a pensare a tutti quelli che conosco, posso tranquillamente dire che almeno un progetto con il Bloom lo hanno messo in atto o ci hanno partecipato, me compreso. Certo per il sottoscritto, come per tanti di voi, quel palco e quel backstage assumono una valenza da santuario, uno di quelli in cui andare in pellegrinaggio, toccare con mano mentre si dice il rosario con i titoli dei propri dischi preferiti. Il mio desiderio è quello che ognuno di voi possa passarci prima possibile, ma cosa accde, dove come e perché ce lo racconta subito il buon Teo Motta che oggi è qui con noi a fare gli onori di casa Bloom. Vai Teo, si decolla!!

Il Bloom non necessita di tante presentazioni, l’idea però di presentarlo, spiegarlo, sono certo che piaccia sempre ai nostri lettori. Ci racconti di questo grande pezzo di storia?

Bloom è un progetto della Cooperativa Sociale Il Visconte di Mezzago, nasce nel maggio 1987 nei locali ristrutturati dell’ex “Cinema Ponte” di Mezzago ed è un centro culturale e di aggregazione, ormai da anni conosciuto in tutta Italia.
Dalla sua nascita, l’impegno è stato sostenere l’auto-produzione e i circuiti alternativi in ambito musicale, fronteggiando le logiche consumistiche e di massificazione.
Nonostante gli esordi di Bloom vengano ricordati soprattutto per la sua parte musicale, sin dagli inizi la programmazione ha previsto cinema, teatro, corsi, incontri su temi sociali e la presenza di uno spazio libreria e tanto altro.

La prima volta che ho messo piedi al Bloom, dati gli anni ho persa dalla memoria. Ricordo bene però la sensazione, i viaggi per raggiungerlo e quanto ci stavo bene. Dagli anni a cui faccio riferimento (metà novanta) quanto è cambiato intorno al Bloom e nel suo fulcro?

E’ cambiato tanto e non è cambiato nulla da allora.
Intano sono cambiate le persone che lavorano a questo progetto, anche solo per ovvie ragioni anagrafiche, ma la cosa che mi ha sempre affascinato del Bloom è che molti professionisti della musica di oggi sono nati tra quelle mura, dal Bloom sono venute fuori idee che poi si sono sviluppate e hanno dato vita ad altri spazi di aggregazione, anche importanti nel panorama italiano, e figure che nella musica hanno tutt’ora un ruolo importante in Italia e all’estero.
Sono dell’idea che il Bloom sia una vera e propria palestra, è un posto che ti assorbe, che ti toglie le energie, ma che poi ti ripaga di tutti gli sforzi fatti e non ne hai mai abbastanza.
Non è cambiato il fatto che per raggiungerlo devi ancora farti dei gran viaggi, a prescindere da dove si parta.
Siamo nati nel cuore della Brianza, in mezzo al nulla, e ancora lì ci troviamo, poco serviti dai mezzi pubblici, sempre in mezzo alle nebbie invernali.
Non è cambiata la sala concerti e la logistica degli spazi, anche se ovviamente sono stati trattati e abbelliti negli anni.
Non è cambiata la voglia di aggregare e di proporre qualcosa di nuovo al pubblico.

Con questa domanda vinco facile, ma sono certo che nonostante tutto, la risposta farà rimanere comunque a bocca aperta al solo pensarci. Chi è passato da voi negli anni, la lista è lunga certo, ma prova comunque a sciorinare i nomi di tutte le figure artistiche che hanno messo piede da voi.

Questa è un’altra cosa che mi ha sempre affascinato di questo posto, il fatto che ci hanno suonato talmente tante band e artisti da toglierti il fiato.
Ogni volta che entro nel camerino del Bloom penso a questa cosa e mi vengono i brividi; non sto scherzando.
Vado con alcuni nomi, a memoria… anche se ovviamente la lista sarebbe lunghissima: Nirvana, Morphine, Green Day, Primus, Hepcat, Cop Shot Cop, Murphy’s Low, Fishbone, Sepultura, Queens of the Stone Age, Afterhours, Verdena, Jon Spencer, Toasters, Slackers, Beast of Bourbon, Vinicio Capossela, Casino Royale, Almamegretta, Modena City Ramblers, Oneida, Unsane, Africa Unite, Shandon, Kyuss, Punkreas, Motorpsycho, Subsonica, Bluvertigo, Reggae National Tickets, Mau Mau, Bluebeaters, La Crus, Cristina Donà, Selecter, Davide Van De Sfros, Steve Wynn.

Se dico Bloom per molti dico musica dal vivo, in realtà c’è tanto altro. Quali sono le branche ad esso collegate?

Hai detto bene, c’è tanto altro.

Bloom è cinema.
Proponiamo una programmazione di soli film d’essai, scelta che dal 1996 le è valso il riconoscimento di “Sala d’essai”.
Aperto al pubblico 6 giorni la settimana, oltre alle proiezioni BloomCinema organizza attività di approfondimento specifico, quali corsi di cinema, rassegne, eventi particolari tematici, incontri con registi e critici, spesso in collaborazione con enti o altre associazioni di settore. BloomCinema è e mira a rimanere “cinema di quartiere”: cinema di qualità in un luogo dove la proiezione cinematografica diventa momento di socialità, inserito nel contesto dell’oggi, interattivo e di stimolo.

