PROPAGANDHI

Ciao ragazzi! Siamo felicissimi di parlare con voi oggi. I Propagandhi hanno permesso a molte persone di conoscere – e amare – l’hardcore punk (e lo fanno ancora oggi). Lo scorso settembre è uscito il vostro settimo album, Victory Lap, che conferma il vostro impegno socio-politico. Come è stato concepito l’album? È nato da un avvenimento specifico o è stato il risultato del vostro bisogno/desiderio di esprimere la vostra opinione riguardo la situazione che stiamo vivendo?
Se avessi fatto quello che penso sia necessario fare, a quest’ora sarei in prigione. Come molte persone, sono un codardo e non sono disposto a fare un tale sacrificio. Quindi, in alternativa, faccio musica.

Qual è il messaggio più importante che volete diffondere con questo album?
In realtà nessun messaggio. Più che altro stiamo cercando di mantenere alti gli spiriti della gente mentre il Titanic affonda.

Potete essere definiti come una band attivista. Pensate che le vostre canzoni riescano a influenzare il pensiero della gente?
Non sono un attivista, e rispetto profondamente i molti che lo sono. Ma se la musica riuscisse a spingere le persone ad agire per salvare quello che è rimasto della società, per me sarebbe alquanto confortante.

Dall’altro lato, pensi che l’attuale scena musicale stia manipolando la gente in qualche modo?
La “civilizzazione” in sé è la fonte di tutti gli orrori che viviamo. Molti popoli indigeni ci avevano avvisato e hanno resistito, mentre noi al posto di ascoltarli li abbiamo schiacciati. Siamo sull’orlo del collasso.

Cosa pensate dei social media? Usate Facebook o Twitter, ad esempio?
I “social media” sono la prevedibile conclusione della tecnocrazia.

Come vi sentite ad essere i vicini di casa di Trump?
Trump è la prevedibile conclusione della “civilizzazione”.

Siete coinvolti in progetti particolari, oltre a quelli musicali, legati ai temi che trattate nelle vostre canzoni?
Credo che i miei figli siano dei progetti particolari legati ai temi che tratto nelle mie canzoni, quindi sì.

Lasciateci finire l’intervista con una curiosità: come nasce il nome Propagandhi?
Da un raccoglitore delle scuole superiori, nel 1986.

Grazie, ci vediamo il 6 Maggio 2018 al Live di Trezzo (MI) – finalmente!

 

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