PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

Speciale SBANDA BRIANZA: longboard, punk, mentalità

Con questo speciale vogliamo parlarvi di una delle realtà più hardcore ed interessanti del panorama underground Brianzolo: SBANDA BRIANZA.

Da tempo “seguivo” (per quanto possa valere) i loro eventi e ho voluto saperne di più: longboard, concerti, corsi, birrette, punk, culi all’aria, città fantasma… momento momento momento.

Ho fatto quattro chiacchiere con Matteo, che si è preso la briga di incontrarmi per raccontarmi un po’ che aria tira, a nome di tutto il gruppo, davanti a qualche birretta.

Preparatevi a riconsiderare la vostra classica idea di Punk.

INNANZITUTTO: COS’È SBANDA BRIANZA E COME NASCE?

SB è un’Associazione Sportiva based in Brianza e affiliata alla FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici) “nata da un gruppo di folli con la passione per il longboard e l’ossessione per gli sport estremi”.  Creata formalmente nel 2014, oggi rappresenta un punto di riferimento per il panorama longboard italiano (e non solo) ed organizza corsi, eventi, iniziative per diffondere e promuovere la skate culture e tutto ciò che ci gira intorno.

Cultura e mentalità sono due concetti fondamentali per capire di chi stiamo parlando: “Adrenalina, musica, ginocchia sbucciate, tavole spaccate e feste sono il nostro stile di vita”. RIDE HARDCORE, insomma.

Partiamo dal principio. La storia di SB comincia a Consonno, un borgo fantasma a cavallo tra la provincia di Lecco e di Monza Brianza. Con una sola strada lunga circa 1km per raggiungere il paese, franata negli anni ’70 e rifatta in tempi più recenti, la situazione ha iniziato ad attirare riders della zona: “all’inizio eravamo 2 o 3… poi la gente è cominciata ad arrivare, ti presentavi lì e ci si conosceva, il gruppo è cresciuto fino a diventare una vera e propria crew fissa sempre lì”, mi racconta Matteo. Correva l’anno 2010.

Il gruppo cresce e diventa Associazione nel 2014, lavora ed ottiene un traguardo importantissimo: chiedendo in concessione l’uso della strada per Consonno al Comune di Olginate, la trasformano nel primo ed unico spot di Downhill legalizzato in Italia (e sicuramente in Europa).

Da lì la voglia di organizzare un evento che riesca a rappresentare il gruppo, il loro stile di approccio alla tavola, la mentalità di Sbanda: nasce il Ghost Town Freeride, 2015. Ci sono le band, c’è la birra, ci sono le discese a tutta velocità, c’è il degenero: in poco tempo questo evento è riuscito ad attirare gente e riders da tutta Italia e dal Mondo (Australia, America, Filippine..). Mi racconta del clima surreale che si viene a creare (vedere per credere) tra freeride e pogo: “Abbiamo deciso di mettere le band nel tornante, dove c’è il punto più veloce e si raggiungono gli 80 km/h. Tutti voglio suonare lì, c’è un degenero bellissimo, da rider ti esalti quando ci passi, idem il pubblico e le band”. Quanto è bello il pogo nel tornante?

Da qui tutto il resto: tant* ragazz* si sono avvicinanti con la voglia di entrare a far parte del giro, così sono partiti i primi corsi di longboard, camp di sport alternativi per l’estate ed altre iniziative aperte (Long in Valley).

E soprattutto: “Tantissime band hanno iniziato a chiederci di suonare, ci sono arrivate un sacco di richieste. Non ci andava di aspettare un anno per farli suonare al prossimo Ghost Town… ci siamo detti facciamo qualcos’altro. Così è nato Support Your Local Punk Heroes.

Con questo format SB organizza diversi concertini nei peggio-pub della Brianza, dando la possibilità alle band locali di salire sul palco come cazzo je pare a loro e animare serate volutamente ignoranti e dichiaratamente alcoliche. Suona bene!

Non mancano neanche le iniziative di solidarietà, vedi il PornoNatale 2019, evento in cui sono state raccolte opere a tema e vendute all’asta (con tanto dj che suonava new wave mezzo nudo). Il ricavato ha permesso l’acquisto di tavole da donare a bambini di famiglie in difficoltà:

“Quello che ci piace fare per il sociale? Azioni concrete. In tanti hanno chiesto: ma come, lavorate con i bambini?! Beh la questione è come la leggi, va capito il mood”.

LONGBOARD FOR DUMMIES

A questo punto sento il bisogno di chiarirmi un po’ le idee sull’aspetto sia sportivo che culturale di questo mondo, una cosa non scontata.

Per chi non lo sapesse (tipo me) esistono diverse tipologie di approccio al longboard:

“Il Freeride è quello delle discese di Consonno, ha uno stile completamente diverso dalla gara. Si scende in maglietta, ci sono più trick, frenate, slide. In gara si va in tuta tecnica, è tutto più veloce. In città invece si può  fare il dancing sulla tavola”.

“Il longboard è sotto la Federazione da 5-6 anni, esiste un Campionato Italiano di Skateboard Downhill e anche qui si stanno muovendo per formare futuri atleti da far partecipare alle Olimpiadi. È giusto che come disciplina segua questa direzione e si evolva, anche se prevale comunque il freeride: vado a skateare, che cazzo me ne frega del resto”.

Mi faccio raccontare un po’ le differenze e il rapporto che esiste tra longboard e skate culture:

“Quello del longboard è un concetto più nuovo. Tra i due prima c’era più astio, ora si sta assottigliando: stesso sport, due mondi,  due concezioni diverse dell’utilizzo della tavola. Se lo skate è più urbano e da città, con il long bisogna andare nell’extraurbano, montagna, collina… bisogna trovarsi gli spot, questa è la più grande differenza. Come concezione è quasi più vicina al surf, devi trovare la tua strada”.