Bloom è corsi.
Da circa 30 anni al BLOOM vengono proposti corsi di generi differenti: musica, danza, teatro, arti visive, ginnastica, corsi per il tempo libero e per professionisti, per andare incontro alle richieste da parte di soci e fruitori del Circolo, nonché dei cittadini di Mezzago.
Gli insegnanti sono soci della Cooperativa, o soggetti esterni che presentano un alto livello di preparazione.
La struttura dispone di 2 sale adeguate per la realizzazione di corsi di ballo e molto importante e apprezzata è anche la parte di corsi per i bambini in orari pomeridiani (danza, circo).

Bloom è teatro.
Proponiamo spettacoli teatrali e una rassegna annuale di teatro per bambini.
Ospitiamo un gruppo di teatro amatoriale, nato dall’annuale corso di teatro, che ogni anno propone una nuova messa in scena. Nonostante lo spazio tutto sommato limitato che gode il teatro nell’ambito della programmazione complessiva, si è riusciti a far salire sul palco del Bloom personaggi del calibro di Dario Fo, Danio Manfredini, Davide Enia, Moni Ovadia.

Bloom è mostre.
Allestiamo in sala concerti ogni tre settimane una nuova mostra fotografica, di arti pittoriche o installazioni di ogni tipo.
Nella maggior parte dei casi queste esposizioni fanno parte di iniziative più articolate oppure sono organizzate da associazioni, collettivi e privati che desiderano esporre i propri lavori.

Abbiamo inoltre uno shop online che abbiamo creato durante l’anno di fermo del Covid e che ancora stiamo portando avanti.
Una volta avevamo un vero e proprio shop fisico in una saletta che oggi è stata adibita a sala ristorazione, ora portiamo avanti la cosa online.

Insomma, le attività sono davvero tante.

Avete più volte aperto le porte a quelli che sarebbero diventati grandi esponenti della musica e del loro filone, spesso arrivando in anticipo sulle mode e contribuendo alla loro notorietà. Oggi ho la sensazione che un certo tasso di magia si sia esaurito rispetto agli anni passati. La pensi come me o (spero) mi contraddici?

Non è che la magia si sia esaurita, credo però che sia diventato tutto molto più difficile rispetto ad un tempo.
E’ vero, una volta passavano dal nostro palco artisti pressoché sconosciuti che poi sono diventati dei big della musica mondiale perché l’unico modo per farti conoscere era quello di suonare, suonare e suonare tanto, e farlo ovunque.
Una volta gli step da fare, tour dopo tour, ti portavano a calcare palchi sempre più grandi, un gradino alla volta, partendo dalla cantina, passando per il bar del paese, dalla festa estiva ai palchi sempre più grandi, un pezzo alla volta e per fare questo magari passavano anni prima di arrivare ad un palco veramente importante ed essere conosciuti dal grande pubblico.
Non esisteva internet, era l’unico modo per farlo.
Ora è tutto diverso. Potrei farti decine e decine di esempi di artisti che dalla loro cameretta sono finiti direttamente su palchi davanti a migliaia di persone solo perché hanno azzeccato un paio di video caricati su YouTube.
Tenere in piedi un posto come il Bloom nel 2024 è una cosa davvero complicata perché è difficile riempirlo con le local band ed è diventato impossibile portare sul palco artisti che di botto si sono ritrovati a calcare palchi più grandi e importanti del nostro, se poi teniamo conto del fatto che le agenzie preferiscono portare i propri artisti in città, beh allora capisci che diventa ancora più complicato.
Per non parlare dei costi di produzione e di gestione che abbiamo… fidati che è diventato tutto davvero molto complicato.
Nonostante ciò stiamo cercando di fare sempre più rete collaborando con etichette discografiche, agenzie di booking, piccole realtà territoriali, associazioni e gruppi informali di persone che hanno qualcosa da raccontare e cercano uno spazio per farlo.

Ti va di presentarci lo staff e di introdurci alle prossime novità che riguarderanno il Bloom?

Attualmente la riunione di produzione è composta da nove soci lavorati, ognuno dei quali con un compito specifico, dal responsabile corsi al responsabile bar, dalla comunicazione al responsabile spettacoli, ecc.
Oltre a queste persone abbiamo una serie di collaboratori per quanto riguarda progetti esterni e gestione bar, ovviamente.
La composizione della base sociale della nostra cooperativa è molto variegata per età, professione e grado di istruzione e vige la partecipazione democratica fra soggetti liberi ed uguali.
L’adesione alla cooperativa è aperta a tutte le persone che ne facciano domanda sottoscrivendo una quota di capitale sociale, senza alcuna discriminazione di tipo sessuale, sociale, razziale o religiosa.
Attualmente, oltre alle varie attività che portiamo avanti, stiamo lavorando ad una serie di progetti quali “La Fatica dei Salmoni”, progetto realizzato con le cooperative del territorio, “Terrestra”, festival diffuso che ha l’obiettivo di approfondire i temi di sostenibilità e ambiente, “Open mind”, progetto nato dalla volontà di far fronte alle problematiche e alle fragilità delle giovani generazioni inaspritesi con l’avvento della pandemia Covid-19 e tutta un’altra serie di attività esterne.

Uno dei progetti più interessanti che stiamo portando avanti è il nuovissimo BloomDistribuzione dove ci si sta occupando appunto di distribuzione cinematografica, anche questo esperimento con un occhio di riguardo per le tematiche culturali e sociali, per film di qualità e opere indipendenti.

Al momento abbiamo lavorato alla distribuzione di quattro film con risultati interessanti!

 

 

 

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