Mentalità….

“Trovi sempre gente estrema e situazioni estreme, si crea amicizia attorno alla situazione. Su questo -le crew– la mentalità è molto affine allo skate. Qui al nord c’è una scena molto attiva (crew di Milano, Genova, Brescia, Bergamo) ma anche Bologna, Firenze, Roma, Avellino… si gira, si va a skateare nei loro spot, poi ci si trova all’evento. In questo senso non è tanto uno sport, è più una cultura, uno stile di vita.

SKATE ‘N’ PUNK

Arriviamo a noi…
Ovviamente non poteva mancare un affondo sulla musica, una parte essenziale nonché un binomio tra i più classici di sempre:

“Quando ci troviamo il sabato mattina a Consonno abbiamo sempre la musica. Ti da quel qualcosa in più, entri in adrenalina ancora prima di iniziare, te la moltiplica. Poi la maggior parte dei ragazzi comunque già ascoltavano un certo tipo di musica oppure arrivavano da gruppi (…)”.

E qui ci si aspettava di trovare i grandi classici made in USA (Nofx, Lagwagon e compagnia bella), e invece…

“Skate Punk, sì, c’è anche quello, così come la vecchia scuola e quindi Black Flag, Motorhead.. Noi in realtà non siamo centrati esattamente su un genere:  finiamo sempre su cose un po’ sperimentali, estreme, anche “stilose” in modo un po’ innovativo come i Beastie Boys, molto anni ’90. C’è molto legame con il punk molto old school, sperimentale e funk, vedi i primi Red Hot Chili Peppers. ”

E quindi come si declina il concetto di Punk in SB?

“Il punk adesso non è più fare casino in quel modo, per noi è un po’ la sperimentazione: punk inteso come mood, non in senso letterale accademico del termine. Tutti i ragazzi sono veramente molto aperti, non si disdegna altro, ci piace anche l’elettronica”

3 band che ti gasano un sacco mentre vai?

“Io personalmente sono molto legato ad i primi Red Hot. Un gruppo che al momento mi piace un sacco sono i Growels, fanno un misto tra indie, rock psichedelico e punk, sono californiani. Come terza opzione non ti do una band ma ti dico: gruppi britannici un po’ sperimentali, cose così, un po’ estreme”

Parlami di Support Your Local Punk Heroes e dei gruppi che avete incontrato:

“Con il fatto che ci hanno contattato in tanti abbiamo scoperto moltissimi gruppi fighi della zona. Prendi i Devia Clan: si sono proposti facendo hip hop. Beh, LORO sono punk di brutto, sono in 7 a suonare: molto old school, tante percussioni con iniezioni di elettronica. Fanno hip hop ma sono un gruppo punk.”

“Come loro spaccano Home Sweet Home, in due, uno alla batteria l’altro in ginocchio sul synt: loro fanno elettronica e drum n bass ma sono mega punk. Le Gogoponies ovviamente, ormai le associano a noi.”

“Cerchiamo sicuramente di far suonare i gruppi che ci piacciono ma diamo sempre spazio a tutti, ogni anno non si replica mai nello stesso evento queste 4-5 band (…).
Il mood è molto figo: tranne per qualche proposta, per il resto si suona sempre nei barettini. Più il tutto è hardcore, più è a tema ed in linea con noi. Molti ci scrivono: ma siete sicuri, noi abbiamo solo 4 pezzi? Benissimo, fate quello che volete sul palco”.

Vuoi suonare agli eventi Sbanda? Dai un’occhiata qui: www.sbandabrianza.com/rocknroll

NEXT STEPS…

Ok mi rendo conto che tempo di scrivere questo articolo ed è scoppiata la pandemia, perciò alcune attività in programma sono saltate. Vedi l’evento di snowboard Chalet Disorder previsto per fine febbraio: rifugio di montagna, band e ovviamente degenero.
Era in programma la ripresa di Support Your Local Punk Heroes e (speriamo)  anche il Long in Valley (un appuntamento aperto a tutti, anche per i principianti), in teoria il 3 maggio.

Per l’estate ci aspetta il Ghost Town a giugno, camp per i più piccoli a luglio e l’evento a Bormio a fine agosto, con un mega festone tutto a 2000 metri. Che dire… speriamo.

Ma in generale, che obiettivi a lungo termine avete?
“Lo scopo principale è ampliare tantissimo la community: ci sono skater, persone a cui piace la musica, persone a cui piace solo il mood della cosa. Puntiamo a rendere questi eventi sempre più grossi,  vogliamo alzare il tiro, migliorando anche nella prossima stagione invernale. Ogni anno si migliora ma vogliamo rimanere così, senza far pagare l’ingresso e mantenendo lo skate come core”.

Un messaggio per i/le new entry?

“Ti rendi conto di tutto quando vieni a Consonno. Anche noi stessi ci siamo resi conto solo quando è successo…l’anno scorso c’erano più di 3000 persone. Una cosa che tutti ci dicono è: se vieni da noi tutti ti coinvolgono tantissimo… vieni ai nostri eventi e  frega un cazzo, sei uno di noi.  Finisci dentro subito”.

Grazie Matteo per questa intervista!

Thx anche ai fotografi:
@matteogalli + @matteocworldphotocodarri + @emanuelagiurano_kp

Segui @sbandabrianza su insta, facebook e sul sito www.sbandabrianza.com

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